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Mercato Italia: in ottobre torna il segno meno Vendite in calo rispetto allo stesso mese del 2019

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Dopo il grande freddo del lockdown e la rampante ripresa estiva, il mercato delle moto in Italia torna a rallentare in ottobre. L’indice ora segna -11,5% nel mese e -7,1% da gennaio a ottobre. Il dato, ripulito di una commessa straordinaria di 2.000 pezzi a Piaggio che incise fortemente sui dati del 2019, sarebbe rispettivamente -1,6% (mese) e -6,3% (dieci mesi).

Resta il fatto che il recupero si è fermato. Ma c’è da considerare anche che ormai molti concessionari non hanno più niente da vendere. I mesi di blocco hanno fermato o rallentato la produzione per molti costruttori. Quindi sui dati attuali possono incidere anche carenze di stock.  

Nel mese di ottobre il mercato moto in Italia ha visto immatricolati 15.748 veicoli di cilindrata superiore a 50 cm3, facendo segnare una flessione del 13,92% rispetto allo stesso mese del 2019. Il segno negativo è causato dalla flessione nelle vendite degli scooter che, con 9.260 veicoli venduti, registrano un calo del 22,29%. Positivo l’andamento degli altri settori: le moto, ad esempio, con 6.488 veicoli, evidenziano una crescita del 1,72%. Prosegue anche la crescita dei ciclomotori, che fanno registrare 1.806 veicoli, pari ad un aumento dei volumi del 17,04%. Nel complesso il totale mercato (immatricolato + ciclomotori), cala a ottobre dell’11,51%, per un totale di 17.554 veicoli commercializzati. 

Il calo degli scooter ferma il progressivo e notevole recupero dei veicoli immatricolati fatto registrare negli scorsi mesi. A ottobre i mezzi targati raggiungono 199.961 unità. Questo significa che rispetto al 2019 siamo a -7,71%. In particolare, gli scooter, che ammontano a 114.903 veicoli, segnano un calo del 7,37%. Le moto perdono l’8,15% sul 2019 e targano finora 85.058 mezzi. Recuperano i volumi dello scorso anno i ciclomotori, che segnano un aumento dello 0,08% e 16.779 mezzi immessi sul mercato. Complessivamente il mercato delle due ruote nei primi dieci mesi del 2020 totalizza 216.740 veicoli, corrispondenti ad una flessione del 7,15%. 

Prosegue inevitabile la crescita nel mercato Italia dell’elettrico, complice la spinta degli incentivi statali e un’offerta sempre più ampia. Nel mese di ottobre ciclomotori, scooter e moto a zero emissioni totalizzano 906 veicoli pari ad una crescita del 115,2%. Nei primi dieci mesi dell’anno i veicoli immessi sul mercato ammontano a 8.644 unità per una crescita complessiva del 127,11%. 

Fra i dati che possiamo sottolineare dopo i primi dieci mesi della stagione, c’è l’ormai consolidata prima posizione nella classifica moto della Benelli TRK 502. La Adventure cino/pesarese ha ormai staccato la versione base della BMW R 1250 GS di qualche centinaio di pezzi. Il calo della GS è impressionante. Se a novembre e dicembre viene confermato questo trend, a fine anno mancheranno all’appello oltre 1.500 pezzi (sugli oltre 6400 del 2019) fra versione standard e Adventure. Sommando le due versioni la GS sarebbe sempre prima sul mercato 2020, ma non più doppiando la seconda classificata Benelli TRK 502, che è già a oltre 3.200 unità vendute. 

Da segnalare la consolidata settima posizione in classifica della Yamaha Ténéré 700.

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La Benelli, inoltre, è l’unica moto ad aver venduto nei primi dieci mesi 2020 più di quanto fatto nell’intero 2019. E questo conferma la nostra tesi già espressa nei mesi scorsi. Il Covid ha impresso una netta accelerazione ad una tendenza al “ribasso” del mercato. Si vendono bene solo scooter, ciclomotori e moto economiche di media cilindrata. Le costose maxi stanno subendo un netto calo della domanda. 

Ma prima di confermare questa tesi, dovremo attendere che il mercato in Italia si stabilizzi. Non va infatti dimenticato che molte Case hanno subito un pesante stop della produzione durante il primo lockdown, proprio nel momento in cui le catene di montaggio dovevano lavorare a pieno regime. Non è quindi da escludere che sui risultati espressi dal mercato fin qui possa incidere una marcata carenza di stock. Sappiamo per certo che molti concessionari hanno ormai ben poco da vendere già da questa estate, e sono tutti in attesa dei modelli 2021 per ricominciare a lavorare a pieno ritmo.

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