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Vespa Elettrica: puristi sugli scudi, ecologisti alle stelle

Poco meno di un mese fa Piaggio è entrata nel futuro avviando la commercializzazione della Vespa Elettrica, l’allungo di Pontedera verso un mercato inevitabile. I puristi sono già sugli scudi, gli ecologisti invece sono alle stelle. Sarà declino oppure l’ennesima reinvenzione di un’icona?

 

A inizio ottobre Piaggio ha aperto le prenotazioni per la Vespa Elettrica, il primo modello “tutto-elettrico” della casa di Pontedera, già anticipato a EICMA 2017 e di cui vi avevamo già parlato. Una Vespa in tutto e per tutto, spinta da una power unit in grado di erogare 4 kW che la equiparano a un cinquantino convenzionale. Un gioiello di tecnologia tricolore in grado di percorrere 100 km in silenzio e senza vibrazioni, con un costo al chilometro ridicolo e persino dotata di KERS come le auto di Formula 1, per recuperare energia durante le frenate. Certamente ancora lontana da essere un oggetto di massa (la ricarica completa della batteria richiede almeno 4 ore) ma un’alternativa già interessante rispetto alle forme di mobilità urbana convenzionale (leggi: i vecchi scooter 50 cc puzzoni e inquinanti).

VESPA ELETTRICA
Vespa del futuro ovviamente anche nella strumentazione, costituita da un display TFT a colori di 4,3 pollici

In realtà Piaggio ammicca seriamente all’elettrico già da un po’. Nel 2009 infatti la casa di Pontedera aveva messo a listino il Piaggio MP3 Hybrid, in cui il motore endotermico da 125cc era accoppiato a uno elettrico da 2,6 KW. Certo la velocità di punta in full-electric di 30 km/h e l’autonomia di 20 km non gli hanno permesso di passare alla storia, tanto è vero che la sua scomparsa dal listino nel 2016 non ha impensierito nessuno (ad eccezione di chi lo aveva già in garage).

La Vespa Elettrica ha creato però un caso. Quella che all’apparenza è una bella notizia senza ombre (un marchio moto italiano che innova e tiene testa alla concorrenza straniera) ha scatenato in realtà opinioni da tribuna sportiva. Ammiratori del futuro e paladini dell’ambiente ovviamente felici, molti appassionati Vespisti preoccupati e in qualche caso inneggianti al sacrilegio.
Di primo acchito, devo ammetterlo, la notizia non mi ha fatto saltare di gioia più di tanto. Guardavo la mia Primavera 125 del 1970 in garage, con tanto di misurino per fare la miscela sempre pronto sotto la sella, e pensavo che forse quel motore endotermico, riconoscibile tra mille altri, rappresenta il DNA della Vespa quasi quanto le linee morbide e senza tempo derivate direttamente dal mondo degli aerei, degne persino del MOMA di New York.
Chissà se i viaggi in Vespa di Giorgio Bettinelli, tra cui i famosissimi 24.000 chilometri da Roma a Saigon a bordo di un PX scassato, avrebbero avuto lo stesso sapore se accompagnati dal sibilo di un poco romantico motore elettrico o quanto sarebbe stato accattivante Gregory Peck impegnato a Trastevere nella ricerca di una presa a muro per ricaricare la sua “farobasso”.

VESPA ELETTRICA
Audrey Hepburn e Gregory Pack in Vacanze Romane su una Vespa farobasso. Con la Vespa Elettrica oggi potrebbero scorrazzare quasi gratis per 100km, più che sufficienti per girare Roma in una giornata. Ma dovrebbero poi aspettare 4 ore per la ricarica…

E’ passato qualche giorno, in cui forse ho prestato un po’ più di attenzione del solito alle Vespa nel traffico, a quelle parcheggiate per Milano e pure al GTS rosso del mio capo, più maltrattato di un Lince a Kabul. Sotto sotto, la difesa cieca della Vespa ha lasciato il posto a un certo impercettibile entusiasmo nel vedere che il Vespone, ancora una volta, si reinventa ed è qui per rimanere (a listino) ancora a lungo.

 

VESPA ELETTRICA
Il vano sottosella, poche le differenze rispetto alle Vespa a benzina

La storia, come si dice, insegna, e i seguaci di Corradino d’Ascanio possono stare piuttosto sereni. Quelli di voi che hanno già lasciato da tempo l’adolescenza ricorderanno le levate di scudi quando a Pontedera decisero di fare rotta verso il terzo millennio lanciando la nuova Vespa quattro tempi e senza marce. In tanti storsero il naso (progetti meno felici come la “Cosa” avevano già impensierito i tifosi del marchio) e pensarono che lo scooter reso celebre nel mondo dalla coppia Hepburn-Peck in Vacanze Romane fosse ormai condannato al declino. Proteste abbastanza forti da “costringere” Piaggio a rimettere a listino nel 2010 la inossidabile PX a marce e lasciarcela fino a che le normative ambientali l’hanno permesso. E invece no, dalla Primavera 50 alla GTS da 300 cc le Vespa di nuova generazione sono oggi protagoniste tanto in patria che all’estero, diventando bandiera del belpaese fuori dai confini nazionali allo stesso modo dell’acqua Sanpellegrino, delle moderne Fiat 500 o delle borse Dolce & Gabbana. Oltre a rimpolpare i bilanci di Piaggio, che se il gruppo dovesse fare affidamento solo sugli altri marchi sarebbero sicuramente meno floridi.
Diciamoci la verità. Innovare è rischioso e per Piaggio sarebbe più facile stare alla finestra e aspettare che qualcun altro, magari una casa giapponese o qualcuno dalle parti di Monaco rischi la brutta figura al posto suo. Ma evidentemente a Pontedera sono ancora molto orgogliosi della strada fatta dal dopoguerra nel mondo delle due ruote e cercano di stare davanti al gregge anziché fare il vagone di coda. Peraltro il gruppo va proprio all-in, mettendoci la faccia o meglio il marchio più ricco di tutti: Vespa. Già, perché sarebbe stato sicuramente più facile difendersi da chi grida al tradimento se invece della Vespa il primo vero scooter elettrico made in Pontedera fosse stato un Beverly o un altro modello che, tra qualche anno, lascerà posto a un altro, magari con un nome diverso. Vespa è un marchio eterno e indimenticabile, un danno d’immagine per un prodotto sbagliato nella gamma farebbe male tanto al morale quanto al portafoglio.
Quindi toglietevi il broncio e, appena possibile, tutti a fare un test ride e a capire come va davvero questa Vespa Elettrica.
Siete Vespisti “hooligan” e volete accaparrarvi uno dei primi esemplari di Vespa Elettrica? Dovete anche essere piuttosto tecnologici, le prenotazioni per ora sono solo sul sito https://elettrica.vespa.com (dopo EICMA dovrebbero aprirsi le porte dei concessionari). Arriverà anche negli Stati Uniti e in Asia, a partire dal 2019.

VESPA ELETTRICA
Volete essere i primi ad averla? C’è il pre-booking online, altrimenti dovete attendere il dopo EICMA per andare dal caro vecchio concessionario

Il costo della Vespa, Elelttrica, prossima icona futurista: euro 6.390 o, in alternativa, comode rate mensili da 991 euro. Non oltraggioso, soprattutto pensando alla differenza di prezzo tra elettrico e convenzionale nel mondo delle auto e delle moto. E poi se vogliamo entrare nel futuro con stile mi sa che un po’, cari Vespisti, dobbiamo soffrire.

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