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PRIMA MOTO, GUIDA ALL’ACQUISTO PER DIVERTIRSI FIN DA PICCOLI

Una guida all’acquisto della prima moto: minimoto, minicross e pit-bike cHe nascono per i piccini ma sono divertenti anche per gli adulti

Il motociclismo non è solo maxi moto costose, ma esiste anche un mondo che abbiamo deciso di chiamare prima moto che con esborsi meno impegnativi permette di vivere il nostro sport preferito in modo divertente e in totale  sicurezza. Questo settore del motociclismo mette d’accordo tutti: dal genitore che vuole avvicinare il proprio figlio o figlia al mondo delle due ruote all’ex-smanettone che non rinuncia all’odore di gomma bruciata e al suono della saponetta che segna l’asfalto. Per scoprire il mondo della prima moto abbiamo deciso di coinvolgere uno dei più important concessionari specializzati: Alessandro, titolare del concessionario MG MOTO di Cormano in provincia di Milano.

Immaginiamo uno scenario dove un papà vorrebbe prendere una prima moto al proprio figlio, cosa può scegliere e come lo aiutate nel compiere il primo passo verso la prima moto?
Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa piace di più, se la moto da cross oppure quella da velocità. La moto scelta, poi, va anche configurata a seconda dell’età: se il bambino ha 6 anni per esempio si sceglie una minicross o minimoto, se è più grande si cerca un mezzo in linea con la sua corporatura. Noi lavoriamo, per quanto riguarda il minicross, con tre brand: YCF, PBS e DREAM. Sono tutti e 3 costruttori italiani che lavorano con motori importati dall’Asia; per il settore velocità invece lavoriamo con Polini. Una volta scelto il tipo di mezzo, passiamo all’abbigliamento: se il giovane cliente che ha scelto la minicross acquista un casco (40-50 euro), il  paraschiena con pettorina (50-70 euro) e i guanti (20-30 euro). Chi invece ha scelto la velocità opta per la tata intera in pelle (120-180 euro). Sulla sicurezza non si risparmia, e su questo lavoriamo molto sui genitori che talvolta vorrebbero risparmiare, non sono articoli economici e tirando le somme di tutto (moto + protezioni + allestimento mezzo) ci vogliono almeno 1000 euro.

Gomma piena o tassello? Quando si sceglie una minimoto per il prorpio figlio questa è la prima decisione da prendere.

Se fosse invece il papà o un adulto, quindi non parliamo più di prima moto, a volere una minimoto?
Per l’adulto ci sono due tipologie di mezzo: la pit-bike, se si vuole una moto più comoda e dalla guida più “sporca”, altrimenti ci sono le MiniGP, dove l’impostazione di guida è del tutto simile ad una moto sportiva; i brand che presentiamo (YCF, PBS e DREAM) nella nostra concessionaria offrono soluzioni anche per gli adulti, ma a prezzi più alti: per la sola moto ci vogliono 1300-1500 euro. Nel settore velocità, trattiamo i marchi Ohvale (con ruota da 10 pollici) e VMC (con ruota da 12 pollici). Per l’abbigliamento, vale lo stesso discorso fatto per i bambini, ma le spese sono molto più alte.

La gamma PBS; al centro, la moto più cara del listino, a 1749 euro

Capita, fin troppo spesso, che il genitore voglia iscriversi o vuole iscrivere il bambino a delle piccole competizioni. Cosa si può fare ai mezzi per poterli rendere più performanti?
Esistono competizioni sia a livello regionale che nazionale, e con una pit-bike di buon livello (1600-1800 euro) si possono fare delle gare e togliersi delle soddisfazioni. Ovviamente, le casi madri e le aziende specializzate propongono una lunga lista di componenti aftermarket che permettono di personalizzare la moto, tuttavia i regolamenti sono molto rigidi e orientati a privilegiare il più bravo, non chi spende più soldi sulla moto.

