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Storie di donne: Beryl Swain

Scommetto che Beryl Swain non l’ avete mai sentita nominare!

Nulla di strano (purtroppo).

Eppure Beryl è stata la prima donna a completare da solista nel 1962 a 26 anni il TT dell’ isola di Man, la corsa più pericolosa al mondo.

In un’ epoca in cui andare in moto non era considerato signorile, Beryl Swain, donna risoluta e determinata come lei stessa si definiva, a 23 anni si appassiona alle due ruote, in particolare ad una Itom.

Beryl non si limita a guidare una moto, in capo a pochi mesi comincia a gareggiare. E grazie a questo amore incontra Eddie, suo futuro marito e proprietario di un’attività di riparazione di motociclette.

“Bomba bionda” Beryl partecipa al TT a soli tre anni dall’ essere salita in moto per la prima volta.

Quando gareggia in manifestazioni nella categoria 50cc, la sua corporatura leggera le dà un vantaggio considerevole rispetto ai partecipanti uomini, e questo la porta spesso a piazzarsi ottimamente.

ben presto la stampa e le tv inglesi si appassionano a lei. Sin dalle prime manifestazioni Beryl crea scalpore, non sempre tutto positivo: viene definita “bomba bionda” per i suoi capelli che fuoriuscivano dal casco quando correva.

Insomma, contava più il suo aspetto (peraltro molto carino e dolce) che non i suoi risultati!

Beryl e la TT dell’ Isola di Man.

Beryl comunque va avanti ignorando i suoi detrattori ed ottiene la licenza internazionale per gareggiare: questa licenza le dà il diritto di partecipare all’evento inaugurale del Tourist Trophy sull’ Isola di Man all’ interno del campionato del mondo nella classe ultraleggeri.

La partecipazione alla gara non è stata semplice: nonostante fosse un personaggio molto popolare con tanti ammiratori, del settore e non, da subito, per non farla gareggiare, gli organizzatori contestano a Beryl il peso suo e della Itom che guidava, ben al di sotto della soglia minima. Per riuscire a correre allora questa donna appassionata indossa una cintura da sub piena di zavorre piombate.

Nonostante si classifichi 22esima su venticinque partecipanti, Beryl Swain non si scoraggia e, ospite in TV, afferma di voler correre al TT dell’ anno successivo.

Addirittura ipotizza di guidare una 500, con la Honda che era interessata a lei grazie ai buoni risultati ottenuti allo speedway di Hackney Wick.

L’avesse mai detto!

Gli organizzatori del TT, che già non erano stati felici della sua prima partecipazione, iniziano a domandarsi cosa accadrebbe se una donna, peraltro molto seguita dalla stampa come lei, si ferisse o peggio durante la gara.

Suonavano già campanelli d’ allarme per i notevoli incidenti che accadevano al TT…

 

La fine di un amore.

Nel 1963 la Federazione Motociclistica, nonostante numerosi pareri contrari,  revoca la licenza a Beryl Swain con la motivazione che “le corse erano troppo pericolose per una donna”. E le diventa impossibile partecipare a qualsiasi gara.

Beryl sistema il motore della sua Itom in cucina

Nella speranza che la decisione venisse annullata, Beryl scrive una lunga lettera appassionata dedicata al suo amore per le due ruote e ne invia copie ovunque. Addirittura il governatore dell’isola di Man ne riceve una copia!

Questi suoi appassionati appelli e il fatto che le gare fossero tutto per lei, portano suo marito Eddie ad allontanarsi, al punto da divorziare poiché Beryl non è disposta a rinunciare a correre!

Pur ottenendo molto sostegno da gente del settore e da appassionati, l’ iscrizione di Beryl al TT viene respinta. E fino al 1978 nessun’altra donna gareggerà qui.

Beryl Swain, amareggiata da un mondo estremamente maschilista, rinuncia a correre e si allontana dal motociclismo, al punto da non rilasciare più interviste per il resto della sua vita.

Tecnicamente è stata Pat Wise la prima donna a partecipare alla TT dell’ isola di Man nel 1958, quando era nel sidecar con Eric Olive.

Ancor oggi non le è stato ufficialmente riconosciuto il titolo di Prima donna solista a correre al TT dell’ Isola di Man. E questo è ciò che tutte noi appassionate stiamo aspettando.

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