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Il prezzo della benzina continua a scendere. Quanto durerà?

benzina

Una delle poche cose positive che questo lockdown ci sta regalando, è la continua discesa del prezzo della benzina. A gennaio 2020 il prezzo medio  era a quasi 1,6 euro/litro. Oggi non si fatica a trovarla ben sotto gli 1,2 euro/litro. un calo di circa il 25%. Ma durerà?

il “lockdown” mondiale sta creando situazioni paradossali. Ed una crisi economica come non si era mai vista nell’era moderna. E fra gli effetti che stiamo registrando c’è anche un drastico calo del prezzo della benzina. Lo stop delle industrie e lo stop della mobilità mondiale hanno fatto colare a picco la domanda. E in questo contesto già di per se drammatico si è inserita la guerra feroce  che i produttori arabi stanno combattendo contro gli altri Paesi esportatori di petrolio (in primis la Russia). In poche parole gli arabi in questi mesi si sono rifiutati a lungo di limitare la produzione di greggio. Questo allo scopo di farne crollare il prezzo. Perché pensano dia vere le spalle ben più coperte della Russia, che invece fonda gran parte delle sue fortune sull’esportazione di petrolio e gas naturale.

Insomma, fra coronavirus e guerra fra produttori, il prezzo del barile di greggio è passato in pochi mesi da più di 60 dollari/barile a circa 30 dollari/barile. 

E dal distributore cosa è successo? 

Noi in Italia paghiamo per ogni litro di benzina ben 17 “accise” (tasse che avrebbero dovuto essere “una tantum” e invece si sono tramutate in “una semper”), più l’IVA al 22%. Purtroppo, l’IVA è l’unica tassa che si paga in funzione del prezzo base stabilito dal produttore. tutte le “accise” sono quote fisse per ogni litro di benzina. In totale (vedi tabella) paghiamo circa 0,5  Euro di accise (IVA compresa) per ogni litro. Più le tasse che ogni regione può applicare autonomamente, + la tassa sulla fabbricazione del carburante. Insomma, per ogni litro, più di 0,72 euro se ne vanno soltanto di tasse!

A dicembre 2019/gennaio 2020, prima che scoppiassero le due “crisi” di cui sopra, il prezzo medio della benzina al distributore era di circa 1,590 euro/litro. Oggi, se andiamo dal distributore, in molti punti ci vengono chiesti meno di 1,2 euro/litro. Un calo del 25%! Praticamente siamo tornati ai prezzi che la benzina aveva durante la crisi del 2009. 

Possiamo sperare che il prezzo della benzina rimanga così anche adesso che finalmente possiamo ricominciare, seppur gradualmente, a muoverci?

Difficile sperarlo. Perché nel frattempo i produttori di petrolio hanno trovato un minimo di accordo sulla riduzione della produzione. E poi con la ripresa globale delle attività industriali la domanda di petrolio comincerà a risalire. La nostra unica speranza, insomma, è che la risalita del prezzo sia quanto più lenta possibile…

Le accise che paghiamo per ogni litro di benzina

  • 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956)
  • 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963)
  • 0,00516 euro: ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966)
  • 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968)
  • 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976)
  • 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980)
  • 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983)
  • 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996)
  • 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004)
  • 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005)
  • 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila (2009)
  • da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011)
  • 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011)
  • 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011)
  • 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011)
  • 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012)
  • 0,005 euro per il finanziamento del “Bonus gestori” e la riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo;
  • 0,0024 euro per il finanziamento di alcune spese del decreto Fare “Nuova Sabatini” (dal 1º marzo al 31 dicembre 2014). 

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