Motospia

La produzione torni in Italia L’ANCMA, l’associazione industriale di bici e moto, chiede a un Governo dimissionario incentivi.

Gli industriali dei mondi moto e bici, riuniti nella loro associazione confindustriale, ANCMA, hanno lanciato un grido d’allarme. Causa Coronavirus, gli atteggiamenti ambientali sono mutati, c’è stato un forte interesse nei confronti del due ruote, per cui le fabbriche avrebbero dovuto ripartire con la produzione a pieno regime. Però … Però le fabbriche, soprattutto quelle dei componenti sono state tutte trasferite nel Far East e gli asiatici e le industrie europee dell’est in questo momento preferiscono rifornire le aziende locali e i mercati interni piuttosto che dedicarsi a rifornire le aziende italiane che da loro avevano trasferito tutto il loro know how sfruttando a loro vantaggio una manodopera a molto basso prezzo.

Ricordo alcuni industriali, che avevano la produzione in Italia poi abbandonata, che dicevano: quanto paghi un giornalista al mese …? E non lasciandomi manco rispondere mi dicevano … con quella cifra ci pago 18 operai di grande livello finchè ne ho bisogno, e, se i mercati non tirano, li licenzio quando voglio, questa è … industria!

Fin dagli anni Novanta per inseguire margini e profitti strepitosi gli industriali hanno cominciato a delocalizzare prima in est Europa poi sempre più in là, fino a … Formosa.

In Europa avevano gli stessi comportamenti, ma contrariamente all’Italia mantenevano nel loro paese la produzione dei componenti più sofisticati, negando ai terzomondisti la possibilità di derubarli del loro know how.

Oggi quelle industrie avvedute vengono normalmente rifornite, perché la parte importante dei loro prodotti viene realizzata in Patria.

In Italia nell’impossibilità di produrre, l’ANCMA a nome degli industriali chiede ad un governo dimissionario di intervenire per salvare una industria non più nazionale.

La situazione dei trasporti mondiali è collassata, il lockdown ha costretto tutte le navi fermarsi nei porti, le merci da trasportare non c’erano.

Oggi che ci sono, oggi … si intravede uno spiraglio di ripresa ma i Cargo sono presi d’assalto e hanno finito lo spazio. A questo aggiungete che sono ripartite tutte insieme … e a Singapore ci sono 2 settimane d’attesa per caricare e/o scaricare.

Fiducia … è la benzina degli imprenditori. Oggi manca la “Fiducia”, ovvero, mancano gli imprenditori che sono stati dai “managers”, che per non sbagliare hanno sottostimato al minimo gli “Ordini” da fare, e si sono scordati anche il vecchio detto tanto caro a contadini e industriali che … dopo una tempesta, il sole arriva sempre.

Si contano sulle dita di una mano le aziende che hanno ancora un industriale al comando, fra questi, Alberto Bombassei, padrone della Brembo, che fa realizzare parti e prodotti in paesi la cui manodopera è a basso costo, ma che ha mantenuto centro ricerche e prodotti sofisticati in tutte quelle strutture produttive create in prossimità delle grandi aziende clienti, per rifornirle e studiare con i loro tecnici personalizzazioni e definirle in combinazione con i supersofisticati centri ricerche che si trovano in provincia di Bergamo.

brembo
Alberto Bombassei.

Degno di essere citato anche un importatore, con mentalità industriale, che non ha mai smesso di comprare e rifornire i propri magazzini, come Stefano Gianotti, che con Padana Sviluppo è in grado di soddisfare le richieste del mercato in ripresa, tanto che l’Agility di Kymco, il marchio più noto dei 3 importati (gli altri sono le moto Voge e gli scooter elettrici Lifan), sarà anche nel futuro saldamente sul podio, fra i veicoli più venduti del comparto moto.

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Stefano Gianotti.

Vogliamo per ultimo evidenziare, anche il marchio Honda, sintesi per eccellenza fra importatore e produttore, un’azienda che importa e produce in Italia con successo, che a differenza di Yamaha incapace di gestire problemi di gestione e scappata dal nostro paese per paura dei sindacati, è oggi un esempio vincente di integrazione che ha dimostrato che in Italia può essere conveniente produrre oltrechè realizzare nuovi prodotti da rivendere sui mercati di mezzo mondo nei suoi stabilimenti abruzzesi di Atessa da cui esce il veicolo più venduto e desiderato: SH.

honda atesta
La fabbrica HOnda di Atessa, in Abruzzo, dove nasce il veicolo più desiderato: SH

Non è da industriali ricercare il profitto a breve, perché un industriale è quello che investe nei propri sogni da realizzare in un lungo periodo e attraverso la produzione di prodotti di successo, perché è da industriale, lottare … per cambiare il nostro Paese perché si possa lasciare un patrimonio in eredità ai nostri figli e ai nostri nipoti:

il Lavoro su cui si fonda la nostra Costituzione.

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