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SBK polemica sicurezza a Imola. Gara annullata con la pioggia.

Le previsioni del tempo lo avevano detto: per gara-2 del round Superbike di Imola sarebbe arrivata la pioggia a rovinare la giornata. Per fortuna l’acqua è stata lontana dal circuito fino alle 13, permettendo di correre sull’asciutto sia la gara SBK Superpole, sia la gara della Supersport 600. Ma quando la pioggia è arrivata, la pista si è allagata in brevissimo tempo. Lo scarso drenaggio e l’intrinseca pericolosità della pista accendono la polemica fra i piloti.

Gara-2 SBK a imola cancellata per la polemica sulla sicurezza accesa da molti piloti. Che le gare della domenica del round imolese del mondiale superbike 2019 sarebbero state guastate dalla pioggia, lo si sapeva da qualche giorno. Le previsioni del tempo non lasciavano speranza. Ma il clima in fondo è stato comunque clemente. Ha lasciato che si svolgesse senza problemi tutto il programma del sabato e della domenica mattina.

Gara-1 SBK, le prove di tutte le categorie, I warm up di domenica mattina, la gara sprint dell SBK che assegna la pole position per la griglia di gara-2, e la gara del mondiale superpsort si sono infatti svolte sull’asciutto.

polemica sicurezza

ma purtroppo attorno alle 13,30 di domenica, poco prima che dovesse scendere in pista la Superbike per la seconda gara del week-end, è iniziato a piovere. Una pioggia forte ma non esagerata. Pioggia che non è stata neanche continua. Andava e veniva, mentre la procedura di partenza veniva ritardata più volte. Insomma, condizioni normali di pioggia che difficilmente su altre piste avrebbero fatto cancellare del tutto il programma.

I piloti lamentano poca sicurezza in caso di pioggia

La pista di Imola, sia per la morfologia del tracciato ricco di saliscendi, sia per caratteristiche tecniche della costruzione della pista, non ha buone capacità drenanti. Si creano subito pozze d’acqua che diventano pericolose per i piloti in diversi punti critici.

I commissari e i tecnici del circuito hanno provato a ripulire le pozze usando un soffione trainato da un trattore e tanto olio di gomito. Ma dopo il loro intervento e vari sopralluoghi, i piloti, riuniti con la direzione di gara, hanno fatto notare che in queste condizioni sarebbe stato comunque troppo pericoloso correre.

Imola vive da sempre sul filo del rasoio per quanto riguarda la sicurezza. I suoi muri vicini al tracciato in diversi punti critici e la mancanza di strade di servizio attorno alla pista, rendono difficile l’organizzazione di gare importanti già in condizioni meteo perfette. 

Ma se a queste condizioni difficili si aggiungono i possibili aquaplaning per colpa di un tracciato che non drena e la scarsa visibilità creata dall’acqua che viene alzata dalle moto dei concorrenti, in pochi se la sentono di correre a Imola. Insomma, la polemica sulla sicurezza SBK di Imola è cosa vecchia che la pioggia di oggi ha riportato puntualmente a galla.

La direzione gara ha chiesto ai piloti di provare per due giri. Ma anche dopo questo test, molti affermavano che non c’erano le condizioni di sicurezza adeguate per partire.

Dopo due giri di “perlustrazione” in moto, la maggior parte dei piloti hanno confermato la loro visione. L’unico che sembrava intenzionato seriamente a correre era Jonathan Rea, vittorioso ieri in gara-1 e stamani nella gara per la Superpole. Sapeva di aver in mano anche la vittoria in gara-2… Vittoria che gli serve come il pane per cercare di recuperare punti su Alvaro Bautista.

polemica sicurezza

Il pilota della Ducati, leader del campionato, è stato il più deciso nelle critiche: «Non è per la pioggia. Abbiamo corso in condizioni di pioggia molto peggiori su tante piste. ma qui a Imola è troppo pericoloso. L’asfalto non drena, e i muri sono troppo vicini. Qui è già abbastanza pericoloso sull’asciutto, non vedo proprio le condizioni per correre sul bagnato».

È chiaro che lui, essendo in testa al mondiale, ed essendo in difficoltà su questa pista rispetto a Rea, era quello che aveva da guadagnare più di tutti da un annullamento della gara. 

Ma in in effetti dobbiamo ricordare che già in passato la Superbike aveva dovuto annullare delle gare a Imola a causa della pioggia. 

La polemica sulla sicurezza di Imola è di vecchia data. Per metterla al passo con i tempi, servirebbero investimenti ingenti e volontà politiche che allo stato attuale non sono all’orizzonte.

La pista romagnola lotta da tanti anni per sopravvivere, e la Superbike è rimasta l’unico vero evento motoristico di una certa importanza che si svolge sulle rive del Santerno. 

Le edizioni del mondiale SBK degli ultimi anni sono state caratterizzate da un calo costante e evidente di presenza di spettatori (a dispetto delle dichiarazioni ufficiali che sono arrivate a “sparare” addirittura oltre 70.000 spettatori nel 2018).

Per la gara di quest’anno ci si aspettava finalmente di vedere qualche spettatore in più, sulla scia dei successi di Alvaro Bautista e della Ducati nelle prime gare del mondiale, ma bisogna notare che sabato le tribune lungo la pista e la storica collina della Rivazza erano praticamente vuote, pur senza pioggia…

Ora speriamo che questa ennesima mazzata sulla pista di Imola non ne pregiudichi il futuro più di quanto stia già facendo la normativa antirumore che ne limita l’attività nelle giornate “commerciali”. Da anni Imola soffre di lotte intestine fra quei cittadini che ne vogliono limitare la rumorosità (e quindi l’uso per le attività motoristiche) e quelli che difendono la sua storia e la sua importanza per l’economia del circondario. Non ci volevano proprio la pioggia e la polemica di oggi sulla sicurezza a rendere ancor più difficile la situazione…

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