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Vendite moto: maggio chiude con un miracoloso -10,35%

vendite moto

Mentre ANCMA, sposando le nostre tesi, continua a chiedere attenzione al governo per il mondo moto, i concessionari e le Case chiudono maggio con un mezzo miracolo. Se hanno perso solo il 10,35% è tutto merito loro e della voglia di moto degli appassionati.

«In contesto di crisi gravissima e di totale assenza di misure incentivanti da parte del Governo per il nostro settore, il primo mese di riapertura delle concessionarie raccoglie qualche timido e marginale segnale di vitalità per le vendite moto. Un risultato ottenuto solo grazie alle generose politiche commerciali messe in campo dalle case costruttrici. E anche grazie a chi acquista ancora per passione. E infine alla crescente propensione dei cittadini a scegliere le due ruote come soluzione efficace di mobilità della ripartenza». Così commenta Paolo Magri, presidente di ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori), i dati di immatricolazione delle due ruote a motore del mese di maggio. Che chiude con un -10,35% sullo stesso mese del 2019.

Nei primi cinque mesi le vendite moto hanno perso il 40% del mercato. Un vero e proprio tsunami.

«Tutto questo – ha aggiunto Magri – è comunque insufficiente per rialzare un mercato connotato da una fortissima stagionalità, che nei primi cinque mesi del 2020 ha fatto segnare un pesante – 37,8% rispetto all’anno precedente, riportandoci indietro agli anni più bui per il nostro comparto».

«La nostra industria non si piange addosso, ma – ha concluso Magri – di fronte al valore che creiamo e agli ingenti investimenti in ricerca e innovazione che le case motociclistiche mettono in campo per migliorare l’impatto ambientale dei veicoli e fare delle due ruote una soluzione sostenibile e fruibile, siamo pronti nuovamente a colmare, con un dialogo costruttivo e responsabile, quel gap conoscitivo e talvolta ideologico che ha portato le istituzioni a dimenticarsi di un settore trainante. Settore che, tra le altre cose, offre occupazione a oltre 40.000 persone. E che nel 2019 ha contribuito con un gettito erariale di oltre 5,5 miliardi di euro».

Insomma, ci fa piacere che ANCMA sposi la tesi che noi di Motospia andiamo spiegando da tempo: dare incentivi solo agli elettrici è frutto di prese di posizione puramente ideologiche che nulla hanno a che vedere con la realtà né per quanto riguarda il tema ecologico né con la situazione drammatica del settore due ruote creata da una crisi senza precedenti. 

Entrando nel vivo dei dati delle vendite, nel mese di maggio, pur con la perdita di due giorni lavorativi – i concessionari moto hanno ripreso l’attività lunedì 4 maggio – il totale immatricolato (veicoli > 50cc) si attesta sulle 25.660 unità, corrispondenti ad un calo del 10,35%. I ciclomotori si fermano a 1.335 unità con una flessione del 27%.

Fra le moto sempre saldamente in testa la BMW R1250GS. Fra gli scooter notevole exploit del TMax Yamaha che piazza ben oltre 2.000 pezzi da inizio anno, saltando al quarto posto della classifica. Altra prestazione notevole quella del Piaggio Beverly 300, secondo dietro l’Honda SH 150, unico scooter ad oltre 3.000 pezzi consegnati da inizio anno. Terzo l’SH 125, quinto l’SH 300, che si trova così in una posizione cui non era abituato da tempo. 

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