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Scandalo “RC Familiare”: le assicurazioni pilotano i politici. ANCMA cosa dice?

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Prima il rinvio al 16 febbraio. Ora altri rinvii proposti da tutti gli schieramenti politici. E se non bastasse questo, si profilano modifiche alla norma della “RC Familiare” che ne scoraggeranno l’applicazione. Non c’è dubbio che, come avevamo previsto, tutti i partiti si stiano piegando al volere della potentissima lobby delle assicurazioni. Peccato, perché la norma avrebbe sicuramente favorito la ripresa delle vendite dei cinquantini. ANCMA ha qualcosa da dire?

Era troppo bello per essere vero. Il “Decreto Milleproroghe” approvato dal governo a fine 2019, con la cosiddetta “RC Familiare” regalava agli utenti un bel risparmio sulle polizze assicurative di auto e moto. Permetteva infatti di assicurare tutti i mezzi di un nucleo familiare con la classe di merito migliore fra quelle di tutti i componenti della famiglia. Ma, come avevamo previsto, il lavoro della potentissima lobby delle assicurazioni sta purtroppo dando i suoi frutti. Dobbiamo tristemente registrare che i politici di tutti gli schieramenti si stanno dimostrando “estremamente sensibili” nei confronti delle assicurazioni… La prima mossa è quella di ulteriori rinvii dell’entrata in vigore della nuova norma. Dopo lo slittamento al 16 febbraio, si parla ora di aprile (proposto da Italia Viva e Forza Italia) o addirittura 30 giugno (Movimento 5 Stelle).

E come se non bastasse il PD, per mano del deputato Claudio Mancini, con un emendamento chiede non solo il rinvio al 16 giugno, ma addirittura prevede la “sterilizzazione” del vantaggio per gli utenti con un cavillo (sicuramente suggerito dalle assicurazioni, che, guarda caso, già da qualche giorno lo stavano comunicando agli utenti come se fosse “cosa fatta”). Per scoraggiare i consumatori, infatti, Mancini propone che se il beneficiario della “RC Familiare” avesse un incidente, l’assicurazione può “declassare” tutti i componenti del nucleo familiare.

Insomma, nel migliore dei casi ci hanno presi in giro da dicembre ad oggi. Nel peggiore dei casi andrà a finire che pagheremo sempre di più. E questo perché le Assicurazioni preferiscono attingere comodamente dal solito “parco buoi” piuttosto che darsi da fare per far pagare “solo” chi se ne approfitta e le truffa regolarmente.

Come sempre in Italia vincono i più forti. A questo punto ci chiediamo se ANCMA ha in mente di fare qualcosa per provare a difendere l’impianto originario della norma che avrebbe sicuramente favorito il settore moto, incentivando la ripresa delle vendite dei cinquantini e spingendo quelle delle moto in generale.

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Paolo Magri, presidente ANCMA.

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