Motospia

Kawasaki Z 650. È nata una stella…

Il nostro Marco Gambardella, poeta della motocicletta si confronta con il mondo KAWASAKI, con la Z 650 è nata una stella…

Pronto.

Ciao, sono Marco, come stai?

Ciao. Bene, grazie!

E il bambino, come va? Quanto ha adesso?

Due mesi, e sta ottimamente: mangia, dorme, caga e rompe!

Ah! Ah! Ah! Che bello! Sai, ultimamente ho conosciuto il direttore di una rivista di moto…

E lui, che cosa dice?!

…Di cosa, scusa? (NB: mi perdo un attimo…)

Della nuova Kawa, la Z650?

Bah… non so… veramente non ho chiesto? (NB: pur da solo, arrossisco persino…)

Ma hai visto?? Cosa han fatto su, poi??!” (NB: penso intensamente: Ma di che sta parlando??!…)

Ops… intuisco: ci dev’essere sotto qualcosa! La comunicazione serenamente iniziata, sta cambiando bruscamente di tono. Mi sforzo allora di inseguire la preoccupazione tanto preoccupante del mio amico, preoccupato al punto da indurlo ad una virata improvvisa e secca del discorso. Entro nell’inimmaginabile, ben al di là di quanto volevo semplicemente condividere con lui!

Sì, è vero: da un lato è strano che oggigiorno si abbia questa mania di mettere un’infinità di varianti tutte sotto lo stesso nome. Chiedo: cos’è successo? Si è seccata l’inventiva? O forse, visto che il nome, ossia la facciata, tira e attira sempre bene… si tradisce la sostanza pur di sfornare a qualunque costo qualcosa che prima di tutto concili tutti i gusti? D’altra parte, però, tra le varie ‘Z’ uscite negli ultimi tempi (dalla 300 che mi ha persino incuriosito e ho visto da vicino) avevo sentito pure della 650: a memoria visiva, dai titoli di qualche recensione, mi pareva fosse una bella moto. Intendo: riuscita! …Sì, insomma: in spirito ‘Z’, per capirci!! Cosa c’è che non va, allora??!… Il mio amico, senza tregua, arpiona!

 Kawasaki
La Kawasaki ER6 F, la vecchia nuda con il cupolino

Son tornati indietro di 20 anni! Hanno rimesso su la forcella normale, anziché quella a steli rovesciati [Ci risiamo! Questa, è un classico! Oramai la sto imparando pure io, ndr]. L’impianto frenante, così, è senza l’attacco radiale: è da anni che lo mettono sulle moto, qui l’hanno tolto! Sono tornati indietro!! Ma perché??

 Kawasaki
La Kawasaki Ninja 650 presentata lo scorso anno ai saloni autunnali. E’ la Z650 con il cupolino

Scusa: io ho il Ninja 636 [Ninja ZX-6R 636, per l’esattezza, ndr]: quella sì, che è una Hypersport! Ho più di 130 cavalli [131,1, per l’esattezza, ndr], mentre questa ne ha soltanto 68 [addirittura 61,29 stando alla prova di Motociclismo 03/17, ndr]! Ma ti pare?!? Hanno montato un motore da 650, quindi di maggior cilindrata del mio, ma è diminuita la potenza!! Ma come si fa??! Certo, anche la Yamaha ha fatto il nuovo modello della R6: ha diminuito la cilindrata, ok, ma ha sempre 120 cavalli [118,4, per l’esattezza, ndr]

E poi la ciclistica! Hanno preso la ER-6n di 3-5 anni fa, e gli han fatto su la carena del Ninja. Scandalosa!! Nooo!!!! Guarda: tutti noi del nostro gruppo della Kawasaki siamo arrabbiatissimi!!

“Beh, è vero…” Proprio io che sono a “digiuno” di ‘Z’ ma che ho conosciuto almeno la ER-6n, tento allora timidamente di dire qualcosa, quasi a correre ai ripari, assecondando il suo discorso: mi è rimasto talmente impresso quel secco: ‘E lui cosa ne dice?’ riferito al mio caro e buon ‘direttore’ della rivista di moto che, dal tono del mio amico, sembra quasi che sia sua la colpa se la moto non l’han fatta come tanti vorrebbero! Per la simpatia e la stima che nutro nei suoi confronti, mi sento in dovere di difenderlo!! Intervengo, dunque…

“È vero, pensa che la Kawasaki ER-6n la usano le scuola guida per la patente A! Quando ho fatto l’esame per l’Estensione Estero, il titolare della scuola mi spiegava che l’hanno comprata proprio perché era la moto tra le meno care sul mercato ma che, per quanto poco, superava la soglia minima di cavalleria richiesta per l’esame che ti abilita a guidare ovunque le moto di massima cilindrata!”

