Claudio Corsetti
Sarà per l’effetto Brexit o per scelte strategiche indipendenti dalla recente decisione del governo inglese, fatto sta che il 20 febbraio Triumph ha annunciato ai dipendenti inglesi che tutta la produzione di serie sarà a breve realizzata in Thailandia. Ad Hinckley rimarranno solo il centro R&D (rinforzato) e la linea delle serie speciali TFC.
Triumph già da tempo aveva delocalizzato in Thailandia la gran parte della sua produzione moto. Tre giorni fa l’azienda ha annunciato ai suoi dipendenti l’intenzione di spostare nelle sue fabbriche thailandesi di Chonburi anche la produzione degli ultimi due modelli che avevano resistito a Hinckley.
Si tratta della Speed Triple e Tiger 1200. Il risultato di questa decisone per Hinckley è una riduzione di circa 2.000 unità all’anno. Triumph continuerà a produrre ad Hinckley solo i modelli Triumph Factory Custom (TFC) di fascia alta. E allo scopo verrà allestita una nuova linea di produzione dedicata. Attualmente l’azienda costruisce circa 65.000 moto all’anno, di cui solo il 10% arriva dall’impianto di Hinckley. Il resto è già prodotto da tempo da Triumph in Thailandia.
È chiaro che questa decisione porterà ad una perdita di forza lavoro in Inghilterra. Ma l’azienda si è impegnata a riassorbire il maggior numero di operai e addetti che saranno colpiti dal taglio produttivo nelle altre divisioni che rimarranno ad Hinckley.
«Ora ci stiamo preparando per la prossima ondata di crescita strategica di Triumph — ha dichiarato l’amministratore delegato di Triumph, Nick Bloor —. Vogliamo massimizzare le opportunità di crescita per il marchio a livello globale, in particolare nei mercati asiatici. Ecco perché stiamo aumentando le nostre risorse di progettazione qui nel Regno Unito e concentrando le nostre capacità di produzione di massa in Thailandia».
Cesare Sasso
