Motospia

Le moto turistiche on/off (ma non solo) di EICMA 2019

Il Salone della moto con gli occhi del grande viaggiatore Massimo Ferrara, l’autore di “Un milione di Km” ci racconta (e commenta) cosa ha visto alla più grande esposizione del mondo del nostro settore.

Sono andato carico di entusiasmo all’Eicma nel giorno dedicato agli operatori del settore alla ricerca delle moto turistiche, in 5 ore ho visitato in “fretta e furia” tutto il salone. Soddisfazioni pochissime.. tante moto, grandi spazi, tante belle ragazze (ma che c’entrano con le moto esposte?). La sensazione forte è che nessuno osa, le case puntano ad inseguirsi, tutti si allineano a quello che già vende e la sola vera novità del momento é rappresentata dal ritorno a moto più umane, dal costo accessibile come la “sorpresa” del mercato di quest’anno, la Benelli TRK502.

La Benelli TRK502 nella versione X

Ma andiamo per ordine, ho visitato la fiera con il mio occhio orientato più che altro al mio utilizzo della moto, ovvero strada e fuoristrada corto e lungo raggio: moto turistiche on/off ma non solo. Tornando alle moto ho cercato di capire cosa offre il mercato di interessante, ve le racconto in ordine di visita.

Moto Guzzi, niente di nuovo ma una conferma, la V85 TT con un paio di colori nuovi e un allestimento Travel che lascia il tempo che trova, peccato le borse in plastica (al posto delle superlative Mytech in metallo che propongono come aftermarket ufficiale..) ma con un bel color sabbia.

la V85 TT di Moto Guzzi

Poi la California Touring che mi affascina sempre moltissimo anche se non si tratta di una On/Off e tutta una serie di declinazioni della varie naked delle serie V; di fianco (tanto parliamo della stessa famiglia) c’era Aprilia ed arriva la prima vera delusione. La tanto attesa Tuareg 660 non c’é, al suo posto un’aiuola con una moto seminascosta che promette una prossima produzione, ma non sappiamo quando arriverà.

La nuova Tuareg 660 nascosta nella giungla di un plexi.

 

Per il resto di turistico e fruibile nella proposta della casa di Pontedera c’é poco, tantissime moto per aggredire la strada, ma non e’ il mio campo da gioco.

Kawasaki: trovo sempre simpatiche come moto turistiche le Versys 650 che promettono una notevole facilità d’uso, mentre la 1000 ha un look che quasi spaventa (o la ami o la odi, a me ispira simpatia), ma sembra molto pesante e con il 17 davanti rimane una granturismo ma non una globetrotter, un’occasione persa dalla casa di Akashi che aveva una moto geniale in gamma, la KLE, una 500 che avrebbe meritato una diversa attenzione da parte del management che l’ha trascurata: in sintesi nessuna volontà di entrare per ora nell’adventurtouring. AJP conferma la solita moto da avventura, che dicono aggiornata nei contenuti, ma si tratta di un pronto rally, ma come viaggiarci in due? Impossibile, però é una moto da viaggio avventura in solitario davvero interessante.

LA Kawasaki Versys 650

La crossover proposta da Moto Morini attira la mia attenzione, molto interessante, esteticamente bello il colore proposto e da l’idea di una moto già pronta per andare in produzione. Anche se c’era un esemplare esposto tutto sporco di fango… guardandola con attenzione credo si tratti di una specie di Versys650 con il 19 avanti, una buona alternativa per esempio alla VStrom650 o alla V85 TT, bravi a credere finalmente in cilindrate non oltre i 1000 come avevano ultimamente abituato la factory lombarda ora di proprietà cinese.

