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MIPS, la tecnologia svedese aumenta la sicurezza dei caschi

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Da molti anni la MIPS, una piccola azienda svedese sta sviluppando un sistema che si prefigge di aumentare la sicurezza dei caschi, facendo diminuire le possibilità di provocare danni cerebrali durante le cadute. I primi utilizzi si sono avuti nei caschi per bici e per sport invernali. Ora questo sistema comincia ad essere usato anche dai costruttori di caschi per moto.

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La svedese MIPS sta proponendo da molto tempo un innovativo sistema di sicurezza che può essere aggiunto ai caschi protettivi. Il concetto da cui sono partiti per lo sviluppo di questa tecnologia parte dal presupposto che tutti i caschi sono costruiti principalmente per evitare fratture del cranio, ma nessuno prova di omologazione prende in considerazione i possibili danni cerebrali, che spesso sono provocati anche dagli improvvisi movimenti rotazionali che l’impatto del casco provoca durante la caduta.

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Collaborando con molti istituti universitari, i fondatori dell’azienda sono arrivati alla conclusione che il livello di possibili danni cerebrali derivanti da questi movimenti rotazionali possono essere ridotti introducendo una speciale membrana a basso attrito (MIPS appunto)  che possa “ruotare” fra l’imbottitura del casco e la fodera. Con questa membrana, durante una caduta la testa può muoversi di circa 15 mm in ogni direzione. E questo movimento, stando agli studi effettuati, riduce la possibilità che il cervello possa subire danni durante la caduta. Quindi, i caschi dotati di questa membrana oltre a proteggere dalle possibili fratture del cranio, dovrebbero proteggere meglio anche l’integrità del cervello.

Questo sistema aggiuntivo di protezione sta già conoscendo una larga diffusione nei caschi da bici e in quelli usati per lo sci. E da qualche tempo anche diversi costruttori di caschi per moto hanno cominciato ad adottarlo per alcuni loro prodotti. 

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