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Superbike a Imola: per gli organizzatori è andata bene!

superbike a imola

72.113 presenze nell’arco del week-end del Mondiale Superbike a Imola. E soddisfazione per il risultato della manifestazione in generale. Queste le dichiarazioni ufficiali degli organizzatori… Dati e considerazioni che possono essere creduti solo da chi non c’era e da chi non ha visto nulla in TV.

superbike a Imola
Dichiarazioni oltre la più fervida immaginazione…

Superbike a Imola. A leggere le dichiarazioni del giorno dopo degli addetti ai lavori e organizzazione, è andato tutto bene! 

Tutto bene? Ma davvero? Possiamo chiedere ai telespettatori e ai piloti della Superbike se tutto è andato bene? Possibile che nessuno degli organizzatori si sia reso conto di cosa è veramente successo ieri a Imola?

Facciamo un piccolo riesame della situazione.

La giornata di domenica è filata liscia fino alle 13,30. Fino ad allora il cielo era stato plumbeo, ma non era piovuto. Poco prima che dovesse scendere in pista la Superbike è iniziata la pioggia. Una pioggia normale, non un diluvio. E soprattutto non una pioggia continua. Fra le 14 e le 15, mentre i tecnici perdevano tempo a soffiar via le pozze d’acqua che si erano subito create in molti punti della pista, la pioggia ha dato diversi momenti di tregua. Ma per soffiare via l’acqua c’era a disposizione un solo mezzo. Mezzo che ha impiegato più di un’ora a fare il giro della pista.

Una normale pioggia ha cancellato la gara di domenica.

Possibile che a nessuno fosse venuto in mente, viste le pessime previsioni del tempo disponibili già da molti giorni, di noleggiarne uno o due in più, così da essere pronti a far partire la gara in 20-30 minuti?

Insomma, dopo molto tergiversare, Gara-2 della Superbike a Imola è stata annullata per pista allagata e giudicata pericolosa dalla maggior parte dei piloti… E purtroppo non è la prima volta che succede a Imola. La stessa cosa successe nel 2005.

Ma ieri, stava forse diluviando? No, stava semplicemente piovendo. Una pioggia normale, che come ha dichiarato lo stesso Alvaro Bautista «Su altre piste avrebbe permesso di fare la gara, ma qui il circuito non drena, si formano pozze d’acqua che diventano pericolose, perché Imola con quei muri vicini all’asfalto è già pericolosa sull’asciutto, figuriamoci con queste pozze su cui è facile perdere il controllo». 

Parole e concetti espressi in diretta TV dal leader del mondiale e sottoscritte da quasi tutti i piloti che in quel momento, insieme a lui, stavano discutendo il da farsi con la direzione di gara.

Ma oltre ai problemi creati dalla pioggia, il dato sconvolgente è quello sugli spettatori.

Ma veniamo alla nota più divertente… 72.000 spettatori dichiarati, così suddivisi: 20.912 il venerdì, 28.340 il sabato, 22.861 la domenica…

Ma quando mai? Sono anni che diversi giornalisti locali, esperti di tutto ciò che riguarda il circuito, scrivono quanto siano falsi questi numeri. Ma questa volta si sta veramente rasentando il ridicolo. Fra venerdì, sabato e domenica, gli unici veri spettatori che si sono visti in giro sono stati gli addetti ai lavori. Cioè tutti i tecnici dei team, il personale dell’organizzazione, i piloti, i parenti dei piloti, e i tanti possessori dei pass e biglietti omaggio che vengono distribuiti da team e sponsor ad ogni gara. 

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Tribuna Tosa domenica durante la gara per la Superpole.

Facciamo un rapido calcolo, tenendoci largamente in eccesso… In tutto saranno 5-6.000 presenti (ma non paganti) al giorno. Quelli che, per intenderci, durante gara e prove affollano il paddock, le terrazze dei box e la tribuna centrale. Quest’anno, alcuni dei pass paddock e omaggio non consentivano più l’accesso alla tribuna centrale, ma solo a quella esterna della Rivazza. Di conseguenza per la prima volta anche la tribuna centrale è rimasta mezza vuota per tutto il week-end.

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Collina della Rivazza Sabato, durante le qualifiche SBK.

E bastava fare due passi nella città e lungo la pista, sia il sabato che la domenica, per rendersi conto della scarsità del pubblico. Tribune semivuote, parcheggi deserti, la storica collina della Rivazza in mano a poche centinaia di aficionados, città silenziosa e sonnecchiante come in qualunque normale week-end di provincia. Insomma, a voler essere ciechi e ottimisti, ci saranno stati 2-3.000 spettatori paganti il sabato, e più o meno lo stesso numero la domenica. 

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Collina della Rivazza Domenica, durante la gara Supersport.

Se questo week-end ci sono state 72.000 presenze, vuol dire che quando Michael Shumacher vinceva in Formula 1 con la Ferrari arrivano sul Santerno milioni di persone.

Chi dichiara oggi 72.000 spettatori, e 76.000 nel 2018, forse non ha mai avuto la fortuna di vedere il fiume in piena che invadeva la città di Imola ai tempi della Ferrari di Shumacher. E in quegli anni venivano dichiarati “solo” 100.000 spettatori o poco più. Ebbene, con 100.000 spettatori la strada che collega la stazione al circuito era una fiume continuo di bandiere rosse dalle 8 del mattino alle 12. E poi, finita la gara, il fiume rosso risaliva dal circuito alla stazione ininterrottamente dalle 16 alle 20.