Arrivo alla Yamaha, uno stand più piccolo del passato, una scelta controcorrente rispetto alle altre grandi, e una gamma che non presenta novità particolari. Mi piange il cuore per la Superténéré abbandonata in un angolo, sempre uguale a se stessa: è una moto nata bene, ma un qualche sforzo si poteva fare, anche solo grafico. Ho visto in fiera moto colorate con il giallo/nero Yamaha molto ben riuscite, una livrea che premierebbe la superturistica della casa di Iwata che ha il pregio, in un mondo che propone sempre nuove versioni svendendo le vecchie dal solo colore diverso, di mantenere il suo valore. Una scelta che premia il cliente, a mio modesto parere.

La Yamaha Superténéré, in disparte nello stand della casa di Iwata

In ambito turistico ci sono poi due Tracer, 700 e 900, che se pur stradali al 100% si prestano al turismo e la nuova Ténéré 700 che continua a non convincermi . Con un nome cosi si poteva lavorare sul motore per renderlo più adatto alla moto, ma cosi come é mi sembra una moto da solitari, senza la giusta autonomia e senza emergere in niente. C’é da dire che é bella e costa anche relativamente poco quindi potrebbe vendere, ma io valuto le moto non in base al potenziale commerciale ma al potenziale godimento che potrebbero darmi e più la guardo la Ténéré 700 e più mi viene voglia di tenermi stretta la mia 790.

La Ténéré 700 con borse laterali in metallo

Gruppo KTM, nessuna novità eclatante. Soliti ritocchi alla gamma cross-enduro dove gli austriaci fanno scuola e per ora nessuna novità sulle maxi 1290 mentre si conferma un consolidamento della interessante gamma 790. Si vede per la prima volta una adventure con il mono 390 cc, una specie di RE Himalayan con 50kg in meno e 30cv in più anche se stonano, secondo me, i più economici cerchi in lega, ma non si puo’ avere tutto dalla vita e come mi capita sempre davanti a moto del genere la mia menta torna a quando avevo 18\20 anni: questa sarebbe stata una moto da sogno per me che ho girato l’Europa con Aprilia ETX 350 e Morini Excalibur 350.

La nuova 390 Adventure di KTM

Attendo con curiosità le nuove moto turistiche bicilindriche di circa 500cc in arrivo per l’anno prossimo e ricordandomi per un attimo che KTM fino a circa 20 anni fa produceva solo moto da off road puro resto ammaliato dai passi avanti fatti dal costruttore Austriaco. Da KTM a Husqvarna il passo è breve, e dalla sorellina noto due moto: prima una 701 “vorrei ma non posso” con 25 litri di benzina ma nessuna carenatura o cupolino , un cruscotto da ebike, e nessuna attrezzatura da carico bagagli. Mi chiedo a cosa serve? Forse per l’off puro nelle praterie americane: alle volte dobbiamo ricordarci che questi sono costruttori orientati al mercato globale e moto che a noi sembrano insensate, un senso ce l’hanno ma da un’altra parte del globo. L’altra moto interessante, che non posso toccare, é un prototipo: la Norden 901 che mi porta a sognare subito viaggi avventurosi. La guardo meglio e mi sembra una vecchia conoscenza, una moto che ho avuto e mi ha regalato grandi soddisfazioni: la Cagiva Elephant 900 che le assomiglia a lei nel layout generale, mi piace anche se di fatto non esiste e sotto sotto e’ una 790 Adventure portata a 900.

Husqvarna Norden 901

Da Husvarna passo a BMW e lo stand del marchio tedesco e’ insospettabilmente spoglio, in pratica hanno messo solo le novità e non c’era nulla di interessante per chi come me cerca moto da viaggio avventura, una scelta forse commerciale dettata dal fatto che i GS forse si vendono da soli, ma per me resta un mistero. In generale si respira la solita aria compiaciuta di chi pensa di avere il mondo ai suoi piedi, non e’ l’ambiente per me che volevo solo sedermi su un GS 1250 adv (che non ho trovato, ma che ho scoperto solo dopo essere stata esposta in un’area riservata dello stand BMW).

