Triumph Daytona, grande assente. Il listino 2021 della casa inglese non la presenta, ma è caratterizzato da tante croccanti novità, a partire dalla nuova Speed Triple RS, con il suo motore rigorosamente 3 cilindri da 1200cc, passando alla new entry Trident e agli aggiornamenti a tutta la gamma Bonneville.
Un’assenza che può passare inosservata a molti (ma non a tutti) è quella della Daytona 765. Dopo il lancio della versione a tiratura limitata, che vantava la stessa tecnologia impegnata nel mondiale Moto2, Triumph pare abbia deciso di abbandonare il mondo dei semimanubri. Perchè?
Le spiegazioni possono essere molteplici. Da un lato, la casa inglese non ha più niente da dimostrare in un settore, quello delle supersportive 600, che sta lentamente andando incontro all’estinzione (basta pensare che la nuova Yamaha R6 è disponibile solo in versione racing e che la rinnovata Honda CBR600RR ha avuto un grande eco sulla stampa, senza apparire nel listino della casa giapponese). Un progetto che non vende è meglio non aggiornarlo, senza contare che la clientela media della supersportiva ha standard molto elevati. Molto meglio concentrarsi sulle gamme commercialmente più appetibili (oppure investire sull’elettrico, vedi la TE1) e, quando possibile, terziarizzare le produzioni in paesi asiatici.
Una seconda spiegazione, più articolata ma aziendalmente più efficace, è che il travaso tecnologico da Moto2 alla moto di serie abbia permesso di aggiornare la gamma naked, che nel mercato internazionale è in forte crescita. Tra le scarenate da 1000cc, la competizione è molto serrata: Aprilia Tuono V4 e KTM 1290 Superduke RR sono i riferimenti da battere. L’affidabilità e le performance dei propulsori inglesi in Moto2 fanno da volano per una immagine di solidità e affidabilità in condizione veramente estreme, a tutto vantaggio dell’appetibilità del prodotto di serie.
Ottimizzazione delle produzioni dal punto di vista economico e qualitativo, unita ad una immagine del brand che comunica solidità e sportività senza limiti: questi due elementi possono essere la ricetta vincente della strategia Triumph per la Daytona, il cui destino sarà deciso alla fine dell’emergenza sanitaria.
Sulla carta sembra davvero una figata…