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MV Agusta, cedere quote e responsabilità ma imporre a Mercedes le regole

Salvare MV Agusta e i posti di lavoro. Questa è la sfida di Giovanni Castiglioni. Come? Innanzitutto ricucendo i rapporti con il potente gruppo tedesco con il quale traghettare la società verso la mobilità del futuro. Ma non solo.

Giovanni Castiglioni è figlio unico, erede di un padre che ha avuto solo tre amori e tante passioni. Per Claudio Castiglioni valevano solo gli amori e all’unico figlio ha lasciato tutto: la signora Enrica (moglie e madre), risorse molto importanti per il cui ottenimento ha combattuto, con idee e fantasia, tutta una vita e l’azienda. Una eredità pesante quella di Giovanni Castiglioni, una eredità che l’ha costretto ad un eterno confronto con l’ombra di tanto padre. Claudio Castiglioni da tutti è stato considerato un genio, un’aurea che ha spinto Giovanni Castiglioni a ritenere acquisito il trasferimento a sé della genialità del padre e siccome è anche un bellissimo ragazzo, giustamente ha curato sia l’aspetto fisico (cui dedica molto tempo in palestra), sia un forte culto per il fisico della sua persona. Un culto alimentato da Istagram, con 224 mila follower.

mv agusta castiglioni claudio giovanniNel momento in cui Claudio è prematuramente scomparso, Giovanni ha cercato di ripercorrere le sue orme. Come è agli atti, tutti i modelli prodotti MV erano farina del sacco di Claudio, ma Giovanni è stato bravissimo a gestirli, tant’è che è riuscito ad associare col 25% un colosso non solo industriale ma tecnologico come Mercedes AMG facendosi pagare un prezzo d’affezione: una trattativa commerciale degna di tanto padre. Poi ha … Questo è un flash esaustivo sul passato.

La storia recente di MV Agusta è cronaca.

MV Agusta è di nuovo in difficoltà. Lo è sempre stata fin dai tempi del Conte Agusta e Giovanni Castiglioni, dopo aver incrinato i rapporti con Mercedes AMG, socio insoddisfatto della gestione di Giovanni, troppo personale e padronale (qui secondo noi non è stato capace di gestire il rapporto con un socio di minoranza ma potentissimo per risorse e tecnologia), e mentre è alla ricerca di nuovi partner che sostituiscano Mercedes, ha presentato al Tribunale di Varese il piano finanziario e industriale per il rientro dai debiti in seguito alla richiesta e conseguente approvazione del concordato in continuità. “MV Agusta ancora una volta dovrebbe uscire dallo stato di crisi con la riduzione della produzione concentrata esclusivamente su modelli di alta gamma”, ha affermato Giovanni Castiglioni. Messaggio indirizzato evidentemente a chi non sa nulla di MV, perché non ci sembra che MV abbia mai prodotto modelli che non fossero esclusivi e di alta gamma.

Venerdì 22 ottobre è stato finalmente presentato e accettato in modo sofferto dal Tribunale di Varese il nuovo piano finanziario. Il concordato in continuità  MV Agusta lo aveva richiesto il 22 marzo 2016 e il 31 marzo 2016 Giovanni Castiglioni rilasciava l’intervista su Varese News dal titolo MV Agusta ha rischiato di morire di troppa crescita … sarebbe come dire che il dottor Caprotti, fondatore della Esselunga è morto per la troppa ricchezza.

mv agusta motul 2016Fra marzo e giugno il piano proposto non era stato accettato per ben due volte. Con il concordato in continuità finalmente approvato, il Tribunale deve, entro pochi giorni, verificare che questo sia più vantaggioso per i creditori rispetto al fallimento (col Concordato in Continuità si salvaguarda l’azienda congelando i crediti dei fornitori, che vengono riconsiderati e/o ridotti), e si permette all’azienda di continuare l’attività tutelando i posti di lavoro e la possibilità di ripresa dell’azienda stessa. A seguire la procedura prevede che, successivamente all’analisi del piano accettato dal Tribunale, ci debba essere una convocazione dei fornitori che vantano i crediti per informarli su cosa spetterà loro.

Nel piano depositato in tribunale, Giovanni Castiglioni avrebbe individuato in cinque punti salienti la soluzione per risolvere tutti i mali di MV Agusta:

1) Riposizionamento dell’attività MV sui modelli di alta gamma. Vorremmo conoscere i prodotti di bassa gamma di MV Agusta;

2) Ridimensionamento dei volumi previsti che dovrebbero attestarsi una volta a regime sulle 8.000-10.000 moto costruite all’anno (nel 2016 le moto prodotte saranno circa 4.000, mentre nella vita di MV mai si sono superate le 10.000 unità);

3) Forte ridimensionamento del reparto Ricerca e Sviluppo,

4) Focus sui modelli più remunerativi, ovvero concentrando le risorse a disposizione (tutti i modelli prodotti finora avrebbero dovuto essere molto remunerativi),

5) Riduzione dei costi sulle forniture e riduzione del personale (la capacità contrattuale di un’azienda dipende dalla disponibilità a pagare i fornitori in tempi brevi, e per questo occorre liquidità, oppure si riducono i costi abbassando la qualità delle parti montate).