Mi imbatto in Givi, Kappa, Sw Motech, Touratech e Mytech e pur trovando sempre affascinante vedere tanti accessori da moto insieme, rimango più che altro colpito dalla crescita del marchio Mytech. Da piccolo artigiano sembra essere diventato una grande realtà, e le loro valige, inutile nascondere il mio pensiero, mi sembrano davvero le migliori.

Le borse MyTech montate sulla 1290 di KTM

Tra una supermodella e l’altra capito in Ducati. Stand molto ampio e in mezzo a tantissime moto da corsa vedo che la Multistrada nella varie declinazioni si e’ oramai ritagliata il suo spazio, non e’ più un esperimento ma una solida realtà: si può viaggiare in Ducati e la Multi Enduro e’ la sua massima espressione anche se kg e cv non la rendono interessante per me. Molto più interessante la 950 magari in allestimento top, però poi andiamo verso i 20.000 euro e allora per me torna una moto poco appetibile.

La Multistrada Enduro

Noto tra le varie Scrambler un prototipo chiamato Desert X e avendo avuto la Cagiva Elephant 900 per un attimo ho sognato di poter riavere una moto da viaggio avventura con il motore due valvole Ducati. Per ora e’ solo un prototipo ma non vedo problemi a produrla se ne coglieranno le opportunità.

Il prototipo Desert X di Ducati Scrambler

Moto turistiche. Honda presenta uno stand faraonico in cui mi sembra di capire che oramai conta più l’immagine rispetto alle moto. La gamma turistica e’ praticamente confermata, la Goldwing e’ uguale all’anno scorso, l’Africa Twin rinuncia al suo concetto di leggerezza e semplicità relativa e si carica di cc e tecnologia, una moto con lo stesso potenziale della precedente ma con un costo ben più alto. Cosa ne pensa l’utente Honda che in 4 anni ha visto la moto in svendita 3 volte causa uscita nuova versione? Forse e’ meglio la politica Yamaha dove il Superténéré e’ uguale a se stesso da 10 anni e comunque non e’ mai stato svenduto. Uno stand ricco quello di Honda, ma ne sono uscito con la sensazione di non aver visto niente. Certo ci sono moto interessanti le NC 750 per esempio, ma la CB500X se pur aggiornata non ha il coraggio di diventare la true adventure che potrebbe essere (altro che 1000\1100..) e la 250 con colori Dakar e carenatura mi fa’ ogni volta pensare a quanto sarebbe interessante con un mono 450\500 con manutenzione a km e non ore.

La nuova Africa Twins, già in concessionario da un mese circa

Più interessante ho trovato lo stand Suzuki  dove ho toccato con mano la nuova VStrom 1050 che ha finalmente una personalità estetica coerente con il passato ma anche guardabile, con contenuti tecnologici aggiornati e una fama di affidabilità intoccabile, tra le due versioni 650 e 1050 secondo me manca il coraggio di fare anche solo la piccola in variante 21\18 e diventerebbe un mezzo davvero interessante per polivalenza, ma resta il fatto che le famose moto che ti portano con poco ovunque ora hanno anche un look interessante.

La nuova Suzuki VStrom 1050

Mv Agusta come turistica conferma la Turismo Veloce, a mio modo di vedere una moto da sparo con qualche accorgimento per stare un po’ più comodi, nulla di veramente turistico.

Moto turistiche. Royal Enfield propone solo nuovi colori per la interessante Himalayan, ma non ho visto la nuova sperata versione con un motore più corposo.

Capitolo Benelli: lo stand si presentava sontuoso, e pensare che era una realtà morta e sepolta. La TRK502, presente in tanti allestimenti anche con valige enormi in metallo, e’ quasi timidamente una delle regine del salone con un prezzo allettante e allestimenti da grande: il segreto che ha conquistato tanti motociclisti, e con merito, anche perché il concetto di turismo e 40cv circa mi trova assolutamente d’accordo. Personalmente avendola vista qualche volta smontata in officina avrei preferito costasse 1000 euro in più ma fosse assemblata in maniera meno frettolosa, sotto le carene regna il disordine e l’approssimazione, mi ricorda le Cagiva degli anni 80 ma con quel prezzo difficile aspettarsi di più. Il mio auspicio é che Moto Morini assemblando in Italia pur con qualche euro in più di prezzo possa offrire un montaggio più accurato sulla sua nuova moto.

