Dall’Australia la notizia di un investitore interessato a finanziare il progetto di motore a due tempi CITS (Crankcase Independent Two-Stroke) di Basil van Rooyen. Motore che elimina la lubrificazione a tutta perdita.
Un motore a due tempi per moto in grado di soddisfare i requisiti di omologazione per quanto riguarda le emissioni inquinanti sarebbe il sogno di molti progettisti e di moltissimi motociclisti. Perché tutti sanno che il motore a due tempi è più leggero, più potente e meno costoso di un quattro tempi. negli ultimi tempi si stanno susseguendo le notizie riguardo a prototipi e soluzioni varie che potrebbero riportare un auge questo tipo di motorizzazione. L’ultima in ordine cronologico arriva dall’Australia, dove una serie di investitori si sarebbero dichiarati disposti a investire nel due tempi CITS messo a punto da Basil van Rooyen. Rooyen afferma che il suo motore a due tempi CITS (Crankcase Independent Two-Stroke) soddisfa i severi requisiti di emissioni in quanto elimina la lubrificazione a perdita totale.
Alcuni investitori sono interessati al progetto.
«Ho raccolto interesse da parte di alcuni investitori e la cosa ora è in mano ai loro avvocatiper un accordo, quindi incrociamo le dita» afferma Basil, un ex ingegnere automobilistico sudafricano.
Basil afferma che il suo motore CITS è più potente, più leggero, più piccolo, più economico e con emissioni inferiori rispetto a qualsiasi motore a quattro tempi.
il suo due tempi CITS utilizza l’iniezione diretta, ma ha una valvola di by-pass che sostituisce l’acceleratore e fornisce una disattivazione progressiva del cilindro garantendo perdite di pompaggio ridotte al minimo. Utilizza anche una tipica coppa dell’olio come sui quattro tempi. E non mescola l’olio con il carburante nella camera di combustione come i normali motori a due tempi.
La tecnologia CITS è applicabile a qualsiasi motore a V, da 25 a 125 kW. Dai bicilindrici fino ai V12 di oltre 1000 kW per usi diversi dal settore moto. Il prototipo è stato costruito su un basamento Suzuki bicilindrico a V 800 cm3. Con guarnizioni e teste di un motore Rotax 800 E-TEC adattate.
Ci sarà un ritorno in massa al due tempi?
Le severe leggi sull’inquinamento hanno costretto le moto a due tempi a uscire praticamente dal mercato negli ultimi anni a favore delle quattro tempi.
Ma la tecnologia a due tempi non è completamente morta. KTM ad esempio usa dei due tempi a iniezione diretta per le sue enduro e motocross. Ci sono anche diversi piccoli produttori che producono ancora motociclette a due tempi esotiche e costose.
Ed inoltre è bello sapere che anche Honda ha registrato recentemente dei brevetti per i motori a due tempi a iniezione diretta. E Kawasaki ha richiesto un brevetto per un veicolo a due ruote con propulsione ibrida due tempi/elettrico.