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Yamaha MotoGP: perché Valentino Rossi non va?

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Da un paio di gare le Yamaha MotoGP sembra si siano messe ad andare. Tutte tranne quella di Valentino Rossi. Con la caduta rimediata ieri in Olanda, una delle sue piste preferite, Rossi è giunto ormai alla sua terza gara senza punti. Perché?

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Abbiamo criticato molto la Yamaha MotoGP nelle scorse settimane. Tutti i piloti, a parte qualche exploit in prova del vari Vinales, Morbidelli e Quartararo, erano finora riusciti a raccogliere briciole nel mondiale 2019. E Valentino Rossi, almeno fino alla gara del Gp di Francia (quinto appuntamento della stagione) era l’unico dei piloti Yamaha ad aver mostrato una reale consistenza. Tanto che era stabilmente quarto nella classifica del mondiale ed era già salito sul podio.

Dalla gara successiva abbiamo visto un progressivo crollo delle prestazioni in prova del “dottore”, e al tempo stesso un miglioramento notevole delle prestazioni degli altri piloti Yamaha. Il compagno di squadra Vinales, ma anche i due piloti del team satellite, Quartararo e Morbidelli. 

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Maverick Vinales, primo ad Assen.

Valentino è caduto al Mugello in gara mentre annaspava nelle retrovie, poi è stato centrato a Barcellona nella carambola innescata da Lorenzo al primo giro, ed infine è caduto di nuovo, ieri, ad Assen, sempre dopo esser stato costretto a partire nelle retrovie.

Nel frattempo Quartararo è andato a podio sia a Barcellona che ad Assen, e Vinales ha vinto ieri in Olanda. Dopo che entrambi avevamo praticamente monopolizzato le prove.

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Quartararo, pole e podio ad Assen.

Assen è una pista storicamente favorevole alla Yamaha, e Valentino Rossi vi ha sempre dominato, quando la moto lo assecondava. Vederlo partire ieri in quattordicesima  posizione ha fatto impressione. Ma ancor di più fa impressione sentire gli altri piloti Yamaha contenti della moto e Valentino continuare a lamentarsi di un feeling che non sboccia. Cosa sta succedendo?

Proviamo a fare delle ipotesi basandoci sulle dichiarazioni dei piloti e sulle immagini.

Sappiamo che Valentino Rossi ha sempre prediletto moto stabili. Moto che gli consentano di sfruttare la sua grande abilità in frenata e in inserimento di curva. Lui, quindi, ha sempre preteso e guidato moto con un avantreno preciso e stabile. Ieri, in Olanda, le due Yamaha che hanno lottato per la vittoria, erano evidentemente instabili in accelerazione nei punti più veloci del circuito. Addirittura abbiamo visto Quartararo costretto almeno un paio di volte a mollare il gas e farsi passare dagli avversari per la violenza delle oscillazioni del manubrio. Lo stesso è successo, anche se con meno violenza, a Vinales.

Sin da inizio stagione (e per tutta la stagione precedente) i piloti Yamaha hanno lamentato grosse difficoltà nel consumo delle gomme, e nell’accelerazione. In pratica, per avere la giusta motricità i team Yamaha MotoGP erano costretti a sacrificare le gomme, che tenevano per pochi giri. Altrimenti si arrivava a fine gara con le gomme in buone condizioni rinunciando ad una dose di potenza. Insomma, una classica situazione da coperta corta.

Vedere Valentino in difficoltà e vedere la “nervosità” espressa dalle Yamaha che erano in testa, ci viene da pensare che una soluzione adottata nelle ultime gare per avere sia motricità che durata delle gomme, possa essere stata quella di dare più carico al posteriore (quindi più motricità e accelerazione) rinunciando alla necessaria stabilità dell’avantreno.

Magari Valentino sta cercando altre strade per non dover rinunciare al suo avantreno stabile, e magari è per questo che l’unico in seria difficoltà al momento sembra lui.

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