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FMI: l’emorragia infinita dell’era Copioli Persi il 25% dei piloti CIV, il 13% dei Moto Club, il 17% dei licenziati in quattro anni.

FMI Copioli

Poco prima di presentarsi alle elezioni FMI dello scorso novembre, il presidente uscente Copioli ha fatto pubblicare una relazione relativa al suo quadriennio 2017-2020. Chi l’ha letta con attenzione si è accorto subito che c’erano alcuni dati inesatti per nascondere le perdite sul fronte dei licenziati. Gli altri dati, pur corretti, disegnano uno scenario fallimentare. Ma Copioli era l’unico candidato ed è stato rieletto per altri quattro anni!

Meno piloti nel CIV, meno Moto Club, meno licenziati. Eppure, nonostante questo triste bilancio del suo quadriennio il presidente Copioli è stato rieletto presidente FMI per altri quattro anni. Le elezioni si sono tenute lo scorso 1 novembre. In una assemblea elettiva che personaggi del calibro di Lukashenko stanno studiando come esempio da seguire. 

Perché lo scorso 1 novembre si poteva scegliere di votare un solo candidato! Nelle peggiori finte democrazie, come quella bielorussa guidata appunto da Lukashenko, i dittatori almeno hanno il pudore di “far presentare” dei finti antagonisti. Dei fantocci che perdendo sonoramente facciano sembrare reale il voto. In FMI ormai non succede più neanche questo. E quindi Copioli è stato rieletto nonostante risultati chiaramente fallimentari su tutti i fronti istituzionali in cui una federazione sportiva dovrebbe impegnarsi. 

Ma chissà quanti fra gli elettori avranno letto con attenzione la relazione/rendiconto del quadriennio 2017-2020 che il presidente Copioli ha fatto pubblicare poco prima delle elezioni. E chissà quanti, fra i pochi che l’hanno letta, si saranno accorti dei dati fallimentari e di qualche piccolo “aggiustamento” nei numeri per nascondere le perdite più imbarazzanti. 

Leggendo con attenzione quella relazione, si notano infatti “inesattezze” macroscopiche nella sezione in cui si mette al corrente gli iscritti dell’andamento del numero dei licenziati. Nel 2017, quando arrivò in FMI, Copioli dichiara di aver “trovato” 15.600 licenziati. Nel 2020, sempre leggendo la sua relazione, si è scesi a circa 14.672. Una perdita dichiarata, quindi, di poco superiore al 9% (comunque preoccupante). 

Non certo un dato positivo, ma in parte spiegabile con la crisi che da anni attanaglia il nostro settore. Ma che non si tiri in ballo la pandemia, perché le licenze vengono rilasciate ad inizio anno. E il calo è una tendenza stabile da quattro anni.

Qualcuno ha anche provato a farla passare come conseguenza della pandemia, dimenticando che la maggior parte delle licenze ogni anno vengono staccate fra dicembre e metà marzo, cioè ben prima del lockdown nel caso del 2020. Quindi questa scusa non può reggere se non per piccoli numeri.

Ma c’è un problema ben più grande in questi dati. Cioè che quelli dichiarati per il 2017 non sono veri… Infatti i licenziati nel 2017 erano 17.548. A tale numero si arriva sommando le 1.947 licenze Promorace alle 15.601 licenze normali. Questo dato lo abbiamo ricavato dal bilancio FMI 2018. Non ce lo siamo inventato noi. Ma a quanto pare in FMI dimenticano facilmente, quando fa comodo, ciò che scrivono e dicono.

La tabella che riporta il numero dei licenziati. Sono “sparite” 1947 licenze Promorace del 2017 che invece venivano dichiarate nel bilancio 2018.

 

Insomma, nella sua relazione di fine quadriennio, Copioli si è semplicemente “dimenticato” di circa 2.000 licenze Promo Race per nascondere che sotto la sua presidenza il numero dei licenziati è calato da 17.548 a 14.672, cioè di circa il 17%! Un vero e proprio tracollo. Soprattutto per chi ha sempre dichiarato di volersi dedicare alla “elité” dei suoi affiliati, cioè ai piloti.

FMI Copioli
Questo il totale delle licenze dichiarato nel bilancio FMI 2018.

 

 

E per quanto riguarda i Moto Club, spina dorsale del sistema FMI, le cose non vanno meglio. Si è passati dai 1993 Moto Club affiliati del 2017 ai 1743 del 2020. La perdita qui è di oltre il 13%!

FMi Copioli
L’inarrestabile declino dei Moto Club affiliati FMI.

Dati che in fondo si “specchiano” nel crollo che si è avuto negli iscritti al CIV, cioè il campionato più prestigioso della FMI. 

Dal 2016 ad oggi la Federazione si è persa per strada anche circa il 25% del paddock del CIV!! Non ci credete? Ecco i dati, che abbiamo calcolato sul numero di iscritti alla prima gara di ogni anno. Abbiamo scelto la prima gara perché è quella che generalmente raccoglie più adesioni.

Nel 2016 sulla griglia della prima gara erano presenti 255 piloti (considerando tutte le classi, inclusi i trofei). Nel 2017 si scende a 233, che diventano 237 nel 2018. Poi il crollo, nel pieno della presidenza Copioli: 205 piloti nel 2019, 194 nel 2020!! 

Ancor più drammatico è il constatare che la velocità nazionale, più che dai campionati che assegnano un titolo tricolore, viene “mantenuta” ormai dai trofei promozionali. Ad essere crollati sono infatti il campionato italiano Superbike (da 31 piloti del 2017 siamo alla miseria di 15 nel 2020) e Supersport 600 (che dal picco di 37 del 2018 è ora a quota 23). E anche la Supersport 300 non se la passa bene. 42 piloti nel 2017, 29 piloti nel 2020. Quindi, se prendessimo in considerazione soltanto i piloti del “vero” CIV, il crollo sarebbe addirittura di oltre il 40%!

Insomma, anche la gestione del CIV (affidata alla “sapiente” regia di Simone Folgori), è totalmente fallimentare dal punto di vista “istituzionale”. 

In definitiva, non c’è dubbio che il quadriennio Copioli sia stato segnato da fallimenti su tutti i fronti “istituzionali”. Compito della FMI, infatti, dovrebbe essere quello di aggregare iscritti, affiliare quanti più Moto Club, far crescere il “parco piloti” e raccogliere allori internazionali con piloti tricolore. Cosa quest’ultima che è successa, sì. Ma gli allori non sono certo arrivati per merito della FMI, come abbiamo avuto modo di scrivere già tempo fa.

Anzi, forse sarebbe il caso che qualcuno facesse notare al CONI che i ricchi contributi versati ogni anno alla FMI (più di 4,5 milioni, di cui 1,5 destinati a “Preparazione Olimpica e Alto livello”) andrebbero dirottati sulla VR46 Academy, che nella velocità sta facendo da anni il lavoro che dovrebbe fare la FMI per meritarseli…

Riassumendo: qualunque manager di qualunque impresa di qualsiasi dimensione, presentando al consiglio di amministrazione risultati così negativi, sarebbe stato accompagnato alla porta. E forse neanche tanto gentilmente. E sicuramente ben prima della scadenza del contratto.

In FMI invece assegnano a Copioli le chiavi della macchina per altri quattro anni.

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