Con le Ohvale è possibile fare questo e molto altro

Nella sfortunata ipotesi che avvengano delle rotture o si debbano cambiare dei pezzi perché consumati, a quanto ammonta lo scontrino?
I costi di gestione sono davvero alla portata di tutti, questo è il grosso vantaggio. Le gomme costano 150 euro a treno e durano una decina di giornate in pista, il cambio olio costa 25 euro (10 euro di filtro e 15 di olio motore se di alta qualità) e si va sostituito ogni 3 giorni di pista. Questi sono i costi di gestione delle pit-bike e delle miniGP, salvo grossi danni. In caso di caduta le carene costano circa una 50ina di euro, il manubrio circa 40 euro; il motore e le forcelle sono le parti più costosa di tutte: nuovo di fabbrica costa 430 euro, ma si riescono a trovare degli ottimi usati anche a 280-300 euro; sinceramente, non ho mai visto nessuno venire nel mio negozio a chiedermi una forcella nuova perché ha rotto quella di serie, ma anche qui siamo attorno alle 300 euro. Quello che costano di più sono le ossa da sistemare, ma nel caso si cadesse, è davvero difficile riuscire a farsi molto male, in virtù delle velocità ridotte che si raggiungono.
Quali moto vendete di più, la minicross/pit-bike o la minimoto da velocità?
Vendiamo con più facilità la pit-bike, in virtù del rapporto qualità-prezzo: con 1500 euro si può prendere un mezzo che si può usare per fare il giretto in pista ma che può essere usato anche per fare delle gare e competete con delle moto tecnicamente identiche alle altre. Nel settore velocità, con i brand Ohvale, Polini o VMC, i prezzi triplicano. La pit-bike, inoltre, la si guida come una moto stradale vera: corpo in avanti e ginocchio a terra, non si hanno le potenze necessarie per fare i traversi e le sgommate. La guida della pit-bike la si può paragonare a quella che serve per andare forte con le vecchie 125 2 tempi: entrare in curva lasciando scorrere la moto il più possibile, senza accelerazioni improvvise e frenate all’ultimo minuto.


Quanto costa girare con queste moto?
Anche qui le cifre sono alla portata di tutti. Le piste sono tutte molto piccole e molto tecniche, il divertimento sta proprio nel riuscire a farle tutte nel miglior modo possibile. I costi si aggirano dai 50 ai 70 Euro al giorno e l’organizzazione degli orari di ingresso pista dipende dall’organizzazione che gestisce il circuito.
E se un bambino o un adulto volesse fare delle gare, dove può reperire le informazioni?
Sul sito della federazione motociclistica italiana ci sono tutte le news, i regolamenti e le modalità di iscrizione necessarie per affrontare i vari campionati. Sono delle competizioni molto formative per i piccini e molto divertenti per gli adulti. Inoltre, sono molto attenti a quello che è il regolamento tecnico e le moto: non è difficile trovare tecnici federali che chiedono che il motore venga aperto per verificarne la conformità. Fondamentalmente, ci sono due grossi filoni: CIV e CNV. Tecnicamente, il livello dei due campionati è simile, la differenza sta nel fatto che il campionato CIV è riconosciuto dalla FMI e suddividono le categorie a seconda della cilindrata e ci sono dei limiti di età; la CNV è aperta anche ai piloti adulti, e come livello agonistico non è seconda al CIV. Questi due filoni racchiudono al loro interno sia le Ohvale, sia le pit-bike che le moto con ruote da 12 pollici. Si corre in circuiti da minimoto oppure in circuiti “tagliati”, come Franciacorta dove riducono della metà la pista, oppure Varano.
Come è vedere bambini di 7-8 o anche 10 anni correre con queste piccole moto?
È qualcosa di fenomenale: prima di salire sulla loro moto, li vedi giocare coi pupazzi o con la mamma; in pista diventano dei veri e propri predatori, buttano il ginocchio (a volte anche il gomito) a terra con una facilità impressionante; poi quando ritornano dalla madre ritornano ad essere i bambini di prima.

 

MG Moto, squadra che ha conquistato il secondo posto il secondo posto nell’appuntamento CNV a Cecina

Non servono enormi cifre per divertirsi, a volte basta davvero poco. Una moto non si deve misurare per le sue performance, ma per le emozioni che si può dare: che si tratti di una scarica di adrenalina o di un onda rilassante, l’importante è andare in moto. Se ci si può divertire spendendo anche poco, meglio!

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