 Kawasaki
La Kawasaki ER6, per anni la best seller del segmento

E poi il prezzo: costa! – Aho?! Niente da fare, il mio amico non risponde neanche più: continua imperterrito come un robusto Caterpillar – Per un Ninja, spendere 7-8.000 euro, e poi avere una carretta??!… Piuttosto prendo una R6: ne spendo 14-15.000, ma almeno vado! Oppure, prendo il mille [lo Z1000, ndr]. Pago… ma supero i 200 CV! Certo, devi imparare ad aprire, altrimenti sei nella bara! Ma siamo su una moto che, solo dal nome… tanto di cappello!! NINJA!! KAWA!! Moto che tirano!! Qui è come se avessero fatto il primo Kawa Ninja della storia, decine e decine di anni fa! Non può essere!!

Se poi lo hanno fatto così per allargare il mercato, dove uno si può divertire anche nel piccolo, ok! MA NON METTERE IL NOME ‘NINJA’!! Metti ‘ER-6 Sport’, falla da 50-60 cavalli, 70 al massimo, toh! Ma fai una ER!!’

Sono sempre più stordito! Non mi aspettavo tanta accanita reattività per il semplice nome di una moto, però la cosa mi fa riflettere, e qualcosa inizia a frullare pure nella mia testa se non anche nelle mie viscere… Dopo la telefonata, vado a rileggermi gli articoli! Ahimè, è proprio così: ufficialmente, la Kawasaki ‘Z650’ viene a rimpiazzare e sostituire proprio la ‘ER-6n’, e prendersi così una fascia di mercato molto importante!

 Kawasaki
La Kawasaki Z650 che ha sostituito la fortunata ER6 rimasta a listino della casa di Akashi per 14 anni!

Che delusione!! A questo punto ci resto un po’ male io stesso, io che di potenza e meccanica ci capisco pur poco, intuisco che una Ferrari… dài, è sempre una Ferrari, tanto per dire! E se dovessi comprami una Ferrari per avere l’equivalente di una 500L (che pur mi piace)… insomma, ci penserei davvero due volte! E… sinceramente… non capirei nemmeno io il senso di una tale.. ‘innovazione riduzionistica’!!

Ferrari è Ferrari, please! E qualsiasi altra vettura, pur degna di rispetto e stima, resta però un’altra vettura!

In parte, do quindi ragione al mio amico: c’era in giro anche la ER-6f. Anzi, ne ho visto una di seconda mano in vendita poco tempo fa, vicinissimo casa mia! Meravigliosa! Carenatura bellissima, color bronzo fiammante, prezzo basso… Ne sono rimasto folgorato a prima vista: mi bruciava addirittura lo stomaco all’idea di comprarla subito, almeno per la mia ragazza (per poi usarla però io, in realtà)! E devo ammettere: fosse stata una ‘Z’ – lo dico apertamente – non l’avrei nemmeno considerata! Per ora, troppo fuori dalla mia portata per la potenza e l’energia che sprigiona, s’intende! Dunque, volendo mantenere la fascia di mercato ad Akashi potevano benissimo, oltre alla ‘r’ e alla ‘f’ aggiungere piuttosto la versione ‘s’ alla ‘ER-6’, la ‘S’ di Sport, rendendo così un po’ più aggressiva una naked molto ben riuscita, ma che, in quanto naked, non è e non dev’essere per forza una supersportiva!

Ma perché poi l’avranno fatto?!” inizio a chiedermi ora pur io, pensando che sulla ‘Z900’ appena uscita, ancor più potente e aggressiva, come sulla Z1000 di tre anni fa, tra critiche e apprezzamenti, volutamente non hanno nemmeno messo il controllo di trazione… Mentre penso a tutto questo, il mio amico, per nulla intenzionato a fermarsi, dall’altra parte di quel filo che oramai neppure lui esiste più tra i telefoni, continua e rincalza ad ogni affondo…

Qualsiasi foto prendi del nuovo Z650 (esteticamente è bruttissima, per me!), se la metti al confronto della mia… dici: Che differenza!! Non è un Ninja, quello!!’

