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Mirabilandia si tinge di rosso. Il parco apre a Ducati

Mirabilandia, Ducati segue l’esempio del Cavallino Rampante e avvia i preparativi per il suo primo parco a tema, Ducati World, che aprirà a Ravenna all’interno del parco dei divertimenti più famoso di tutta la Romagna. Riuscirà ad eguagliare in successo (e ricavi) l’ottimo risultato di Maranello?

Ai piani alti del quartier generale di Borgo Panigale sanno bene di avere una base di appassionati vasta e davvero innamorata. Parliamo di supporter veri, di quelli che arrivano a perdonare qualche scivolone della squadra in MotoGP o l’ennesimo richiamo alla propria cavalcatura. Insomma, gente che in virtù della passione per la rossa (a due ruote) più famosa del mondo farebbe di tutto.

Claudio Domenicali, nel futuro di Ducati sempre più iniziative per valorizzare il brand, tra i più amati dai biker. Dopo le piastrelle presentate allo sorso Cersaie, arriva il parco di divertimenti a tema sulle “orme” della Ferrari

Bene, come si trasforma questo nobile sentimento d’amore in quattrini? Con una parola, licensing. Che si tratti di un capo di abbigliamento, di un accessorio, di un profumo o persino di un’automobile tutto quello a cui si può appiccicare il logo della nostra amata motocicletta diventa irrinunciabile, persino per quegli articoli che, di per sé, schiferemmo. Pensate a tutti quelli che, al bar o dietro la tastiera, ne dicono di cotte e di crude dei ciclisti. Beh, qualcuno di loro ha pure la bici griffata BMW e nel box la parcheggia accanto al GS.
In principio il licensing non è una cattiva idea. Permette all’appassionato di portare con se ogni giorno, sotto molteplici forme, il marchio che ama, fa nascere interessanti collaborazioni tra società di settori diversi (vedi HD e Bulova per gli orologi) e rimpolpa i bilanci delle case, che beneficiano di un’entrata non direttamente legata ai galloni guadagnati sul campo (delle immatricolazioni).
Ad esempio, i ricavi da attività di licensing di HD hanno inciso nel 2016 per 38.1 milioni di dollari, una goccia negli oltre 5 miliardi di dollari di ricavi complessivi ma di certo ben accetti.
Le collaborazioni che ci piacciono di più? Quelle esperienziali, ovvero quelle che offrono all’appassionato la possibilità di fare delle attività legate al proprio brand del cuore, non necessariamente in sella e non necessariamente comprando un prodotto.
E qui torniamo a Ducati, che qualche giorno fa ha annunciato la nascita di Ducati World, un theme park dedicato al mito emiliano che sorgerà all’interno di Mirabilandia, uno dei più importanti parchi di divertimento del nostro paese. I cancelli apriranno nel 2019 ma i fedelissimi del marchio sono già elettrizzati. Oltre 35.000 metri quadri di attrazioni compresa una montagna russa, un ristorante a tema, un’area con i modelli icona della storia Ducati oltre all’immancabile shop dove accaparrarsi l’ultimo gadget Scrambler, i simulatori di guida e le esperienze in realtà virtuale.


Costo dell’operazione? Difficile a dirsi, in Ducati le bocche restano cucite e nei bilanci non c’è ancora nulla. L’obiettivo prevedibile di Borgo Panigale (e di riflesso di mamma Audi) è di eguagliare il successo dell’altra rossa nazionale, che partendo dal Ferrari World di Abu Dhabi nel 2010 punta ad aprire un parco di divertimento dedicato al Cavallino Rampante in tutte le geografie chiave per le vendite del marchio. Oltre ad Abu Dhabi, che porta in cassa il 12% sui ricavi da licensing di Maranello, è operativo da quest’anno anche Ferrari Land a Barcellona, costato al partner PortAventura oltre 100 milioni di Euro in investimenti.
E quindi, cosa ne pensiamo? Ducati World è un bel progetto che valorizza un marchio storico del made in Italy meccanico a casa sua, ovvero nella meccanicissima Emilia. E il partner scelto per l’iniziativa non è certo uno sprovveduto: il gruppo spagnolo Parques Reunidos, proprietario di Mirabilandia, ha trasformato con grande successo il parco ravennate in una città da 850.000 metri quadri con oltre 47 attrazioni e spettacoli a ciclo continuo.

I migliori auguri all’iniziativa dunque, i motociclisti (Ducatisti e non) non vedono l’ora di ritornare bambini.

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