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KTM: vendite 2020 a -33%, ma Pierer Group dichiara “solo” un -8% La semestrale del Pierer Mobility Group mischia moto e bici per coprire il buco

pierer group

Nella comunicazione ufficiale del Pierer Mobility Group si parla di vendite in cale dell’8% nei primi sei mesi del 2020. Ma questo perché sono state conteggiate anche le e-bike, cosa mai successa in precedenza. Se si considerano solo le moto, il tonfo è del 33%!

Pierer Mobility Group, la società proprietaria dei marchi KTM, Husqvarna e GasGas, ha pubblicato i risultati semestrali delle vendite del gruppo. E nel report viene indicata una perdita delle vendite dell’8% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Il ché, considerando il blocco mondiale nei primi mesi dell’anno dovuto al Covid, potrebbe sembrare anche un ottimo risultato.  

Peccato che analizzando bene i numeri riportati, le cose siano sostanzialmente diverse dalla “narrativa” dell’ufficio stampa di Pierer Group. Perché quest’anno Pierer, ha incluso nel conteggio totale delle vendite (124.692 unità dichiarate) anche le e-bike vendute con il marchio Husqvarna e R-Rayon, che sono 34.351. Insomma, i dati non sono confrontabili con quelli del primo semestre 2019, nel quale non erano conteggiate le e-bike e le vendite superavano le 135.000 moto vendute nel mondo. 

Nei primi sei mesi 2020 le “sole” moto sono ora poco più di 90.000. Per la precisione 70.161 KTM, Husqvarna e GasGas, più 20.160 Bajaj/KTM (in calo quest’ultima del 38% rispetto al 2019).

Quindi, togliendo dalle 124.692 unità dichiarate le e-bike, il totale delle vendite moto del gruppo supera di poco le 90.000 unità. Il che significa che il gruppo Pierer ha perso più del 33% rispetto ai primi sei mesi del 2019. Con ricavi totali del gruppo scesi da 759,4 milioni di Euro a 600 milioni (-21%) e un EBIT (ricavo netto prima delle tasse) sceso drammaticamente da 46,6 milioni a 1,7 milioni (-96%)!

Pierer Mobility Group è quotata in borsa, quindi è comprensibile che in questo momento di crisi il consiglio di amministrazione cerchi di “mescolare le carte” per far apparire numeri migliori di quello che è la realtà. E probabilmente non saranno gli unici ad agire così.  

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