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Sentenza FIM caso Ducati: la vittoria in Qatar è regolare

 

Dopo una lunga attesa arriva finalmente una decisione dal parte della FIM (Federazione Internazionale Motociclismo). E non poteva che essere quella di giudicare regolare la vittoria di Dovizioso in Qatar. Respinto il reclamo di Honda, Aprilia, KTM e Suzuki riguardo alla presa d’aria della GP19 che secondo loro è una pinna aerodinamica, secondo la Ducati è una presa d’aria per raffreddare la gomma posteriore,
e secondo il direttore tecnico FIM era in linea con il regolamento.

Sentenza caso Ducati: la Corte d’Appello della FIM ha decretato che la vittoria di Dovizioso e della GP19 in Qatar sono regolari.

Caso risolto quindi? Bè, in attesa che venga pubblicata la “motivazione” della sentenza, per il momento siamo semplicemente arrivati là dove avremmo dovuto essere la sera di domenica 10 marzo scorso. 

O meglio, là dove i tecnici e gli Steward della FIM presenti in Qatar avrebbero dovuto avere il coraggio di essere quando fu presentato il reclamo. Se infatti quella particolare pinna era stata approvata dal direttore tecnico della FIM, non c’era ragione di presentare reclamo contro la Ducati. 

Sentenza FIM

Semmai il reclamo andava presentato contro la FIM e la Dorna che hanno redatto il regolamento, e/o contro il direttore tecnico Danny Aldridge che aveva approvato quel dettaglio tecnico.

Insomma, non doveva essere in discussione la vittoria di Dovizioso, ma la capacità di FIM e Dorna nel redigere il regolamento, e magari l’abilità di Danny Aldridge nell’interpretarlo secondo il giusto spirito .

Il vero problema semmai è la mancanza
di chiarezza del regolamento

E qui sta il punto: L’abilità e l’inventiva dei tecnici Ducati ha dimostrato che il regolamento ha delle falle. Soprattutto nel settore dell’aerodinamica, che è un argomento su cui il mondo della moto non è storicamente preparato. 

Falle nel regolamento intese nel senso di mancanza di chiarezza. Se io posso considerare un dato particolare come una presa d’aria di raffreddamento ed altri lo possono considerare una pinna aerodinamica, significa che il regolamento non descrive in modo chiaro (con numeri, dati, misure) cosa è l’uno e cosa è l’altro.

E significa anche che, magari, chi deve decidere non ha gli strumenti o le competenze per farlo.

La sentenza FIM lascia comunque tutti con l’amaro in bocca. 

Amaro lo sfogo che Claudio Domenicali ha pubblicato ieri sul suo profilo twitter, chiedendo polemicamente di chiudere la bocca, dopo la sentenza, a chi accusava Ducati di barare, e semmai di darsi da fare per battere in pista l’abilità e la capacità di innovare dei suoi ingegneri.

Aggiungendo anche che per Ducati è stato un peccato spendere tempo e denaro in battaglie legali. Ma soprattutto di aver dovuto rivelare agli avversari nel corso del dibattimento le sue conoscenze sul tema del raffreddamento delle gomme.

Sentenza FIM

Amaro è il retrogusto che ora si porteranno dietro Aprilia, Honda, Suzuki e KTM, comunque tutt’ora convinti che quel particolare vada contro lo spirito del regolamento.

Amaro anche il risveglio per FIM e Dorna, che si sono rese conto di aver mancato già dalla prima gara nel loro ruolo di arbitro deciso e preparato.

Infine, è amaro il gusto per tifosi e appassionati che vedono sempre più la MotoGP, lo sport motociclistico per eccellenza impantanarsi nelle sabbie mobili politico/economiche di chiara derivazione Formula 1.

 

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