Il punto sulla linea: MOTO GUZZI V85TT

È uno dei pochi casi nei quali il processo di banalizzazione che sempre si verifica tra il prototipo-concept e la versione definitiva è stato tra più ridotti.

Confermata la volumetria complessiva della zona serbatoio-parafango anteriore, molto ben disegnata.

In particolare il serbatoio nella vista di tre quarti posteriore con la sua espansione triangolare verso l’alto si accorda in modo molto accattivante con la V del motore e conferisce un dinamismo spiccato alle masse.

Ben realizzati il parafango anteriore e la protezione degli steli forcella, mentre il gruppo ottico a doppio faro con la sua ampia superficie trasparente ha un aspetto leggermente fragile per una enduro. Il plexiglas nella versione più ridotta tende ad essere forse un po’ troppo largo e conferisce pesantezza alla vista frontale.

Molto bella la piastra paramotore pensata sui tre assi e organizzata per celle. Rispetto al prototipo visto lo scorso anno rimane il bel traliccio posteriore che supporta il portapacchi e che offre una sensazione di solidità e robustezza decisamente sconosciuta nella serie Stelvio. Non proprio entusiasmante il terminale di scarico, per quanto ben disegnato risulta forse leggermente troppo lungo e toglie molto slancio alla vista della fiancata sinistra.

È peraltro un componente che si presta ad ampie personalizzazioni.
Comandi al manubrio minimalisti ma ben disegnati, zona strumenti ridotta all’essenziale, la grafica decorativa che incornicia lo schermo a cristalli liquidi risulta decisamente fuori tempo. Molto ben disegnate le piastre di supporto pedane passeggero e pilota, non sono semplicemente “appese” ma contribuiscono in modo importante al dinamismo delle viste laterali.
Grazie Guzzi per averci finalmente ridato una enduro bella!

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