Non manca un colpo, il tizio! Neanche a farlo apposta, lessi proprio a tal proposito di questo cosiddetto “Stile SUGOMI” che pervade e ispira tutto il mondo Ninja, dalle prestazioni all’estetica: assolutamente tutto deve combaciare in un’esperienza così totalizzante che diventa persino viscerale! Ti smuove le budella!!

Non riesco quindi a dare tutti i torti al mio amico, che mi spara così l’ultima bordata:

IL NINJA… DEVE SPACCARE IL CULO A TUTTI !! LO DICONO TUTTI: UN KAWA DEVE SUPERARE TUTTI’

Eh già! Sono proprio frastornato! Stimolato dall’attacco e dall’attaccamento del mio amico, riprendo in mano più volte gli articoli che avevo letto! Com’è possibile che tutti ne abbiano soltanto parlato così bene?! “La Ninja buona”, la chiama Ballerini, definendola addirittura “giusta per iniziare”! Oppure: “La Z650 è una moto che può accompagnarvi nel percorso della patente [quindi non può essere ‘cattiva’!!, ndr], come su quello che sale su, in cima alla montagna”, scrivono Cascioli e Codognesi. “La sportiva per tutti […] riesce a mettere a proprio agio i neofiti”, esprime quest’ultimo in un suo articolo! Oramai, quasi quasi inorridisco io stesso a queste parole!! Non di meno con Stefano Gaeta: “Facile, divertente, curata”… che però afferma in realtà anche la grossa novità: “La media naked di Akashi si trasforma del tutto: cambia nome, aspetto, struttura e sostanza”.

Già, ecco la verità… con la nuova ‘Kawasaki Z650’, di fatto, cambia proprio quella “SOSTANZA” che i ‘puristi’, per fedeltà e lealtà, non sono disposti a svendere né perdere per nulla al mondo!

Kawasaki
La nuova Kawasaki Ninja 650 in azione

Non so come la pensiate voi ma… cosa direste al mio amico? O cosa risponderebbero all’agguerrito gruppo del mio amico gli stessi Cascioli e Codognesi che, raccontando la “Storia Z”, a onor del vero, scrivevano proprio su Dueruote dell’aprile 2017: “Le Kawa non erano moto per mammole, erano le preferite dalle manette di fuoco” …? O cosa gli direbbe il ‘mio direttore’, che ho tentato strenuamente di difendere?!!… Non so! Io, da parte mia, gli direi solo questo:

Caro mio, hai proprio ragione. Però, alla fine… che te ne importa??!

Motore, telaio, forcella… Sorridi!! A te, caro Amico, due mesi fa, è nata una Stella!!!

Marco Gambardella

Una delle prime Z650 con freno a tamburo al posteriore, fotografata da Gambardella a Berlino

APPENDICE

(o APPENDICITE, per chi proprio, ‘la cosa’, gli frigge al riguardo!)

A riprova di quanto sopra, ecco alcuni esempi di ‘uso comunemente comune’ del motociclo da parte dei possessori di una Kawasaki ‘Z’ o ‘ Ninja’ che dir si voglia. Non se ne vuole fare o trarne nessuna morale; sono righe puramente esemplificative, di informazioni raccolte casualmente ma perfettamente combacianti. Queste righe vanno però lette considerando sicuramente e previamente anche ciò che il nome “Ninja” racchiude in sé come storia e tradizione…

Credo si debba infatti tener conto che i “Ninja” erano dei mercenari e delle spie esemplari del Giappone feudale.’Esemplari’, sì… ma in qualità di assaltatori e sabotatori, abilissimi cioè nell’infiltrazione, pronti alla guerriglia, capaci persino di assassinare!! Una sorta di gruppo specializzato, ma di una casta ritenuta inferiore, persino disonorevole dai più rigorosi e onorevoli guerrieri e combattenti, i fedelissimi Samurai!

