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Lettera aperta a Paolo Magri, Presidente Confindustria-ANCMA

paolo

Caro Paolo, ora non ci sono più scuse

Con la tua elezione, a fine ottobre, alla presidenza di ANCMA avevo pensato che, avresti in poco tempo fatto ordine in ANCMA e in tutte le aziende da questa controllate. Purtroppo la tua elezione, messa in discussione dal Commissario di Confindustria, è stata fortemente contrastata dagli organi romani, al cui vertice si sono radicati o ex industriali, oppure, famigliari esclusi dalla gestione dell’impresa di famiglia perché incapaci o solo portati alle P.R., utili quindi per avvantaggiare la propria azienda, grazie ai rapporti creati col mondo politico, e a scapito del comparto industriale nella sua generalità.

Paolo
Paolo Magri, un motociclista alla guida di Confindustria-ANCMA

La pressione, sviluppata in questi ultimi mesi da te e dalla tua nuova squadra, ha costretto il CDA di Eicma, espresso dalla vecchia gestione della controllante ANCMA, alle dimissioni, e con le dimissioni, l’azzeramento degli emolumenti per 480.000,00€ (quattrocentoottantamila euro) l’anno che i precedenti consiglieri confindustriali, scimmiottando i nostri Parlamentari si erano autoassegnati.

paolo
Il CDA di EICMA dimissionario, dall’ultimo bilancio a disposizione di motospia.it 480.000 Euro la cifra divisa tra Presidente e Consiglieri

 

Queste auto elargizioni avevano portato a una assenza di iniziative per supportare il mondo moto, sempre sotto attacco e indifeso da parte di un sistema economico e politico, portato a disconoscere il valore sociale di questi veicoli per l’utilità e velocità dimostrata soprattutto nei trasferimenti cittadini. L’assenza nella difesa degli utenti da parte del mondo industriale ha portato a un costante logoramento nell’utilizzo e nella passione degli utenti motociclisti vessati sempre più dalle istituzioni e fortemente delusi da una classe imprenditoriale ormai incapace di generare proposte e idee innovative.

Caro Paolo, bisogna tornare alle origini, gli operatori industriali che vogliono partecipare all’indirizzo dell’ Associazione, in quanto già remunerati dalla propria azienda, lo devono fare solo se hanno un contributo da dare e per spirito di servizio.

Nell’interesse di tutti gli industriali italiani, o di quelli che nel nostro Paese operano, è essenziale che ANCMA continui a dimostrare con EICMA di gestire ancora la prima manifestazione motociclistica al mondo, quella che con le entrate per la vendita di spazi espositivi, biglietti di ingresso e sponsorizzazioni varie, può generare risorse per fare lobbying sia sulle istituzioni italiane (Governo centrale, Regioni, Comuni), sia in Europa dove ci sono risorse ingenti a disposizione per la ricerca della nuova mobilità che dovrà essere ecologica, sicura e innovativa, condizioni che solo il nostro Paese riesce ad esprimere: non a caso moltissime industrie straniere giapponesi, cinesi, inglesi, tedesche, da noi hanno “Centri Studi” perché sono arrivati alla conclusione che solo in Italia ci sono le condizioni intellettuali, storiche, culturali per creare, inventare nuovi prodotti.

Giacomo Casartelli, executive Director di EICMA. A lui ed al team di EICMA va il merito di aver confermato EICMA il primo evento motociclistico mondiale nonostante le difficoltà

Solo tu, grazie alla cultura acquisita in Brembo e alla vicinanza e ai consigli di Alberto Bombassei, potresti essere facilitato nell’indirizzare sia i “vecchi” industriali, sia a “catturare” l’interesse di nuovi progettisti attirati dalle “Sirene” di una mobilità che necessariamente nel prossimo futuro dovrà modificarsi e tener conto di questi punti:

  • le strade non potranno essere allargate,
  • il 97% dei veicoli porta una o al massimo due persone
  • il mezzo futuro dovrà essere totalmente protettivo per conducente e passeggero, quindi il veicolo dovrà essere più stretto, per portare due persone, queste dovranno stare una dietro l’altra,
  • mentre per la protezione si parta dalle celle di sicurezza della Formula 1,
  • e poi c’è … l’inquinamento, ma questa è la parte più facile.

Caro Paolo, sembra che nessuno voglia più le motociclette: sembra che non le vogliano le autostrade (che non si decidono a far pagare un prezzo equo e insistono a equipararle alle auto, ma che se ragionassero in termini di equità, visto che camion e autobus pagano di più, dovrebbero far pagare le moto in rapporto all’asfalto consumato), che non le vogliano le assicurazioni (le più care al mondo, e che quando si inventano qualcosa per renderle a prezzi onesti ti inventano subito la fregatura: tuo figlio fa un incidente e tutti in famiglia vengono penalizzati alla classe di merito più alta, per questo e altri motivi le assicurazioni non si lamentino se la clientela più debole cerca di truffarle), che non le vogliano i politici perchè ogni incidente su due ruote costa un casino alla comunità, mentre, mi diceva un dirigente di una nota casa automobilistica oggi non più italiana: “con le auto di oggi devi lanciarti in una scarpata per farti male, con le moto sei sulla sedia a rotelle per una goccia d’olio….

Pier Francesco Caliari, Direttore Generale di Confindustria-ANCMA. A lui il compito di rilanciare presso le istituzioni l’immagine del nostro settore.

Caro Paolo, c’è molto da fare, e come ti ho sempre detto e scritto, amico mio, puoi essere la persona giusta per ridare identità e valore al movimento interessato a valorizzare e promuovere il mondo delle due ruote.

Caro Paolo, una sola cosa posso dirti: buon lavoro, e che, se lo riterrai, su di me potrai sempre contare, come volontario, prestato alla causa e tutela del nostro mondo, quello delle due ruote.

il tuo amico Matteo

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