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The Reunion, le sgasate (ai box) vincono sulla pioggia

The Reunion

Va in archivio la quinta edizione di The Reunion, la kermesse dedicata al popolo delle café racer, scrambler, special e classiche. Il meteo ha giocato un brutto tiro ai partecipanti alle gare di accelerazione, che si sono accontentati di sgasare da fermi, qualche soddisfazione invece per tassellati e comuni visitatori.

Maggio 2019 sarà ricordato come un mese piuttosto freddo e molto piovoso, con tanti eventi motociclistici annullati o rinviati per le famigerate “condizioni meteo”. Nel vocabolario di The Reunion, l’evento per gli amanti delle moto special, custom, modern classic e d’epoca che ogni anno prende in ostaggio una piccola ma evocativa porzione dell’Autodromo di Monza queste due parole non ci sono mai state. E così, nonostante la pioggia durante tutto il weekend, la kermesse è andata in scena lo stesso e ha visto una buona partecipazione (certamente lontana dalle 9.000 presenze dichiarate, in ogni caso una conferma dell’apprezzamento dell’evento nelle quattro edizioni precedenti da parte del pubblico – italiano e internazionale).

The Reunion
L’evento mescola ufficialità delle gare, presenza delle case, e folklore motociclistico di varia natura. Senza discriminare i supereroi. (foto di Alessandro Olgiati)

 

The Reunion non è un raduno e nemmeno una fiera. E’ un festival costruito intorno a una competizione, semplice nelle regole ma non nell’esecuzione: la gara di accelerazione sull’ottavo di miglio, che si corre sul vecchio rettifilo dell’alta velocità, un vero santuario per i malati delle corse. Partendo da lì, nel corso degli anni, gli organizzatori hanno aggiunto ingredienti: il campionato internazionale pazzerello e goliardico dei Sultans of Sprint, qualche gara monomarca ad esempio con le H-D Sportster e, per cogliere uno dei tanti fenomeni di moda di questi tempi, le gare di dirt track sull’ovale di terra. Per chi non ha fegato per correre ma allo stesso tempo si annoia a guardare quelli che lo fanno, c’è la parte “espositiva”: alcune importanti case, qualche customizer famoso ma soprattutto i gruppi di appassionati, ovvero i gazebo dei club: inguaribili moto-romantici che mettono in mostra le loro aggressivissime special dopo aver caricato moto, un divano e qualche complemento di arredo improvvisato ma sempre a tema in un furgone e aver viaggiato di notte per poterci essere (uno su tutti il gruppo di Cafe Racer Canavese) oppure quelli delle moto perfette da targa oro FMI, come gli attivissimi sodali del milanese British Bikes’ Best, a spasso sotto l’acqua con le loro iconiche Norton, BSA e Triumph.

The Reunion
Il podio della Elf Dirt Race, che ha incoronato la Royal Enfield Himalayan condotta da Tommaso Valentino (foto di Alessandro Olgiati)

 

Sul fronte gare, hanno goduto solo gli amanti del fango. La Elf Dirt Race ha incoronato la Royal Enfield Himalayan preparata dal distributore italiano del marchio, seguita a ruota dalla BMW GS 1100 di Officine Sbrannetti e dal Fantic Caballero 500 Flat Track, mentre si è disputata regolarmente anche la prima prova speciale dello Swank Rally di Sardegna di Deus Ex Machina, con gli equipaggi che da Monza si sono poi trasferiti direttamente a Genova per l’imbarco.

Tra i piloti del campionato Sultans of Sprint bloccati ai box dalla pioggia anche Randy Mamola (foto di Alessandro Olgiati)

 

Alcune case credono in questo festival e mettono in vetrina i nuovi modelli presentati alle fiere invernali come Indian FTR 1200, Zero SR/F, Triumph Speed Twin, Kawasaki W800, Husqvarna Svartpilen e Vitpilen 701 e Fantic Caballero 500 Flat Track. Il vantaggio della manifestazione rispetto a EICMA o MBE è che le moto si possono non solo toccare ma spesso sentire in moto, vedere in azione ad opera dei professionisti o provare in prima persona in test ride nei dintorni dell’autodromo che sono un pizzico più completi e appaganti rispetto alla mini-pista creata nel piazzale di fronte al padiglione della fiera di Rho o di Verona.

Una BMW GS partecipante allo Swank Rally di Sardegna, che è partito proprio da The Reunion con una prova speciale.
(foto di Cesare Sasso)

 

Il punto di forza di The Reunion: il mix di atmosfera rilassata da evento underground, di ufficialità data dalla presenza delle case e di competizioni avvincenti. Sicuramente anche la location, prestigiosa, contribuisce fortemente al successo della manifestazione. La formula c’è e funziona, nessun particolare suggerimento agli organizzatori se non quello di pregare per il sole. Arrivederci al 2020, The Reunion.

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