Oggi, di sicuro noi li associamo alle mitiche “Tartarughe” che hanno animato non solo i cartoons ma anche gli spiriti e l’immaginario di molti di noi, frutto di una evoluzione non sempre in linea con la verità che lo stesso Giappone ha iniziato attorno a questi personaggi, rendendoli sempre più fantasiosi per esigenze di narrazione o di animazione cinematografica, teatrale, fumettistica o quant’altro…

Non ci avevo mai pensato… ma uno degli animali più miti e lenti esistenti in natura, si trasforma in un guerriero veloce, scattante, per esigenze intrinseche a tale vocazione quindi, alle volte, anche forzatamente ‘fuori delle regole’, con sembianze di eroe sovrumano… Domanda: nascono forse così sin dagli anni ’70 anche queste moto dalla vocazione unica? E che non sia proprio questa la ragione recondita della scelta di una Kawa di questo tipo da parte della gente ‘apparentemente comune’? Il metodico impiegato, l’onesto operaio, l’insospettabile professionista, così come la simpatica e magari un po’ piccante commessa… in sella alla sua ‘Z’, si trasforma in un combattente senza pari! Mah!!… Chissà?!…

Vengo dunque ai miei esempi. MA, in ogni caso, mi raccomando: fate molta ATTENZIONE! Le informazioni che seguono, tutte veritiere, possono turbare la sensibilità di chi ha lo stomaco delicato!! Sono vietate sicuramente ai minori!!

Da poco un collega mi ha raccontato che aveva lo ZX-9 R, un Kawasaki Ninja di razza pura, viola e verde! Qualche anno fa, di rientro in autostrada dal MotoGP di Misano assieme ad altri amici smanettoni e capaci (tutti sicuramente gasati dall’adrenalina del Gran Premio, benché viaggiassero ad una velocità di crociera per loro abituale), vide ad un tratto il cartello “Riccione 12”: mancavano cioè dodici kilometri al casello del noto Riccione. Dopo un attimo, ma proprio dopo il tempo di ‘un attimo’, alzò gli occhi e vide il cartello: RICCIONE! Gli scese un colpo! Pensò alla sua seconda figlia da poco nata… Si rese conto che era troppo!! Quel giorno, decise di non toccare mai più una moto. Il Ninja? L’ha addirittura svenduto!…

Un altro signore, che va in moto con una possente ma tutto sommato tranquilla Electra Glide 1200, mi ha raccontato che un giorno, mentre era in macchina sul tratto tortuoso dell’Aurelia in Toscana, trasportando col piccolo rimorchio un po’ di legna verso la casa in collina, in una curva per lui a destra, di colpo, un tizio, sparato, gli sbucò di fronte, piegando così tanto da tagliare talmente la curva che col casco gli chiuse persino lo specchietto esterno di sinistra!! Chiaramente il motociclista non si fermò né fece alcun gesto per scusarsi: non avrebbe nemmeno potuto… sparì infatti come apparve! Questo signore, che col Panda piantò un’inchiodata vedendoselo addirittura sul cofano, riconobbe benissimo la moto: un Kawazaki Ninja!

Il mio stesso amico – quello del 636, che per ora lo tiene ‘responsabilmente’ in garage perché il “pupo” è ancora piccolo (!!) – mi ha raccontato di come una volta, appena partito da casa, accelerò così tanto che, beccando un tombino accidentalmente mal chiuso (nel senso proprio di ‘accidenti a chi non li chiude e non li cura’, i tombini!), fu catapultato così lontano che, in volo, superò un incrocio: lo raccattarono svenuto a un centinaio di metri dal punto incriminato.

Ma non si è mica spaventato, e nemmeno rassegnato. E così un’altra volta, dopo essersi rimesso, su una nota strada di un passo di mezza montagna con la sua Kawasaki, andava così forte che, sbucando rapidamente da una curva, di colpo, gli si ghiacciò il sangue addosso. Non per la piega da grido, ma per il posto di blocco!! Fermato dalla pattuglia di Agenti, nei suoi pensieri, si vide infatti in un attimo non solo multato, ma con la patente ritirata e la moto confiscata! Invece, quella volta, quegli Agenti, con lui ed il suo amico, furono miracolosamente indulgenti, e dopo il controllo dei documenti, intimarono soltanto ai due centauri, senza parole ma con un cenno dell’occhio, di rimettere il supporto della targa in posizione da codice della strada, cioè ribassata e leggibile (conoscevano anche loro il piccolo e malizioso trucco per tentare di sfuggire agli autovelox…).

Per non dire delle sue capacità a domare tanti cavalli: in una competizione che inscenò una volta con un altro centauro che cavalcava un mille, riuscì a lasciarlo indietro su un tratto rettilineo ma cosparso di rotonde, entrando con spaventose staccate, ed uscendo in derrapata…

Wow! …Robe dell’altro mondo! Il mondo delle ‘Z’, appunto!

Marco Gambardella

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