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ROYAL ENFIELD, 820.000 MOTO PRODOTTE NEL 2018

Milano, 11 luglio 2019. Royal Enfield apre il primo store a Sesto San Giovanni e fare gli onori di casa l’importatore italiano Tommaso Valentino, che molti ricorderanno per le oltre 42000 LML importate in Italia dal 2008, Attilio Pogliani nome storico dei concessionari italiani che ha investito (molto) sul brand indiano e Arun Gopal, Head of International della prima casa indiana di moto di grande cilindrata

 

royal enfield
Gli interni dello store di Royal Enfield di Sesto san Giovanni

 

Con Arun Gopal abbiamo scambiato opinioni su Royal Enfield, sul mercato europeo e su quello italiano, presente e futuro.

 

Royal Enfield
Arun Gopal, head of International di Royal Enfield

 

Motospia. Arun, di cosa ti occupi in Royal Enfield?

Arun Gopal: Sono il responsabile dell’international di Royal Enfield che mi piace ricordare è la casa motociclistica più antica tra quelle in attività. Mi occupo da 5 anni anche del mercato Emea (Europa, Africa e Medio Oriente), per noi molto importante in questa fase di crescita. In India abbiamo una quota di mercato tra le moto di grossa cilindrata (RE produce moto da 350 a 650 cc) del 97%, e lo sbocco internazionale è una scelta necessaria. I primi mercati che abbiamo approcciato sono stati quelli dell’Asia e Sud America e solo dopo, una volta pronti, abbiamo riorganizzato la nostra rete distributiva in Europa, Stati Uniti e Australia.

M. Quindi oggi siete presenti in tutto il mondo?

AG. oggi sono orgoglioso di poter confermare che siamo presenti con partner di grande valore in oltre 50 paesi, e anche se i nostri numeri in Europa sono ancora piccoli, crescono molto velocemente e con l’arrivo del bicilindrico (n.d.r. Interceptor e GT Continental) contiamo di crescere ulteriormente

M. In redazione vediamo analogie nella struttura e nella storia di Royal Enfield e Benelli. Entrambi brand di blasone nati in Europa ed oggi parte di grandi Gruppi asiatici. Voi siete parte di Eicher (gigante della produzione di camion) e Benelli parte del Gruppo Geely (che possiede Volvo auto tra le altre attività). Ma in Italia oggi Benelli vende molto di più….

AG. Con Royal Enfield abbiamo fatto una scelta precisa, cioè di produrre motociclette “midsize british classic style”. Il nostro DNA è per questo tipo di motociclette, e lo sarà sempre. Non inseguiamo le mode e sappiamo bene dove vogliamo arrivare, sono motociclette che facciamo da oltre 100 anni  (118 per l’esattezza, è del 1901 la prima motocicletta Royal Enfield n.d.r.) e contiamo di farle per sempre così.

M. Quindi la crescita sarà per acquisizioni? Ci può confermare l’interesse per Ducati di cui i media avevano parlato poco tempo fa?

AG (sorride, n.d.r.) Confermo che con il brand Royal Enfield vedrete solo motociclette “midsize british classic style”, mentre per Ducati, e altre ipotesi di cui avrai sentito, non posso dire nulla

M. Europa e Italia sono oggi mercati piccoli per voi, gli obiettivi? 

AG Riteniamo che le nostre motociclette abbiano grandi potenzialità di crescita nel vostro Paese. Per primo da tre anni abbiamo un partner molto preparato e valido, la Valentino Motor, che ogni anno raddoppia le vendite. Poi riteniamo che le RE siano motociclette molto indicate per il vostro Paese, sono moto facili, leggere che regalano subito una confidenza al motociclista come poche altre. Abbiamo due cluster, il motociclista commuter che utilizza la moto tutti i giorni che apprezzerà la facilità d’uso, la leggerezza e l’agilità anche nel caotico traffico delle vostre città delle nostre motociclette, e poi il viaggiatore, l’Italia è un Paese bellissimo che si presta ad essere vissuto in moto. E con Royal Enfield è anche più bello.

M. Il prezzo aggressivo delle Royal Enfield è senz’altro una leva di marketing importante, in Italia molte case hanno dimostrato nei fatti (prezzi scontatissimi a inizio anno sui modelli 2019) di aver sbagliato. In India le vostre moto costano molto meno, come vi regolate.

AG. Definiamo con ciascun importatore il prezzo corretto per il mercato di riferimento, capace di dare al cliente finale un’ottima moto ad un prezzo sostenibile, e garantire comunque una buona redditività a tutta la  catena della distribuzione. (n.d.r. glissato il riferimento al gap sul prezzo indiano)

M. Molte case vostre concorrenti sono preoccupate per la prossima Euro5 in arrivo per il 2020. La normativa cambierà molto le moto che si potranno vendere nel nostro paese, voi siete già pronti?

AG. In India le normative anti inquinamento sono ancora più rigide che in Europa. Oggi quella in vigore è la BS5, l’equivalente della vostra Euro4, e le moto che andremo a costruire rispondono già alla ancor più stringente BS6, le nostre motociclette sono heritage solo nello stile, i contenuti sono aggiornatissimi.

M. Oltre a Motospia.it ed ai cataloghi Moto e Scooter editiamo WomenOnBike, il magazine dedicato alle donne motocicliste che ha anche una declinazione digitale www.motospia.it. Quante sono le donne tra i clienti Royal Enfield?

AG. Circa il 3% delle Royal Enfield vendute ogni anno sono per una motociclista. Il numero è piccolo (n.d.r. percentuale in linea con le altre case motociclistiche, solo diciamo noi, che il 3% di 820.000 motociclette rappresenta il doppio di tutta la produzione annua mondiale di un brand come Scrambler Ducati!) ma in forte crescita. Solo per darvi un’idea organizziamo da anni Himalayan Odyssey, un tour proposto in diverse date che porta i motociclisti in sella alle nostre Himalayan (le tuttoterreno di Royal Enfield) a percorrere le strade e i fuoristrada più alti del mondo e da quest’anno ne abbiamo in programma uno dedicato solo alle motocicliste.

 

Royal Enfield
Arun sfoglia interessato il numero in edicola di Womenonbike

 

All’ultima domanda, relativa alle frequenti problematiche riscontrate sull’assemblaggio delle Royal Enfiled, Arun ha glissato. Un problema, cronico un tempo, oggi ancora presente che ci auguriamo possano risolvere definitivamente.

Con queste premesse c’è da esser certi che Royal Enfield crescerà molto, e molto a lungo, ora tocca a Tommaso Valentino e ad Attilio Pogliani e a tutta la rete dei concessionari Royal Enfield darsi da fare. Noi riteniamo che il trend dell’heritage sia giunto ai massimi possibili, Attilio e Tommaso no, ritengono crescerà ancora.

Buon lavoro da tutta la redazione di motospia.it!

 

 

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