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Telepass per Motociclisti: che fare ora con l’apparato telepass esclusivo?

telepass motociclisti

Per i motociclisti che sono caduti nella tentazione dello sconto autostradale, che fare ora con l’apparato Telepass esclusivo?

Secondo i dati diffusi da Autostrade per l’Italia S.p.A., proprietaria di Telepass S.p.A., sarebbero circa 8200 i contratti esclusivi moto attivati nei mesi passati. Avere un apparato Telepass dedicato esclusivamente ad una moto era difatti la condizione necessaria per poter aderire al famoso sconto del 30% scaturito dalla lodevole iniziativa del mensile Motociclismo.
La posizione della nostra redazione, in prima persona la mia, è stata scettica fin da subito. Non solo per la percentuale di sconto concessa che è ben più bassa di quella richiesta (sicuramente meglio di niente, come hanno fatto notare alcuni), ma principalmente per le modalità di adesione. Il cittadino-cliente-motociclista-considerato ultimo dei fessi avrebbe dovuto dotarsi di un apparato Telepass esclusivo per ogni moto per cui aveva interesse ad aderire alla promozione (e quindi pagarselo, col rischio di percorrere 0 km di autostrada e quindi avere solamente il costo senza benefici derivanti dall’adesione) ed attivarsi a presentare la documentazione attestante che alla targa da moto associata all’apparato corrispondesse effettivamente una moto.

A sinistra la targa della moto composta da 2 lettere e a seguire 5 numeri, a destra quella dell’auto con due lettere, tre numeri e due lettere.

Una follia, come già sottolineato in precedenza quando ho apertamente dichiarato che personalmente non avrei aderito all’iniziativa, pur facendo un utilizzo abbastanza sostenuto delle autostrade con le mie moto.
L’iniziativa è partita, prima con la modalità “a rimborso” (applicazione del pagamento pieno dal primo agosto al 14 settembre) e poi con lo sconto applicato direttamente ai pedaggi.

Al danno la beffa, ci risulta che il rimborso dei pedaggi del primo periodo non sia ancora arrivato, nonostante proclami ottimistici di Telepass S.p.A. e della stampa specializzata e di seguito vi riportiamo il contributo del nostro lettore Fabrizio, una storia come molte

Buonasera, la mia esperienza: sono stato al Punto Blu di via Larga – in centro Milano a luglio per richiedere il telepass moto (ho già un contratto Telepass Family), faccio la coda, tutta la trafila, copia libretto moto, moduli, firme etc.

A settembre ripasso per l’attivazione visto che c’è solo una “finestra” di un mese utile (assurdo, uno dovrebbe poterlo fare sempre).

Al ricevimento della prima fattura del trimestre settimana scorsa, noto che non è stato applicato nessuno sconto!

Interpello il Servizio clienti, risposta: sul mio contratto, e sul secondo Telepass dedicato esclusivamente alla targa della mia moto, non è attivato alcun sconto moto!!!

Ma allora quell’impiegato (sempre lo stesso) che cosa ha fatto nelle due volte che mi sono recato da loro? E tutte le scartoffie che mi ha dato cosa sono? O forse lui c’entra ben poco?

Più che una beffa, una vera e propria presa per i fondelli, e sto ancora aspettando una risposta dal Servizio Clienti…

Sui canali social sono tantissime le segnalazioni analoghe, e questi soldi non restituiti con la fattura di dicembre rimarranno nelle casse di qualcuno per 3 mesi a generare interessi…

Ci ha fatto ancora meno piacere scoprire, così di punto in bianco, che alla scadenza della sperimentazione lo sconto non è stato prorogato. Inizialmente la cosa ci è parsa surreale. Tanti elogi, gente che gridava al miracolo, una parvenza di giustizia finalmente per “sti motociclisti” che pagavano quanto le auto… e invece era tutto vero, dopo pochi mesi qualcuno ha deciso che il gioco non valeva la candela e ha messo la parola fine a quella che per quanto piccola era comunque un’apertura nei confronti di una delle categorie più bistrattate del Belpaese, gli utenti della strada.

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Immaginiamo quindi che tra quegli 8200 sottoscrittori del contratto esclusivo ce ne possa essere qualcuno incazzato. O meglio un po’ più di qualcuno. Come comportarsi adesso?

Cominciamo col dire che il metodo più rapido è recarsi presso uno degli oltre 100 Punto Blu (si, magari quello dove hanno dovuto recarsi per mostrare la carta di circolazione del mezzo per ottenere lo sconto), firmare la disdetta e riconsegnare l’apparato. Si può fare sia di persona che delegando una terza persona, purché preventivamente fornita della copia di un documento identificativo dell’intestatario.
È possibile svolgere questa operazione anche attraverso il sito internet di Telepass S.p.A., dopo aver compilato il modulo disponibile nella sezione modulistica. In alternativa al sito il modulo può essere inviato via PEC all’indirizzo telepass@pec.telepass.it
Si ha la possibilità di fare la comunicazione anche in un modo più “vecchia scuola”: inviando il modulo di recesso accompagnato dalla copia di un documento di identità via fax al numero 055/4202734 oppure allo 055/4202373. In questo caso bisognerà poi inviare la stessa comunicazione a mezzo raccomandata R/R.
Si raccomanda a chiunque decida di non recedere di persona presso un Punto Blu ma con uno dei metodi a distanza di inviare via raccomandata R/R l’apparato, per non incorrere nella penale di 25 euro per la mancata riconsegna che scatta al ventesimo giorno dal recesso.
L’indirizzo postale per l’invio dell’apparato (e del modulo di disdetta, in caso di primo invio via fax) è:
Telepass SpA Customer Care
CP 2310 Succursale 39
50123 Firenze

Si raccomanda inoltre l’utilizzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, in modo da poter provare tanto l’invio da parte del cliente quanto l’effettiva consegna presso la società in caso di contestazioni future.

Sperando di aver fatto cosa gradita a tutti coloro che ritenessero la cosa ingiusta, tengo a precisare la mia posizione una volta per tutte. Non è la questione dello sconto al 30% anziché al 50% a non essermi andata giù. E vi dirò, in tutta onestà, che non è neppure l’obbligo dell’apparato Telepass dedicato per poter usufruire dello sconto ad avermi fatto indignare. Quello che mi fa incazzare davvero tanto è che invece non c’è stata alcuna attenzione al cliente, c’è stata solo l’occasione di approfittare di una novità. E l’occasione non è stata lasciata sfuggire, concedendo un beneficio hanno subito presentato una “tassa sul beneficio”, goduto o meno, obbligando ad aprire una posizione con un apparato Telepass dedicato ad ogni singola moto. E bisogna stare ben attenti a non usarlo per un’altra moto,  che altrimenti si riprendono lo sconto e applicano sanzioni.

Ma a questo punto mi domando, dato che verificano passaggio per passaggio non si possono “smistare” i passaggi delle moto da quelli delle auto in un secondo momento? Tanto comunque con la modalità che è stata scelta lo sconto non è effettivamente immediato. Alla luce di ciò perché obbligare alla sottoscrizione del secondo apparato per fruire (per pochi mesi) dello sconto?

Credo proprio che ci saranno tante chiusure di contratti esclusivi, ma se anche solo uno rimarrà aperto avranno vinto loro. Avranno ottenuto un abbonamento pagato in più in cambio del nulla.

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