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Energica chiama, il Nasdaq risponde. Vento in poppa per le moto del futuro (ma che vendono ancora poco) Il fornitore unico della MotoE si assicura il supporto finanziario di Ideanomics, un fondo di investimento quotato al Nasdaq specializzato nel mondo della mobilità elettrica e del fintech. Una bella spinta per il costruttore emiliano che cresce senza sosta ma non esplode, mentre all’orizzonte la concorrenza dei big si avvicina.

Continua il momento positivo di Energica Motor Company, che a marzo si è assicurata un’iniezione di capitale di circa 11 milioni di euro da parte di Ideanomics, operatore a metà tra un investitore finanziario e uno specialista dei servizi finanziari e del cosiddetto fintech con focus sulla mobilità elettrica. Quotata al Nasdaq, la società opera per creare un nuovo paradigma per la crescita delle aziende tecnologiche emergenti attraverso una piattaforma unificata, che facilita il raggiungimento degli obiettivi di mercato e finanziari grazie alla condivisione di tecnologie innovative, vantaggi economici e ambientali. Sicuramente attenta anche al mondo delle moto, a cui era già esposta attraverso l’investimento negli scooter elettrici malesiani di Treeletrik .

Energica
Quotata alla Borsa di Milano, qualche settimana fa Energica ha accolto nel proprio capitale Ideanomics, un investitore finanziario con focus su piattaforme nel mondo della modalità elettrica che ha investito anche in una società di scooter elettrici in Malesia. Chissà, magari tra qualche tempo vedremo anche gli scooter nella gamma di Energica!

Un bel colpo per Energica che, oltre alla fiducia del nuovo investitore, incassa anche quella del resto del mercato finanziario: nell’ultimo mese il titolo ha guadagnato il 30% portandosi a 2,36 Euro per azione; una benedizione anche per il top management della società guidata dall’amministratore delegato Livia Cevolini, a cui il piano di incentivazione approvato dalla società consentirà di comprare azioni della stessa ad un prezzo calmierato di Euro 1,78 per azione a titolo di “transaction bonus” per la buona riuscita dell’aumento di capitale (per inciso, lo stesso prezzo pagato da Ideanomics).

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Lidia Cevolini, amministratore delegato di Energica

Un bonus che ricompensa certamente anche la crescita degli ultimi due anni, complice sena dubbio la grande pubblicità derivante dall’accordo con Dorna per diventare fornitore unico per il neonato campionato mondiale FIM Enel MotoE. Corse a parte, Energica ha rafforzato la rete di distribuzione (72 concessionari/importatori a livello mondiale, una trentina quelli aggiunti nell’ultimo anno), firmato partnership strategiche con Total, Octo Telematics e Dell’Orto (con quest’ultima che cerca una vita nella e-mobility per sopravvivere in un futuro senza iniezione e carburatori), oltre che lavorato per rendere le moto elettriche più accessibili (sono belle sì, ma parecchio costose) firmando accordi nel mondo del noleggio (Cooltra) e dei finanziamenti (Agos).

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Dal 2019 Energica è fornitore unico della MotoE, il campionato mondiale per moto elettriche gestito dalla Dorna

Tante grandi notizie, certo, ma le vendite come vanno? Non benissimo perlomeno in Italia, dove in tutto il 2020 le moto elettriche immatricolate (di ogni marca) sono state soltanto 377: è ancora lunga la strada verso la scalata alla classifica dei modelli più gettonati. Una strada che prevede per il piccolo costruttore di Modena perdite almeno fino al 2022, quando la società stima di raggiungere un margine operativo lordo positivo a fronte di ricavi per almeno 20 milioni di euro (oggi siamo più vicini a 6 milioni di euro).

Ed è proprio l’accessibilità da un punto di vista economico del mondo elettrico il più grande intralcio alla rivoluzione “alla spina” di quella che potremmo definire la Elon Musk italiana (non per niente il Gruppo CRP produce anche componenti di altissimo livello per nano-satelliti).

Non tutti i motociclisti vogliono tenersi la moto in garage per il numero di anni necessario a rendere l’investimento iniziale – altissimo – più conveniente rispetto alle alternative a combustione di marchi premium molto forti.

L’unica cosa certa è che prima o poi per la società della famiglia Cevolini arriverà il momento della verità, ovvero bisognerà capire se Energica saprà ritagliarsi un ruolo importante nel panorama motociclistico internazionale (come sta riuscendo a fare Tesla nonostante l’arrivo di Mercedes, BMW e compagni nel mondo delle quattro ruote a batterie) o se l’arrivo all’elettrico dei costruttori di moto tradizionali tarperà le ali a un’azienda certamente all’avanguardia da un punto di vista tecnologico ma che non ha la scala per competere con i big del settore.

Ci dovremo però tenere il dubbio ancora per un po’, è ancora difficile fare una previsione nel momento in cui le uniche moto elettriche a mercato di un costruttore tradizionale sono la Livewire di HD (che non riceve certo grandi complimenti se non da Ewan McGregor e Charlie Boorman  o qualche tentativo di specialistica dal mondo KTM / Husqvarna / GasGas; ma cosa succederà quando si muoveranno BMW, le giapponesi o le nostre Ducati e Guzzi/Aprilia?

Rimaniamo quindi in attesa delle prossime mosse di Energica, augurandoci il meglio per la società e i suoi 50 dipendenti; del suo successo beneficerebbero non solo gli azionisti, ma anche la Motor Valley emiliana e tutta la comunità dei motociclisti che guardano già alla mobilità del futuro.

Energica
La gamma di moto stradali comprende tre modelli (Ego, Eva Ribelle ed Eva SS), a cui nel 2021 si aggiungono le pepatissime versioni RS che accelerano sullo 0-100 in 2.6 secondi

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