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Mercato 2020: Case e concessionari sulle montagne russe Vendite in modalità stop&go per tutta la stagione.

vendite moto

Analizziamo cosa è successo nel mercato moto 2020 anche se manca ancora più di un mese e alla chiusura. Visti i presupposti, non si può dire che sia andato male. I concessionari hanno portato a casa la pelle, smaltendo i magazzini grazie anche all’aiuto delle Case che non hanno lesinato in promozioni. Ma ancora una volta, tranne qualche raro caso, sono stati erosi i profitti. Insomma, l’ennesima stagione giocata in difesa. Tutto questo mentre i produttori cinesi conquistano sempre più quote di mercato.

Diciamocelo chiaro e tondo fin dalla prima riga. Visto come si era messa in primavera, con il lockdown che ha bloccato il mercato 2020 proprio nei mesi più ricchi (marzo, aprile e maggio), se siamo ancora qui a parlare di moto dobbiamo leccarci le dita.

Le previsioni ad inizio pandemia erano catastrofiche. SI pensava di chiudere il 2020 con un -30% nelle migliori delle ipotesi. Invece siamo arrivati ad ottobre con il segno meno che si fermava ad una sola cifra: -7%. E con la prospettiva di vederlo ridursi ancora entro dicembre.

Poi il DPCM di fine ottobre ha fatto precipitare di nuovo le cose. Ed ora è probabile che a fine anno ci si attesti ad un -10%. Un brutto risultato, ma comunque non drammatico. 

Cosa ci ha portato la pandemia?

La stagione 2020 è stata comunque epocale per il nostro settore. Alla riapertura estiva tutti i concessionari sono stati presi d’assalto da una nuova schiera di clienti. Utenti che avevano dimenticato le due ruote, o che addirittura non ci avevano mai pensato, si sono riversati nei negozi chiedendo qualunque mezzo fosse disponibile a buon prezzo per poter ricominciare a muoversi in sicurezza. 

mercato 2020

Il risultato di questo “assalto”, favorito anche dalle promozioni che tutte le Case hanno attivato nel timore di perdere la stagione, è stato molto positivo per i concessionari, che sono riusciti a svuotare i magazzini di mezzi che non avrebbero mai venduto in tale quantità. Moto e scooter che a fine anno si sarebbero ritrovati sul groppone. Soprattutto gli scooter 125 e tutti gli Euro 4 che si temeva di non vendere. 

mercato 2020

Quindi, stagione salvata per due motivi: magazzini svuotati (niente Euro 4 da regalare in stock a fine anno ai commercianti extra UE) e obiettivi di fine anno (che danno accesso ai bonus economici delle Case) praticamente salvati. 

Però tutto quello che si è venduto, è andato via anche per merito delle promozioni attuate dalle Case. Promozioni che abbassano il prezzo di vendita (e in proporzione, il margine del concessionario) e che le Case finanziano tagliando i budget di marketing destinati ad altri settori. Insomma i buoni numeri di fine 2020 non si tramuteranno automaticamente in buoni bilanci per i Costruttori  e i concessionari. E il blocco delle azioni di marketing potrebbe essere pagato caro nel medio/lungo termine.

mercato 2020

Ciò significa che nel 2021 potrebbero essere necessari altri sacrifici, altre rinunce, altri tagli, per portare avanti la baracca.

Altra novità del mercato 2020 è stata la perentoria rivincita delle moto e degli scooter economici e di piccola/media cilindrata. Questo fenomeno è la conseguenza di quanto detto prima. Sono arrivati nuovi clienti, quasi tutti lontani dai radar della moda, sordi alle pubblicità incantatrici. Sono persone che vogliono muoversi liberamente, facilmente, a basso costo. Punto. 

Ma se i concessionari e le Case saranno bravi a tenerseli stretti, questi nuovi clienti porteranno a tutto l’ambiente grandi benefici nel futuro. Perché più persone usano la moto, più il mercato ne guadagna, a tutti i livelli. Bisognerà che i responsabili del “Customer Care” delle varie Case abbiano bene a mente quale fortuna gli è capitata (nella sfiga della pandemia). Il Coronavirus ha infatti gettato le basi perché si possa ricostruire su basi solide un settore due ruote che da troppo tempo vive sempre litigandosi i favori dei soliti quattro gatti. 

Insomma, riassumendo. Fra dieci anni ricorderemo il 2020 come l’anno in cui ce la siamo vista brutta, ma anche quello in cui tanti nuovi amici sono arrivati a farci compagnia sulle strade di tutti i giorni. Improvvisamente, inoltre, il mercato è tornato a considerare le moto semplici, economiche, piccole e gestibili. Un fattore positivo per noi utenti, ma pericoloso per i costruttori tradizionali. 

Perché? Perché questa è il segmento di mercato dove ormai i cinesi la fanno da padroni. E ogni piccola quota di mercato che conquistano, sarà quasi impossibile strappargliela in futuro. 

Sicuramente questa pandemia ha regalato ai produttori cinesi un boost eccezionale. Anche considerando che la loro produzione nei mesi cruciali (da marzo in poi) era già ripresa, mentre da noi tante Case hanno pagato caro il blocco di primavera, con la mancanza di prodotti da vendere alla riapertura.

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