Viabilità sul ponte che porta all’ingresso principale sabato ore 10,30. Deserto…

Per non parlare della viabilità bloccata per ore in città al mattino e alla sera, dal giovedì alla domenica. Delle auto che venivano fatte parcheggiare a 3 chilometri dal circuito. Del casello autostradale di Imola chiuso per traffico (uscite obbligatorie e Castel San Pietro o Faenza). Dei camper e dei pulmann che invadevano la città. Della barriera umana da dover superare per muoversi a piedi in tutte le strade attorno al circuito. Dei cortili di tutte le abitazioni nella zona della pista trasformati in parcheggi posticci per auto e moto moto, se non in campeggi improvvisati, ecc. ecc. 

Parcheggio sul fiume, 50 metri dall’ingresso autodromo, sabato ore 10,30.

E la notte fra il sabato e la domenica il centro di Imola era occupato in pianta stabile dalle migliaia di tifosi in cerca di locali per bere, mangiare e festeggiare fino all’alba.

Tutto questo per la Superbike a Imola non si è mai visto. Solo nel 2002 si videro almeno le tribune e la collina della Rivazza piene!

Per la Superbike a Imola tutto questo non è mai successo, neanche quando nel 2002 ci fu la splendida ed epica battaglia finale Bayliss-Edwards per la vittoria del mondiale. E quel giorno, con le tribune piene lungo tutta la pista, la collina della Rivazza stracolma, e la città invasa dagli appassionati, vennero dichiarati “soltanto” 80.000 spettatori! 

A parte quell’edizione straordinaria, dove comunque gli spettatori reali non saranno stati più di 30-40.000, Da qualche anno chi vive in città non si accorge nemmeno della presenza del Mondiale Superbike. Calma piatta ovunque, traffico regolare e scorrevole anche nei dintorni dell’autodromo, negozi e alberghi occupati (ma non riempiti) solo dagli addetti ai lavori.

Parcheggio moto nei pressi della tribuna centrale. 48 moto presenti domenica ore 12.
Parcheggio moto nei pressi della tribuna centrale. Domenica ore 12.

Quando una città piccola come Imola (60.000 abitanti compresi tutti quelli del circondario) fa più di 20-30.000 spettatori “veri”, i parcheggi improvvisati nei campi intorno al circuito si riempiono. La viabilità ne soffre. I negozianti lavorano a ciclo continuo. I residenti sono costretti a lasciare l’auto in casa e muoversi solo a piedi o in bicicletta. E, soprattutto, la collina della Rivazza pullula di spettatori ammassati uno sull’altro. Insomma, per farla breve, con gli spettatori visti a Imola in questo sfortunato week-end, ci sarebbe voluto del coraggio da leoni a dichiarare 20.000 presenze in tre giorni (inclundendo nel conto, naturalmente, tutti gli addetti ai lavori e tutti i pass omaggio distribuiti)!

L’altra possibilità, per credere che quest’anno per la Superbike a Imola ci siano state veramente 72.000 presenze in tre giorni, è pensare che si sbagliassero a dichiararne 100.000 negli anni buoni della Formula 1. Fatte le proporzioni, se in questo week-end ci sono stati veramente 72.000 spettatori (e nel 2018 76.000), vuol dire che quando Shumacher vinceva i mondiali a raffica, a Imola arrivano non meno di 2.000.000 di spettatori!

Dichiarare il doppio o il triplo delle presenze reali è una prassi comune, almeno in Italia. Serve per poter “vendere” meglio gli eventi agli sponsor.

Quello della scarsità (o inesistenza) degli spettatori è comunque un dato comune a quasi tutti gli eventi della Superbike già da molti anni. Tranne alcuni casi (gare in Francia, Olanda, Malesia e Australia) gli altri appuntamenti si corrono in piste dalle tribune semideserte. Prova ne sono anche le inquadrature molto strette che vediamo in TV. I cameraman e i registi ricevono l’ordine di non allargare mai troppo l’inquadratura per non far vedere le tribune vuote. E i commentatori ricevono l’imput di sottolineare la presenza di un folto pubblico, anche se stanno trasmettendo davanti a tribune semi-deserte, come si è potuto ascoltare ieri in diretta!

Vengono dichiarati tanti spettatori per puri fini commerciali. Cioè per poter “vendere” agli sponsor di organizzatori, team e canali TV che acquistano i diritti un’audience che che in realtà soffre da molto tempo di una drastica e costante contrazione.

Lo stesso fenomeno, infatti, lo si registra, seppur con meno evidenza a occhio nudo, in MotoGP e in Formula 1. Eventi dove il calo degli spettatori è progressivo e inarrestabile ormai da anni, fatte salve le poche eccezioni che si registrano per gare particolari. Vedi ad esempio la MotoGP al Mugello e Misano quando Valentino Rossi o la Ducati possono lottare per il mondiale, o Monza nel 2018 per la Formula 1, quando sembrava che la Ferrari potesse finalmente vincere.

Insomma, soprattutto in Italia siamo abituati da molti anni a dichiarazioni sul numero di spettatori davvero esagerate, ma con i 72.000 sbandierati per questa edizione della Superbike a Imola si passa anche il limite della decenza…

 

 

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