Motospia

Oggi la FMI ne ha combinata un’altra… 

FMI

la FMI si è attribuita il merito di aver ottenuto dal Governo la soluzione del problema dei libretti per le moto storiche dopo l’introduzione del DUC (Documento Unico di Circolazione). Ma la soluzione era già contenuta in una circolare del 1994 che la FMI non cita nel suo comunicato trionfalistico! 

Ancora una gaffe della FMI … ci sta! Ormai ci siamo abituati. Ricordate l’appello del nostro lettore a svegliarsi e le tante polemiche suscitate? Quell’appello fece tanto scalpore che la FMI per mano del segretario generale Alberto Rinaldelli ci inviò una diffida ad usare il loro logo nell’articolo in questione. Accusandoci anche di aver commentato con fare fazioso una montagna di falsità.

Ma poi subito dopo, chissà perché, il presidente Copioli, resosi conto di essere stato colto in castagna, ha pensato bene di saltare in corsa sul carro delle iniziative ANCMA a favore delle due ruote. E infine, pochi giorni fa, sulla rivista Motitalia è stata tributata grande enfasi (mai vista prima) alle lodevoli iniziative dei Motoclub in tempi di coronavirus. Un palese tentativo di recuperare immagine agli occhi degli iscritti.

Insomma ce n’era abbastanza per vergognarsi per qualche tempo, ed invece ecco oggi un’altra gaffe clamorosa!

Sapete che con l’entrata in vigore del DUC (Documento Unico di Circolazione) i proprietari di moto d’epoca temevano di dover rinunciare, in caso di passaggio di proprietà al libretto originale. Documento che costituisce per molti mezzi parte integrante del suo valore come reperto storico. Il problema era stato sollevato da molto tempo dall’ambiente delle auto storiche. E alcuni parlamentari, appassionati appunto di auto storiche, si erano dati da fare per risolvere il problema molto prima della lettera al Ministero con cui Copioli aveva sollevato il problema. Facendo il loro lavoro questi parlamentari hanno ripescato una circolare (prot. n. 1731/4300(4) del 15 settembre 1994) che aveva già risolto il problema circa 26 anni fa… è bastato che “loro” lo ricordassero al Ministero, affinché questi emanasse la circolare di ieri di cui la FMI si prende ora il merito gonfiando il petto.

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Il bello è che magari in FMI saranno pure convinti di essere stati i salvatori della patria… Perché nel loro comunicato non c’è minima traccia della circolare del 1994. Parlano — e mostrano— solo quella del 26/5/2020 che chiarisce la situazione e fa tirare un sospiro di sollievo ai collezionisti e agli appassionati.

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Uno stralcio del comunicato FMI in cui non si fa cenno al fatto che il problema era già stato risolto nel 1994.

Ma insomma, caro presidente Copioli, vabbé che il suo mandato quadriennale sta scadendo e si avvicinano le elezioni, ma cercare il consenso attaccandosi al petto medaglie che non le appartengono, non le sembra … troppo? A meno che Lei abbia bisogno di rinforzare il curriculum per puntare alla presidenza della Federazione Internazionale Motociclistica (FIM).

 

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