Questo progetto molto “innovativo” dovrebbe produrre flussi di cassa positivi atti a riequilibrare i debiti che sono di 50 milioni di euro. MV Agusta necessita di ricapitalizzazione: già un anno fa aveva cercato di ottenere dalla Mercedes AMG (che controlla ancora il 25% della società) e da BPM la loro disponibilità, ma per l’assenza di un piano industriale convincente, la ricapitalizzazione fu negata, tanto da costringere Giovanni Castiglioni a fare richiesta di concordato, e per convincere il Giudice Delegato, sembra che la produzione della Schiranna sia ripartita a settembre anche se l’azienda fatica a consegnare le moto ai concessionari i quali, se le vogliono, le devono pagare in anticipo.

La cassa integrazione straordinaria scadrà il prossimo mese di agosto 2017 e, in accordo con i sindacati, sarà utilizzata solo a rotazione. Immaginate la velocità di uno che dal magazzino viene messo alla catena di montaggio. I Romani dicevano che la velocità di un esercito si deve sempre adeguare al fante col passo meno veloce. Ma questo sindacati e giudici probabilmente non lo sanno, quindi come sarà possibile, chiediamo a loro, far quadrare i conti se diminuendo la capacità produttiva, i costi per unità di prodotto non possono che aumentare?

MV è presente ad Eicma 2016 e ognuno, in base alle moto esposte, potrà capire quale sia la sua nuova strategia e con quali modelli intenderà superare questa crisi.

Superare la crisi

Se Giovanni Castiglioni avesse veramente a cuore la vita di MV Agusta, dopo questo Concordato in Continuità, dovrebbe affrontare e risolvere molte questioni fra cui quelle che ricapitoliamo qui di seguito:

1) Mantenere l’azienda in vita;

2) Mantenere i posti di lavoro che per l’area di Varese sono di vitale importanza;

3) Studiare un piano per ridurre i debiti con banche e fornitori cedendo parte delle azioni per rifinanziare l’azienda o fare lui stesso un aumento di capitale costringendo l’azionista di minoranza a partecipare o vedersi diluire il capitale azionario;

4) Nel caso di cessione di parte delle azioni per rifinanziare l’azienda, riprendere il dialogo con Mercedes AMG, l’unica azienda che potrebbe essere interessata, perché col 25%  la società tedesca sconsiglia chiunque dall’intervenire in MV, ed ha la forza, le competenze e il denaro per sfruttare il marchio MV come cavallo di Troia per entrare nel mercato della nuova mobilità, un mercato che esploderà nei prossimi anni;

5) Riflettere sul perché in otto anni, MV sia riuscita ad accumulare 50 milioni di debiti dopo aver bruciato liquidità per oltre 110 milioni (dei quali 70 pagati da Harley Davidson e 25 di Mercedes AMG  );

6) Rivedere la strategia per la produzione fuori serie. Nel 2016, oltre alle 4.000 moto uscite dalle linee di produzione sono stati fabbricati solo esemplari unici difficilmente valutabili nei costi: in aprile MV ha realizzato un esemplare unico di Diablo Brutale in collaborazione con Pirelli; a luglio una Brutale Dragster 800 per il cantante  JAx, ovviamente esemplare unico, lo scorso agosto è stata la volta della MV F4Z Zagato della quale sono stati realizzati 250 esemplari per celebrare la moto che corre il mondiale Superbike di Leon Camier, un discreto pilota che però è solo ottavo in classifica generale e che quest’anno non è mai salito sul podio.

mv agusta j-axCon queste premesse non ci sono tanti ragionamenti da fare. Il marchio MV è un brand riconosciuto a livello globale e gli storici modelli realizzati dall’accoppiata Castiglioni-Tamburrini sono, ancora oggi i più apprezzati tra i byker di tutto il mondo. Claudio Castiglioni è ricordato non solo per le sue creazioni ma soprattutto per il suo piacere nel riportare in vita e al successo aziende ormai defunte e questo nonostante non disponesse di risorse illimitate. Ha profuso le sue energie da subito verso quei marchi che potevano essere più competitivi: in sintesi è partito dalle minuterie metalliche del padre Giovanni, ha creato Cagiva (nome dato in onore di suo padre Castiglioni Giovanni Varese), perché avendo comperato Schiranna ex-Harley, nei capannoni ha trovato motori e telai abbandonati dagli americani che quando decidono di abbandonare un Paese mollano tutto e vanno via nottetempo. Poi acquista Ducati riversando tutto quanto generato con Cagiva. Vende Ducati e trasferisce il know how su MV. Acquista Husqvarna e la rivende a BMW, trovando così i fondi per rifinanziare MV e Cagiva. Coinvolge Piaggio e altre aziende. Insomma, ha condotto una vita grandiosa e l’ha vissuta intensamente per oltre 30 anni, traendo anche vantaggi personali più che meritati. Una grande persona, anche per la sua umanità.

mv agusta mercedes amgGiovanni Castiglioni deve assolutamente ricucire il rapporto con Mercedes AMG e, con la capacità di trattativa che un Castiglioni è in grado di portare avanti, deve salvare MV e i posti di lavoro, deve rimanere presidente, ma socio di minoranza, in un’azienda che in pochi anni grazie alle nuove responsabilità che potrebbe imporre a Mercedes, con la nuova mobilità che potrà essere sviluppata a Schiranna, può incrementare il suo patrimonio moltiplicandolo in modo esponenziale, su una strada già tracciata e percorsa dal padre Claudio, ma dimostrando al mondo di essere il suo degno erede.

M. Bacchetti

 

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