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Peugeot M.I. licenzia tutti i dipendenti. L’importatore è a Torino.

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Dopo il passaggio della totalità delle azioni di Peugeot Motocycles alla indiana Mahindra, avvenuto a fine ottobre 2019, la Casa ex francese ha dato il via ad una profonda ristrutturazione a livello globale. Fra le prime “vittime” la filiale italiana, un mercato non più considerato strategico. Tutti i dipendenti sono stati licenziati e la sede ha chiuso i battenti. Ora gli scooter Peugeot sono importati in Italia da un privato, la GAM Distribution con sede a Torino.

Caso Peugeot Motocycles Italia. Che nel mercato della moto sia in atto una profonda rivoluzione è ormai sotto gli occhi di tutti. Gli annunci trionfalistici dei dati delle vendite sono tali solo se si guarda al mercato italiano ed Europeo. E sono tali solo per i numeri di moto immatricolati. Non certo per i profitti… Se andiamo a leggere bene i bilanci e se alziamo lo sguardo oltre confine, vediamo grossi nuvoloni neri che si abbattono sui più grandi mercati mondiali. Abbiamo già accennato tempo fa al crollo del mercato indiano (numero uno al mondo), giunto ormai al tredicesimo mese consecutivo di calo delle vendite. Lo stesso avviene negli USA e in molti mercati asiatici che negli ultimi anni avevano garantito ricchi profitti ai maggiori costruttori. E per fortuna che da questa estate l’altro colosso, il mercato cinese, ha frenato la sua ripida discesa…

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Peugeot e-Ludix

Insomma, dietro a numeri che in qualche caso possono essere positivi, si nascondono ricavi sempre più ridotti all’osso per le Case e bilanci sempre più difficili da far risultare “puliti” agli occhi degli investitori. E tutti (indistintamente) stanno attuando da molti anni una campagna di ristrutturazione che sembra non avere mai fine.
L’ultima notizia preoccupante arriva da Peugeot Italia: è stata appena chiusa la filiale del nostro Paese. E sono stati licenziati tutti i — pochi — dipendenti rimasti. E da questa stagione l’importazione degli scooter Peugeot passa ad un privato, la GAM Distribution, con sede a Torino. Questo non comporta alcun problema per gli utenti. Ma è un brutto segnale per il mercato.

.Rinunciare ad una filiale vuol dire rinunciare ad una parte degli utili. E questo tipo di manovra si fa quando una azienda vuole entrare in un mercato senza dover investire grosse somme e/o quando la Casa madre non ritiene più strategico (o interessante per i volumi generati) il mercato in questione.

Rischiamo seriamente che questo non sia un caso isolato.

Purtroppo temiamo che Peugeot non sarà l’unica a scegliere questa soluzione. A guardare i numeri dell’immatricolato negli ultimi anni, ci sono fior di marchi prestigiosi che dal punto di vista finanziario sembrano pronti ad attuare uno strategico ritiro “ufficiale” dal nostro mercato per tornare ad affidarsi ad importatori privati. Insomma, rischiamo seriamente di tornare al mercato degli  anni ’70-’80, quando la maggior parte delle moto in Italia non erano vendute direttamente dalle Case costruttrici. Ma questo è un tema che merita di essere trattato in seguito con articoli dedicati al mercato e alle singole realtà…

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