Claudio Corsetti
Prosegue la ristrutturazione della divisione racing della Yamaha. Dopo la sostituzione del project leader avvenuta ad inizio 2019, ora è la volta del vertice assoluto, il presidente del racing, Kouichi Tsuji, ad essere sostituito.
Kouichi Tsuji non è più presidente di Yamaha Motor Racing. Il sostituto prescelto dovrebbe essere Hiroshi Ito. La ristrutturazione ai vertici della divisione racing della Casa di Iwata prosegue senza sosta. La rivoluzione ai vertici di Iwata è iniziata con l’addio di Kouiji Tsuya, project leader della M1 fino al 2018. Infatti Tsuya ad inizio 2010 era stato sostituito da Takahiro Sumi.
La notizia del cambio al vertice nel motorsport Yamaha non è ancora stata ufficializzata da Yamaha. Ma viene data per certa dal sito tedesco motorsport-total.com. E finora non sono arrivate smentite da parte dei responsabili stampa della Casa di Iwata.
Era stato lo stesso presidente Kouichi Tsuji, al momento della presentazione ufficiale del team Movistar Yamaha 2019 a Kuala Lumpur, a parlare di una rivoluzione in atto nel racing Yamaha.
Ora sembra che questa rivoluzione abbia investito lui stesso. Yamaha sta cercando in tutti i modi di risalire la china. Negli ultimi anni la Casa di Iwata ha visto i suoi piloti ufficiali costretti a lottare con mezzi inferiori rispetto alla concorrenza di Honda e Ducati. Nel 2019, con l’arrivo del nuovo project leader, le cose sembrano essere migliorate un po’ da metà stagione 2019. Lo si è visto anche nell’ultima gara di Misano. Domenica scorsa abbiamo visto Quartararo, Vinales, Rossi e Morbidelli lottare per tutta la gara per le prime cinque posizioni. Ma è chiaro che il gap rispetto alla Honda (almeno rispetto a quella di Marc Marquez) è ancora evidente.
Probabilmente la sostituzione del presidente fa parte di un progetto di rivoluzione totale con il quale si spera di colmare al più presto questo gap per restituire a Valentino Rossi e a Maverik Viñales la possibilità di lottare per il titolo mondiale.
Marco Gambardella
Redazione
