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Vendite moto a novembre in leggero calo rispetto al 2018

vendite moto

Calo del 2,1% rispetto al 2018 per le vendite moto e scooter nel mese di novembre. Ma se guardiamo solo alle moto, il calo è del 6,7%. Comunque il dato dall’inizio dell’anno conforta con un +6,4%. Quindi anche il 2019 dovrebbe chiudersi con una buon incremento di vendite rispetto all’anno precedente.

Secondo l’Associazione Nazionale Costruttori Moto e Accessori è stato il maltempo a limitare le vendite moto nel mese di novembre. Le immatricolazioni sono state 9.150, pari al -2,1%. Tale risultato deriva da una flessione delle moto (3.535 unità pari al -6,7%), mentre gli scooter hanno venduto 5.615 pezzi pari al +1%. Continuano a scendere le vendite dei 50, che con soli 1.318 registrazioni, calano a novembre 2019 del -16,4%.

Sono dati che non preoccupano più di tanto gli addetti ai lavori dato che il mese di novembre storicamente pesa per il solo 4% del totale delle vendite annuali.

“Ancora una volta il nostro mercato subisce la notevole quantità di pioggia caduta nell’ultimo mese, tuttavia ciò non inficia il buon andamento del progressivo annuo — dichiarano in ANCMA —. Già ora sono state superate le vendite dell’anno scorso con un saldo positivo di oltre 12.000 pezzi”. 

Il risultato dei primi 11 mesi è pari ad un +6,4% rispetto al 2018.

Se guardiamo infatti ai dati da gennaio a novembre 2019, in Italia sono stati immatricolati 225.794 veicoli, con un incremento del +6,4% rispetto ai primi 11 mesi dell’anno scorso. Gli scooter totalizzano 129.662 unità, con un progresso del +5,6%, mentre le moto raggiungono 96.132 unità con un aumento pari al +7,5%. I “cinquantini” da gennaio a novembre sommano 18.083 registrazioni con un -7,9%, rispetto al 2018. 

Il mercato complessivo (moto e scooter immatricolati + 50) nei primi 11 mesi del 2018 ammonta quindi a 243.877 veicoli, pari al +5,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. 

Per quanto riguarda la classifica per modelli, nelle moto negli ultimi due mesi abbiamo assistito ad un progressivo avvicinamento della Honda Africa Twin alla BMW R 1250 GS per la posizione di testa. Questo per l’effetto combinato di due fattori. Da un lato gli sconti con cui veniva proposta la vecchia versione, dall’altro l’arrivo del nuovo modello che è già disponibile nei concessionari Honda. Ora si profila un serrato testa a testa. la GS è a quota 3.994. L’Africa Twin è arrivata a 3.712. Certo, il giochino diventa meno divertente per Honda se alla BMW GS sommiamo le 2.360 unità della Adventure, che viene conteggiata a parte (ed è al quinto posto della classifica).

Altra certezza che viene dai dati di novembre è che ormai il terzo posto della Benelli TRK 502 si è consolidato. La Yamaha Tracer 900 è definitivamente staccata, e, anzi, delle due potrebbe essere superata dalla BMW GS/Adventure prima della fine dell’anno.

Da applausi i risultati di Benelli BN 125 e Fantic Caballero.

Altre considerazioni importanti sulle vendite moto, in vista della conclusione della stagione, ce le strappano ancora la Benelli, che ha piazzato finora quasi 1.000 pezzi della sua BN 125  (che è quindi la 125 più venduta del mercato) e una Fantic da applausi, che ha venduto anche lei quasi 1.000 pezzi del suo Caballero 500 sommando tutte le versioni. In entrambi i casi un successo meritato per due modelli che stanno tentando di inserirsi nella top 20 della classifica (sono 23.ma e 22.ma rispettivamente).

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Benelli BN 125.
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Caballero Scrambler 500.

Fra gli scooter invece continua la marcia della trilogia Honda: SH 125, SH 150 ed SH 300 hanno occupato militarmente il podio e non lo molleranno più. Il Piaggio Beverly 300 dovrà accontentarsi del quarto posto a quasi 500 unità di distacco dalle 8.515 dell’SH 300. 

Fanno bella figura anche le 4.160 unità dell’ottavo posto dell’Honda X-ADV 750. Questo ibrido moto/scooter, se fosse inserito nella classifica delle moto occuperebbe la prima posizione! 

Honda X-ADV 750.

Solo la quindicesima posizione (2.767 pezzi) per il Tmax Yamaha. La nuova versione 560 dell’ex gallina dalle uova d’oro della Casa di Iwata dovrà farsi largo a spallate nel 2020 se vorrà recuperare il prestigio del recente passato. 

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