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Slow Riding: i viaggi dell’Associazione Mototouring Sicilia

slow riding

Mototouring Sicilia è un’associazione senza scopo di lucro (anzi, secondo gli associati lo scopo è quello di non perdere troppo denaro…), nata per aggregare amici intorno alla comune passione della moto e della nostra isola. Il motto dell’associazione è: “Wine, Food, Culture”. Riassume in tre parole la voglia di godere e condividere i lati migliori e meno inflazionati del nostro territorio. Il tutto in omaggio ad una filosofia che si potrebbe definire dello “Slow Riding”. Da oggi Motospia ha deciso di pubblicare una serie di articoli dedicati a questi viaggi nel territorio e nelle sue eccellenze, affidati a Marcello Ingrassia, uno dei fondatori dell’Associazione.

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Cosa fare in un torrido giorno d’estate, quando orde di vacanzieri in auto puntano le spiagge della Sicilia? Chiaro: fuggire verso l’interno con gli amici di Mototouring Sicilia, per una giornata di Slow Riding. Cioè per un giro rinfrescante! Rinfrescante almeno dal punto di vista mentale, perché, allontanandosi dalla costa, le temperature sono da forni di pizzeria.

Per un giretto da circa 100 chilometri, da Alcamo si va a sud, sulla statale 119, che si dipana flessuosa e deserta verso la valle del Belìce. Godendo delle curve che si concatenano morbide fra i campi di frumento, quelli di meloni ed i vigneti. Siamo in un territorio altamente vocato alla viticoltura, dove si sta finalmente valorizzando il vitigno bianco storico: il Catarratto.

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Slow Riding anche perché l’asfalto in queste zone non offre un gran grip!

Attenzione all’asfalto, che da queste parti è levigato e con ridottissimo grip. Noi indigeni abbiamo imparato a conoscerlo sin da piccoli, con le nostre escursioni fra le vigne. Lungo il percorso, si costeggia il Cretto di Burri, grande opera della memoria, costruita dal famoso architetto umbro sulle rovine del vecchio paese di Gibellina, raso al suolo dal terremoto del 1968. Si passa quindi accanto a Gibellina nuova, rifondata ad alcuni chilometri di distanza e ricca di opere d’arte contemporanea. Attraversando l’enorme stella di metallo e cemento costruita da Consagra ci si trova di fronte la collina su cui sorge Salemi.

Stella di Consagra a Gibellina

In omaggio alla decadenza dei tempi, il paese è più noto per avere avuto come sindaco Sgarbi che per essere stato la capitale provvisoria d’Italia, proclamata da Garibaldi durante la sua prima tappa dopo lo sbarco a Marsala. Il centro storico meriterebbe una sosta serale per godere della pace, del silenzio intorno al Castello ed alle rovine della chiesa. Uno scenario suggestivo!

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Il Cretto di Burri

Se ci si volesse fermare per dare piacere al palato, niente di meglio del ristorante La Giummara, dove non manca mai il pesce fresco che Nino ed i suoi due fratelli trattano altrettanto bene dei loro clienti. Il rapporto qualità prezzo è eccellente ed è decisamente consigliata una telefonata allo 0924/983398 per prenotare uno degli ambiti tavoli. Da qualche mese c’è anche la possibilità di pernottare nell’annesso B&B, nuovo e confortevole.

Un panorama unico quando si arriva alle saline.

Se invece si prosegue, basta arrampicarsi sulla collina e seguire la SS188 in direzione di Marsala, facendo la rotta inversa a quella seguita dai Mille. In avvicinamento a Marsala, è dura resistere alla tentazione di deviare per una visita con degustazione a Baglio Samperi, sede delle storiche cantine De Bartoli, che meriterebbero un trattato a parte. Si va quindi verso lo Stagnone, con le sue saline ed i mulini a vento usati per macinare il sale. Poco distante, nell’acqua bassa, la fenicia isola di Mothia con il suo museo. Alle saline, dopo aver parcheggiato la moto, basta abbandonare i pensieri e lasciarsi cullare dalla vista di questo panorama unico.

Mammacaura è ristorante non eccelso, ma dal posizionamento strepitoso ed è il caso di cogliere l’occasione per un calice di vino, da centellinare come aperitivo. Con 5 euro quello che si ottiene non è il top dell’enologia locale, ma è sicuramente sopra la sufficienza e la scena che si ha davanti agli occhi non ha prezzo. Sarebbe ora di tornare verso casa, ma i programmi sono fatti per essere cambiati: vale la pena di aspettare il tramonto. Con un sorriso.

Mammacaura

 

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