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Museo Ducati: tutto nuovo per festeggiare 90 anni

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Storia e futuro, sfide e successi, visione e determinazione: il Museo Ducati si rinnova per celebrare il brand che in 90 anni ha saputo diventare icona di stile, design e performance nel panorama motociclistico mondiale. È stato inaugurato il 23 settembre scorso.

Ducati ha deciso di festeggiare il suo novantesimo compleano rinnovando in modo significativo il suo museo, che era stato inaugurato nel giugno 1998.

Il Museo si caratterizza con un concept moderno in una nuova veste e con nuovi percorsi espositivi: ogni moto esposta è un’opera d’arte, una storia raccontata con un linguaggio fatto di forme e colori. Il vecchio percorso museale è stato integrato con un nuovo layout delle salette: un viaggio attraverso la storia, i modelli e i personaggi che hanno reso grande il mito. Il risultato è che, oltre alle moto da corsa che hanno fatto la storia della Ducati (dalla Marianna 125 alla Desmosedici) sono esposte per la prima volta anche le più note moto di produzione della Casa di Borgo Panigale.

Sala 1 – da 1926 al 1945

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Il Cucciolo Ducati con motore ausiliario da 48 cc. è un quattro tempi con cambio a due marce; raggiunge i 50 km/h e ne fa 100 con un litro di benzina.

Nel primo ‘900 a Bologna c’è un gran fermento soprattutto nel comparto elettronico. Guglielmo Marconi è osannato in tutto il mondo per l’invenzione della radiotelegrafia. Così Ducati proprio dalla radio inizia la sua storia. Adriano Cavalieri Ducati brevetta un trasmettitore a onde corte, con cui riesce a collegarsi con gli Stati Uniti. Insieme ai fratelli Bruno e Marcello, il 4 luglio 1926, costituisce la Società Scientifica Radio Brevetti Ducati.

L’azienda produce il piccolo condensatore Manens, assemblato in un alloggio con due operai e una segretaria. Il successo è strepitoso: in 10 anni Ducati dà lavoro a migliaia di operai e inaugura un grande stabilimento a Borgo Panigale. Con la guerra, però, l’impianto diventa obiettivo dei bombardamenti Alleati, che il 12 ottobre 1944 lo distruggono. Dalle sue macerie partirà la riconversione al settore motoristico e la nuova era Ducati.

Sala 2 – dal 1946 al 1960

museo ducati 02Negli anni della ricostruzione post bellica l’Italia rinasce. L’aumento di occupazione e redditi stimola una nuova propensione ai consumi. Cambiano stili di vita e costumi degli italiani e il bisogno di mobilità è tra i primi a venire soddisfatto dal crescente benessere. Il Cucciolo Ducati diventa un fenomeno sociale. L’idea di applicare alle bici questo motore ausiliario da 48 cc è di Aldo Farinelli, su progetto di Aldo Leoni. Pratico, compatto ed economico, il Cucciolo è un quattro tempi con cambio a due marce; raggiunge i 50 km/h e ne fa 100 con un litro di benzina.

La Ducati 60 rappresenta la prima moto completa realizzata dalla casa di Borgo Panigale. La 125 Sport è una delle prime Ducati da strada disegnate dall’ingegner Fabio Taglioni, dopo il suo approdo in Ducati.

museo ducati 05La moto adotta soluzioni tecniche derivate direttamente dalla Gran Sport “Marianna” da corsa. Il 30 novembre del 1956, sul circuito ovale di Monza la Ducati 100 Siluro conquista ben 46 record mondiali di velocità. Guidata da Santo Ciceri e Mario Carini la moto è basata su una Gran Sport Marianna con motore da 98 cc. La 175 T è protagonista di una delle più mirabolanti imprese Ducati. Nel 1957 Leopoldo Tartarini e Giorgio Monetti compiono un raid di 60.000 km intorno al mondo, in sella alla nuova moto. Un viaggio concepito come un’originale forma di promozione. L’avventura attraverso 5 continenti e 36 nazioni impegna i due piloti per un anno intero e rende popolarissima Ducati.

Sala 3: 1961 – 1989

museo ducati 07La Scrambler diventa un must per i giovani in cerca di strade nuove. Ducati la lancia nel 1962, quando l’importatore americano Joe Berliner richiede una moto da “dirt track” destinata ai clienti degli States. Gli anni ’70 consacrano la maxi moto nel mercato mondiale delle due ruote. Per contrastare le case giappponesi, l’ingegner Fabio Taglioni progetta un nuovo motore bicilindrico a L a coppie coniche, in grado di eccellere sia in strada sia su pista. Entrata in produzione nel 1971, la 750 GT è la prima bicilindrica stradale Ducati. Possente ed elegante, sarà la base per la versione SuperSport Desmo del 1973, esposta al Guggenheim di New York fra le moto più belle di sempre.

La Paso 750 è la prima Ducati disegnata dal riminese Massimo Tamburini, che le regala una linea avvolgente e dinamica. Il nome è un tributo a Renzo Pasolini, indimenticato pilota scomparso in gara, a Monza nel 1973.

Sala 4: 1990-2002

museo ducati 9Gli anni ‘90 danno avvio a un periodo segnato dalla fine delle ideologie politiche e da una decisa accelerazione tecnologica nell’informatica e nella telefonia mobile. È l’epoca di internet e della globalizzazione. Si fanno così strada le più sofisticate tecnologie, lo stile e il design, capisaldi del Made in Italy. L’arte incontra la motocicletta, dando vita a icone immortali come il Monster e la Ducati 916. Sviluppata inizialmente per le corse, la 851 è la madre di tutte le moderne Superbike. Il sogno di Gianluigi Mengoli e Massimo Bordi prende forma nel 1986 con il 748 IE: un motore bicilindrico con 4 valvole per cilindro, raffreddato a acqua e dotato per la prima volta di iniezione elettronica. Due anni più tardi, portato a 851 cc, il motore Desmoquattro apre un nuovo capitolo nella storia del marchio di Borgo Panigale. Nasce la prima Ducati stradale con il motore a 4 valvole. La Superlight compare nel 1992 come edizione limitata della 900 Supersport, uno dei modelli Ducati più in voga.

Sala 5: 2003 ad oggi

museo ducati 08Nel mondo odierno, sempre più interconnesso, i cambiamenti sono ancora più veloci. Il design e l’assetto della 1098 sono frutto dell’associazione fra tecnologia di gara, componenti derivati dalla pista e tradizione Ducati. Lo spirito sportivo prende così forma e la 1098 colpisce subito per l’aspetto determinato e grintoso. Con la Superleggera 1199, Ducati impone nuovi parametri di riferimento al mondo delle moto di produzione. Vengono utilizzati i materiali più leggeri e resistenti: magnesio, fibra di carbonio, titanio, litio e alluminio, impiegati su moto da gara, e la più sofisticata tecnologia disponibile. Così Ducati raggiunge un nuovo traguardo: una potenza di oltre 200 CV e un peso record di appena 155 kg a secco.

Il nuovo Museo Ducati è visitabile anche online su Google Street View: scoprilo e inizia a progettare la tua visita. Oltre al Museo, anche la fabbrica di Borgo Panigale è aperta agli appassionati che vogliono vedere come nascono le Ducati di oggi.

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