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Posto di blocco, di controllo o mirato, detto anche “controllo a strascico”?

Sono diverse le modalità di controllo su strada da parte delle autorità competenti, al tradizionale posto di blocco si va sostituendo sempre più spesso un controllo mirato, detto anche “controllo a strascico”

Il posto di blocco

Quando tutti i veicoli vengono esaminati, il più delle volte tramite un percorso obbligato creato appositamente per l’occasione corredato dalla segnaletica “ALT – POLIZIA”.

Il posto di controllo

È efficace se è al servizio del cittadino. Tanti utenti della strada considerano una seccatura, se non addirittura una forma di persecuzione, il controllo su strada. Se ci pensate bene, è in realtà, solamente, uno tra i tanti servizi che le forze dell’ordine svolgono a tutela della popolazione. Quelli che troviamo più comunemente sono dei semplici posti di controllo, perché i veicoli sottoposti a verifica sono solo una parte di quelli che circolano sulla strada presa in esame. Vengono selezionati secondo alcuni criteri predeterminati ed all’istinto degli operatori, cercando grazie alla casualità ed all’abilità degli agenti di ottenere i migliori risultati possibili.

Ma la forma di controllo su cui vogliamo attirare l’attenzione dei nostri lettori è un nuovo modello di controllo definito mirato a a strascico.

Il “controllo a strascico”

Ultimamente capita sempre più di frequente di trovarsi davanti dei controlli “atipici”. Quello che si può osservare nelle immagini del servizio è un controllo effettuato su un veicolo che stava svoltando a destra ma che è stato intercettato dall’agente e invitato a girare a sinistra, verso la banchina dove la Polizia Locale stava effettuando gli accertamenti.

 

Verifica atipica, dicevo, perché scaturita da quello che tecnicamente si definisce un “controllo a strascico”.

Grazie ad un’apparecchiatura, posizionata alcune centinaia di metri prima della posizione dell’operatore (in questo caso all’interno di un veicolo non della P.L. ma comunque con le insegne del Comune), che si occupa di scansionare le targhe dei veicoli di passaggio, viene svolta un’interrogazione dei database ministeriali alla ricerca di irregolarità.

Le verifiche svolte in tempo reale riguardano:

  • Copertura assicurativa
  • Assolvimento dell’obbligo di revisione ministeriale
  • Eventuali denunce di furto
  • Veicoli segnalati e da tenere sotto osservazione

Questi nuovi strumenti rappresenteranno sempre più nel futuro un aiuto consistente per la riuscita del controllo su strada, che consente di dedicare il 100% delle attenzioni e del tempo degli operatori ai soli veicoli con qualcosa da verificare. Questo tipo di sorveglianza quindi, non solo “lascia in pace” gli utenti della strada che sono in regola, ma è pienamente al servizio della comunità perché ha una altissima percentuale di risoluzione delle situazioni problematiche.

Come distinguerlo da un controllo della velocità?

Molte critiche vengono mosse a questo tipo di accertamento su strada, perché spesso viene scambiato per un controllo velocità illecitamente non comunicato con la segnaletica preventiva apposita. In realtà ci sono alcune sostanziali differenze che ci permettono di stare tranquilli anche se siamo passati con un po’ troppo gas rispetto a quanto consentito. Innanzitutto il controllo di velocità si basa sul calcolo velocità = spazio / tempo, quindi l’apparecchiatura ha la forma oblunga con due sensori alle estremità che è necessaria per determinare l’unità di lunghezza su cui calcolare il tempo di percorrenza. Inoltre il personale è solitamente addetto alla sola sorveglianza dell’attrezzatura di rilevazione, è difficile che gli agenti fermino e verbalizzino un eccesso di velocità rilevato in questo modo.

 Il controllo delle targhe

Viene svolto con un apparecchio che a volte è posizionato, anche semplicemente posizionato a bordo strada, in un veicolo istituzionale o senza segni di riconoscimento, è una banale telecamera corazzata che inquadra i veicoli di passaggio, ad una distanza da avere il tempo tecnico per l’interrogazione dei database e l’eventuale notifica all’agente; c’è poi la pattuglia, che come nelle immagini si occupa di intercettare i veicoli segnalati dal sistema. Spesso questo tipo di controllo viene reso evidente anche dalla presenza di uno o più carri attrezzi, perché sia in caso di mancata revisione che di assicurazione scaduta i veicoli non possono proseguire la marcia su strada e vengono quindi affidati al soccorso stradale per il trasporto in un’area prevista dal comando di polizia locale.

Perché un servizio del genere?

È vero, un controllo così puntuale e rigoroso potrebbe essere considerato oppressivo, ma insieme a tanti automobilisti e motociclisti colpevoli solo di una banale dimenticanza questa tecnologia consente di mettere un freno ai costumi malsani di chi certe cattive abitudini le ha come stile di vita, intendiamo chi pensa di poter circolare senza copertura assicurativa, senza l’assolvimento dell’obbligo di revisione ministeriale, e per controllare che i veicoli non siano nell’elenco di denunce di furto, oppure veicoli segnalati da tenere sotto osservazione.

Basti pensare a quanto sia problematico in caso di sinistro un veicolo che circola senza copertura RCA, o a quanto un mezzo non revisionato possa creare danni anche ingenti a causa del cedimento di qualche componente di importanza vitale come gli pneumatici.

Ecco quindi che la seccatura di essere fermati da un agente con la paletta in mano a bordo strada cambia completamente aspetto. Non sono i cinque minuti che perdiamo, non è il brivido mentre ci domandiamo se abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, ma è la consapevolezza che quelle persone in divisa ci stanno proteggendo attivamente da molte seccature burocratiche e probabilmente anche dal farci male per colpa di qualche rudere non revisionato.

Bisogna essere grati agli agenti che svolgono questi servizi che grazie a chi strumenti messi loro a disposizione riescono a svolgere il loro servizio in modo sempre più efficace. Invitiamo i nostri lettori ad essere sempre cortesi, collaborativi e riconoscenti nei confronti di quel personale delle forze dell’ordine che operano per tutelare i nostri interessi.

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