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VEICOLI STORICI: UN PATRIMONIO DA CONSERVARE

Le organizzazioni internazionali di tutela dei veicoli storici sono unite nell’affermare che il patrimonio culturale motoristico e le conoscenze tecniche necessarie a riparare e mantenere efficienti i veicoli storici devono essere preservati

Lo scorso 16 ottobre l’European Parliament Historic Vehicle Group (EPHVG), fondato per conservare il patrimonio culturale motoristico e per divulgarne l’importanza storica, si è riunito per la prima volta dopo l’inizio del nuovo periodo parlamentare per discutere gli sviluppi politici che riguardano i veicoli storici.

All’incontro hanno partecipato anche alle altre organizzazioni interessate ai veicoli storici tra cui la Federation of European Motorcyclist Associations (FEMA).

Durante l’incontro è emerso che la preservazione di questo patrimonio prevede la conservazione dei veicoli storici nel loro stato originale. A tal fine occorrono ricambi di buona qualità, carburante, dare ai proprietari la possibilità di utilizzarli nelle zone dei centri urbani a traffico limitato e di trasferirli liberamente da un Paese all’altro.

La proprietà e l’utilizzo dei veicoli storici dovrebbero essere accessibili quindi non hanno ragione di esistere tasse superflue, e imposte elevate per presunto inquinamento. Infine, dovrebbero essere preservate le conoscenze tecniche necessarie a riparare e mantenere efficienti tali veicoli poiché il miglior modo per preservare questi veicoli è utilizzarli.

Le moto fanno parte del patrimonio culturale mondiale, proprio come le auto, i veicoli commerciali pesanti, i veicoli agricoli, le navi, i treni, le strade, gli edifici e i paesaggi.

Ciò riguarda numerosi motociclisti poiché sono in tanti a possedere una o più motociclette storiche, oltre alla moto e all’auto che utilizzano quotidianamente.

È sufficiente frequentare i raduni di moto d’epoca per rendersi conto di quanti esemplari sono fieramente esibiti dai proprietari che arrivano da ogni parte del mondo.

Anche la Fédération Internationale des Véhicules Anciens (FIVA), l’organizzazione mondiale dedicata alla conservazione, protezione e promozione dei veicoli storici e della cultura correlata e del loro utilizzo sicuro, si recentemente espressa in difesa dell’originalità dei veicoli storici a proposito della loro elettrificazione.

Il presupposto è stato il numero crescente di attrezzature commerciali presenti sul mercato in grado di sostituire la trasmissione dei veicoli storici con un’unità elettrica a batterie allo scopo di mantenere l’aspetto classico del veicolo nel rispetto dei moderni standard ambientali e, contemporaneamente, aumentarne la potenza e le prestazioni.

La FIVA riconosce che, normative e leggi a parte, le modifiche sono una questione di scelta personale tuttavia non promuove la conversione dei motori a combustione interna originali all’energia elettrica dei veicoli storici perché non è conforme alla definizione FIVA di veicolo storico, né preserva i veicoli storici e la cultura a essi correlata.

In altre parole, i veicoli convertiti cessano di essere storici, tranne nel caso in cui il cambiamento sia per un breve periodo. Secondo FIVA un veicolo storico è “un veicolo stradale a propulsione meccanica” di almeno 30 anni, conservato e mantenuto in una condizione storicamente corretta, non utilizzato come mezzo di trasporto giornaliero perché parte del nostro patrimonio tecnico e culturale”.

Il vicepresidente FIVA Tiddo Bresters ha dichiarato: «Se un proprietario, un ingegnere o un produttore, decidesse di fare tali conversioni su un veicolo storico, FIVA raccomanderebbe caldamente che qualsiasi modifica sia reversibile, con tutti i componenti originali contrassegnati e conservati in modo sicuro. In questo modo, il veicolo può, in futuro, essere riportato al suo stato originale e può di nuovo diventare un veicolo storico».

Da appassionata di motociclette d’epoca e proprietaria di una splendida Honda CB 350cc Four del 1977, non mi sognerei mai di convertire lo storico motore a combustione interna in un motore elettrico.

Non sarebbe più la stessa motocicletta senza l’adorabile suono del suo propulsore e forse… non sarei più così appassionata.

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