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Coronavirus: stop alla produzione anche per BMW e Harley Davidson

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Altre due aziende moto si aggiungono alla lista di quelle chiuse temporaneamente a causa del coronavirus. Si tratta di BMW ed Harley Davidson.  

Ducati, Moto Morini e Gruppo Pierer (KTM, Husqvarna, GasGas) hanno già annunciato nei giorni scorsi la chiusura dei loro stabilimenti a causa del coronavirus Covid-19. Le produzioni riprenderanno fra fine marzo e inizio aprile. Anche Moto Morini ha imposto lo stop alla produzione, senza comunicare una data di ripresa. E mentre in toscana la Piaggio è ancora operativa nonostante Lega e M5S ne stiano chiedendo lo stop, arrivano ora notizie di  stop da altri due marchi.

La Casa tedesca ha annunciato il 18 marzo il fermo dell’attività produttiva di alcuni suoi stabilimenti in Europa e Sud Africa, fra cui quello moto di Spandau in cui operano 2.000 dipendenti. Le unità produttive BMW coinvolte rimarranno chiuse dal 18 marzo al 19 aprile compresi. 

«Prendiamo sul serio le nostre responsabilità, sia quando si tratta di garantire la protezione e la salute dei nostri dipendenti sia di raggiungere il miglior equilibrio possibile in termini di redditività», ha dichiarato il CEO di BMW Oliver Zipse mercoledì.

Misure analoghe vengono ora adottate anche negli Stati Uniti. Harley-Davidson diventa il primo produttore americano ad agire e annunciare che la sua produzione negli Stati Uniti sarà sospesa fino alla fine del mese di marzo.

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Harley Davidson ha confermato di aver sospeso la maggior parte delle sue attività dopo che uno dei suoi dipendenti di Menomonee Falls si è dimostrato positivo al COVID-19, provocando la chiusura della struttura di Pilgrim Road mercoledì pomeriggio. Anche le attività presso le strutture di Tomahawk, Wisconsin e York, in Pennsylvania, sono state sospese.

Allo stato attuale, si prevede che la pausa durerà fino al 29 marzo. Una decisione che riguarda quasi 2.000 dipendenti. Il produttore sfrutterà i tempi di inattività per la sanificazione e la disinfezione della linea di produzione e delle sue strutture e delle aree pubbliche.

Già lunedì, la società aveva chiesto a tutti i dipendenti della sede centrale di Milwaukee e del centro di sviluppo prodotti di lavorare in remoto. Almeno fino alla fine di marzo. Anche tutti gli eventi sponsorizzati dalla compagnia in programma fino a metà aprile sono stati cancellati. I lavoratori interessati dalla pausa di produzione, subiscono un licenziamento temporaneo ma avranno comunque accesso alla loro copertura medica.

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