Quest’anno Misano Adriatico ha ospitato l’edizione più riuscita di sempre della World Ducati Week, il raduno mondiale Ducati. Un mix di passione dei clienti del marchio, organizzazione impeccabile e tante, tante moto. Ma i Ducatisti del WDW saranno riusciti a convincere una diffidente penna di Motospia?
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Ricordate l’esperimento sociologico che il vostro portale moto preferito aveva deciso di portare avanti in occasione del WDW, il World Ducati Week 2018?
Beh è andato alla grande, il WDW è uno dei raduni di moto più interessanti a cui abbia mai preso parte. Certo partecipare all’edizione del decennale, la più riuscita di sempre (91,596 partecipanti), aiuta.
Tuttavia alcune caratteristiche della World Ducati Week mi hanno colpito a prescindere, tra cui la varietà delle attività (statiche, dinamiche, dimostrazioni tecniche e corsi teorici), l’amore smisurato e senza condizioni dei ducatisti per il marchio di Borgo Panigale (con Claudio Domenicali osannato dai suoi clienti a suon di selfie come succederebbe a Mick Jagger alla fine di un concerto) e la grande atmosfera di festa per pistaioli, vecchi nostalgici, maniaci del tassello oppure per i semplici curiosi.
L’unica cosa che mi ha lasciato piuttosto indifferente? La presenza, tutt’altro che subdola, degli altri marchi del gruppo Volkswagen. Piazzare gli altri gioielli della corona nel contesto di un evento così seguito e di grande impatto mediatico ha un razionale commerciale indubbio, tuttavia le sessioni in pista di Lamborghini Aventador e Audi R8, a mio modesto parere, aggiungevano poco alla grande festa desmodromica.
In ogni caso, la World Ducati Week è un evento che conquista: sto già cercando un Pantah da portare in parata tra due anni.
Esperimento riuscito.