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100 x 100 Ha compiuto cent’anni la strada dei cento giorni: il passo San Boldo

Passo San Boldo

Sono passati cent’anni dall’apertura della strada carrozzabile del canàl de san Bòlt, il Passo San Boldo, importante via di comunicazione fra le Prealpi trevigiane e la Valbelluna (collega Tovena in provincia di Treviso e Trichiana in provincia di Belluno).
La strada fu costruita interamente in 100 giorni dal genio zappatori austriaco, sotto il comando del colonnello Nikolaus Waldmann, con un grosso aiuto da parte dei prigionieri russi e dalle donne di Tovena.

Passo San Boldo
i primi “addetti” ai lavori

 

Cantiere aperto il primo febbraio 1918 e definitivamente chiuso per completamento lavori il 31 maggio 1918.

18 tornanti di cui 5 in altrettante gallerie a senso unico alternato
100 metri di dislivello in soli 800 metri di strada
Dislivello di 5 – 6 metri tra l’entrata e l’uscita dei tunnel
Pendenza del 10% con picchi del 12% tra i primi tornanti
Larghezza massima della careggiata di 5,5 metri
10 metri di raggio dei tornanti

Un vero spasso per i motociclisti.
Poco traffico, curve a non finire, divertente da percorrere sia in salita verso Trichiana che in discesa verso Tovena.

Passo San Boldo
Trichiana

Pendenza di circa il 10% per tutto il tratto, con un apice del 12% tra il secondo e il quarto tornante.
15 minuti di pura adrenalina tra tornanti e gallerie e panorama mozzafiato della valle.

Ma come hanno fatto?

7.000 operai impiegati, di cui 1.400 nel canale alto del passo
200.000 turni giornalieri singoli
1.600.000 ore lavorative totali

Ancora oggi è da considerarsi un’opera d’ingegneria stradale di tutto rispetto.

Passo San Boldo

 

Sono bastati 4 giorni per decidere di compiere quest’impresa che comprende 5 gallerie e 6 ponti per superare un dislivello di 100m di pura roccia. Il tutto realizzato in soli 4 mesi.
Non fu effettuato un rilievo topografico preciso a causa della mancanza degli strumenti adatti: il tracciato fu definito sul campo.
La realizzazione delle gallerie è stata possibile grazie a delle cariche esplosive, utilizzate in quantità misurata per non danneggiare l’impalcatura, dato che si trovavano a circa 12 metri d’altezza.
I ponti inizialmente dovevano essere realizzati in legno, dato che mancava l’acqua per miscelare il calcestruzzo ottenuto dal cemento di Vittorio Veneto e la sabbia del San Boldo.
La strada doveva essere finita in 3 mesi, quindi arrivò nuova forza lavoro, per un totale di 1.400 uomini.
Divisero la giornata lavorativa in turni, tre turni di 10 ore, con un’ora di pausa dedicata esclusivamente agli esplosivi (hanno perso la vita due uomini). E la domenica era giorno di riposo!

Passo San Boldo
All’apice della forza lavoro (7.000 uomini), la strada venne divisa in 5 sezioni per ultimare e realizzare ciò che fino a quel momento era stato preparato solo mentalmente.
Erano stati introdotti anche lavoratori civili, i quali, oltre a recepire la paga e il vitto, erano motivati dal fatto di poter finalmente riuscire a costruire questa strada, dopo che i tentativi delle due precedenti generazioni erano falliti.

Da chi è frequentato oggi?
Tantissimi che si vogliono spostare dalla provincia di Treviso alla provincia di Belluno, o viceversa, in poco tempo. Ai tornanti 16 e 18 sono presenti anche due ristoranti.
È utilizzato anche come “palestra” da tantissimi podisti e ciclisti che percorrono la strada principale. È possibile però anche raggiungere il punto più alto a piedi attraverso i boschi in un sentiero segnalato dal CAI partendo dalla piazza di Tovena.
A settembre, gli Sliderking hanno un appuntamento fisso qui. Alcuni dicono siano pazzi a far il passo in discesa con dei tricicli, io personalmente penso abbiano fegato, per non dire altro!

E poi ovviamente è percorso anche da moltissimi motociclisti, sia italiani che stranieri, sia habitué che neofiti. Il tragitto non è semplicissimo dati i numerosi tornanti e il poco spazio, ma è percorribile con qualsiasi moto. Asfalto tenuto bene e pulito, ma da prestare comunque attenzione nei tornanti a sinistra, dove ci potrebbe essere del ghiaino sul bordo strada.
E c’è da dire che chi è abituato a fare il passo non si risparmia in velocità.

Come raggiungerlo?
Come si vede dalla carta:
– Tovena: il passo non è molto distante dalle autostrade A27 (uscita a Vittorio Veneto Nord – circa 12km) e A28 (uscita a Conegliano – circa 23km). Da Treviso sono solamente 45km.
– Trichiana: la strada principale per arrivare al passo è quella che va da Ponte nelle Alpi e Belluno verso Feltre e Borgo Valsugana.

Passo San Boldo

Quando verrete a percorrere questo pezzo di storia breve ma intenso vi consiglio di andare a fare un break alla Locanda al Bakaro in piazza a Tovena, gestita dalla famiglia D’Agostin dal 1974. Lì potete trovare ottimi piatti con prodotti della zona, ottime birre e un clima davvero accogliente.

Passo San Boldo

Tantissimi/e bikers si fermano qui, quindi sarete in ottima compagnia!

All’interno del locale potete inoltre trovare anche delle illustrazioni riguardanti il passo San Boldo e molti libri sulla storia se siete curiosi e volete saperne di più a proposito del contesto storico e dell’andamento dei lavori di costruzione.

Tornando alla strada: provare per credere!
Nessun video e nessuna foto può regalare le stesse emozioni di percorrerlo personalmente.
Passo San Boldo – die Straβe der 100 Tage

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