Una casa che non mi sarei mai aspettato di notare e’ Harley-Davison: le sue iconiche moto turistiche sono lontane anni luce dal mio tipo di utilizzo della moto e se pur affascinanti non mi fermo mai in quello stand, ma questa volta dietro ad un plexiglass trovo una moto interessante. La Pan America 1250, grossa e pesante si prospetta un bel mezzo da viaggio, certo il peso e la cilindrata sono fuori dal mio target, ma H-D dimostra di voler uscire seriamente dallo stereotipo della sua classica moto da rettilineo (ben asfaltato), forse si sono resi conto che il mondo e’ piuttosto disastrato come strade. Stona la soluzione della trasmissione a catena, preso atto che la solita cinghia in gomma non e’ adatta agli sterrati per peso e dimensioni moto avrei visto meglio una trasmissione ad albero cardanico.

Sotto il plexiglass la Pan America 1250 di Harley-Davidson

Considerando il crescente interesse per i viaggi avventura mi sorprende che la vivace Beta non proponga niente sul tema, e non aggiorni la sua oramai mitica Alp magari con un motore nuovo e più grandicello.

Moto turistiche. Capitolo Triumph. Nulla di nuovo solo qualche accessorio o colore per le oramai classiche Tiger 800\1200. Più interessante la piccola secondo me soprattutto nella versione con il 21 avanti. La 1200 continua ad avere anche visivamente un motore troppo ingombrante che poi ne limita anche la capacità del serbatoio a 20 litri scarsi tra l’altro messi tutti in alto, peccato perché credo che in ottica turistica un motore più bello di quel 3 cilindri 1200 non ci sia in giro.

La Triumph Tiger

Girando tra i vari stand alla ricerca delle moto turistiche ho anche dato un occhiata ai vari produttori di abbigliamento moto notando anche li una certa tendenza al copiamoci a vicenda. Tutti espongono un completo 2\3\4 strati con tante possibilità di regolazione e ventilazione ma quando poi nello specifico provo a chiedere come possa un completo andar bene sia con 40 gradi o sudando in fuoristrada e poi con il freddo a zero gradi. A questo genere di quesito non ricevo alcuna risposta convincente perche l’unica risposta e’ non esiste quel che chiedo. Nessuna ditta di abbigliamento moto ha il coraggio di presentare un prodotto x 365 giorni l’anno basato su almeno due completi separati uno per un range di temperature e l’altro per un altro range e secondo me sarebbe attualmente l’unica soluzione per l’uso 365 giorni l’anno della moto.

Il giro è finito ed è il momento di tirare le somme su fiera e moto turistiche: una fiera che non passa di certo alla storia per un’edizione straordinaria, siamo nell’ambito del vediamo come butta. Molti iniziano timidamente a proporre un futuro per la propria azienda basata sulla paventata fine del motore endotermico ma ho molti dubbi al riguardo e credo poco nell’elettrico per ora, soprattutto perché abito in Italia e non tutti sanno che un’auto o una moto totalmente elettrica non produce tanti grammi di anidrite carbonica in meno di una a benzina perché oggi per produrre elettricità in un paese come il nostro poco incline a stimolare lo sviluppo delle energie rinnovabili bruciamo fonti fossili: andremo verso un futuro green basato su questo ossimoro?

La copertina del numero in edicola di WomenOnBike, pubblicazione della MBEditore dedicata alle motocicliste

Intanto non vedo l’ora arrivi il prossimo week end per poter accendere la moto e farmi un giro, questo accende in me molte più emozioni di questo salone.

 

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