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LA PATENTE PER LA MOTO

patente

Un bene prezioso, la patente per la moto, che si ottiene preparandosi adeguatamente, e si conserva evitando infrazioni e incidenti.

Nel 2017, in Italia, 63.128 persone hanno conseguito la patente AM (tabella 1) e 161.688 le patenti A (tabella 2), a dimostrazione di come la necessità di muoversi agevolmente nel traffico urbano convinca sempre più persone a scegliere un motoveicolo per i propri spostamenti.

LA PATENTE PER LA MOTO

PATENTE MOTO
Le patenti AM, A1, A2 e A per la guida di ciclomotori e motocicli e si possono conseguire in circa 7000 autoscuole sparse su tutto il territorio nazionale (tabella 3).

LA PATENTE PER LA MOTOPer sapere di più ci siamo rivolti a Emilio Patella, segretario nazionale dell’Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza automobilistica (Unasca).

– Dott. Patella, incominciamo dalla patente AM…
«Dal 19 gennaio 2013 la patente AM ha sostituito e annullato il Certificato di Idoneità alla Guida per il ciclomotore (CIGC, meglio noto come patentino) introdotto dall’Italia prima che diventasse operativa la direttiva europea 2006/126, la terza sulle patenti di guida. Inizialmente il patentino era per i minorenni e per ottenerlo occorreva superare l’esame teorico, con la frequenza obbligatoria di un corso di formazione, poi è stato esteso ai maggiorenni poi, in un secondo tempo, è stato introdotto l’esame di guida.
Il limite di questa legge è aver abolito l’obbligo della frequenza e di un minimo di formazione pertanto oggi un 14enne può prepararsi all’esame per la patente AM da solo, senza formazione alcuna, anche se minorenne. Spesso i ragazzi imparano affidandosi a persone non competenti; inoltre anche numerosi esaminatori non hanno competenza specifica sulla guida di motocicli e ciclomotori».

– Come si ottiene la patente AM e a quale età?
«Si può conseguire a 14 anni, dopo aver superato un esame di teoria a quiz (30 domande, tempo 25 minuti, massimo 3 errori) e un esame di guida. L’esame di guida si suddivide in due fasi: in luogo chiuso su un tracciato prestabilito (diverso da quello delle altre patenti A) e nel traffico. Il candidato guida il ciclomotore, l’esaminatore lo segue a bordo di un’auto e gli impartisce i comandi tramite una ricetrasmittente. Il tempo previsto per la prova di guida è di circa 25 minuti. Al termine viene consegnata la patente».

– Per quale tipo di veicolo occorre la patente AM?
«La patente AM è per la guida del ciclomotore a due o tre ruote (50 cc di cilindrata, velocità massima 45 km/h) e quadricicli leggeri, con potenza massima di 6 kw. In particolare, per il ciclomotore a due ruote (categoria L1e) con velocità massima di costruzione non superiore a 45 km/h, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 6 kW per i motori elettrici.
Per i quadricicli leggeri la cui massa in ordine di marcia è inferiore o pari a 425 kg, (categoria L6e), con velocità massima per costruzione fino a 45 km/h e cilindrata fino a 50 cm³ per i motori ad accensione comandata (o potenza fino a 4 o 6 kw per gli altri motori)».

– Quali sono i veicoli che possono essere utilizzati all’esame per le patenti A1, A2 e A?
«Per la patente A1 il motociclo deve appartenere alla categoria A1 (senza sidecar), di una potenza nominale massima di 11 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 kW/kg, capace di sviluppare una velocità di almeno 90 km/h. Se il motociclo è a motore a combustione interna, la cilindrata del motore è almeno di 120 cm3. se è a motore elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,08 kW/kg. Questa patente si può prendere dai 16 anni di età.
Per la patente A2 il motociclo (senza sidecar) ha una potenza nominale di almeno 20 kW, ma non superiore a 35 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg. Se il motociclo è a motore a combustione interna, la cilindrata del motore è almeno di 400 cm3; se è a motore elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,15 kW/kg.* Si può prendere dai 18 anni di età.
Per la patente A (senza limiti) il motociclo (senza sidecar) ha una massa a vuoto che supera 180 kg ( ammessa una tolleranza di 5 kg), con potenza nominale di almeno 50 kW. Se il motociclo è a motore a combustione interna, la cilindrata del motore è almeno di 600 cm3; se è a motore elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,25 kW/kg. Fino al 31 dicembre 2018 è consentito l’utilizzo di motocicli di potenza di 40 kW*». Si può prendere dai 20 anni purché già in possesso da almeno due anni della A2 oppure direttamente dai 24 anni».

– In cosa consiste l’esame teorico per le patenti A1, A2 e A?
«È diverso rispetto alla AM, ma uguale per tutto il primo gruppo di patenti (dalla A1 alla BE). Occorre superare la prova teorica che poi sarà valida per gli passaggi ad altre patenti (ad esempio dalla A1 alla B, oppure dalla B alla A, ecc.). L’esame consiste in 40 domande e consente un massimo di 4 errori. Non esiste un obbligo di frequenza all’autoscuola, pertanto è possibile presentarsi all’esame anche da privato».

– E l’esame di guida? Dove si tiene?
«Le prove di guida per le patenti A1, A2 e A sono simili tra loro, cambia la moto su cui vanno eseguite. L’esame di guida consiste in 3 fasi di cui le prime due si eseguono alla Motorizzazione oppure sui circuiti delle autoscuole, che devono avere determinate caratteristiche, stabilite da decreto ministeriale.
Nella fase 1 occorre dimostrare la capacità di individuare e indossare l’abbigliamento di sicurezza, e di conoscere i principali comandi della moto (luci, spie, freni, ecc.).
Nella fase 2 si effettuano le prove di equilibrio, slalom, frenata e per evitare l’ostacolo, su percorso attrezzato (coni, ecc.) alla velocità di 30 km/h. Dal prossimo 1 ottobre la prova si eseguirà alla velocità di 50 km/h quindi sarà maggiormente impegnativa.
Nella fase 3 si eseguono gli esami nella circolazione, su strade urbane, extraurbane e autostrade. In questa fase il candidato è seguito da un’auto dotata di sistemi di comunicazione radio, con a bordo l’istruttore (o un accompagnatore) e l’esaminatore».

– Che differenza c’è tra abilitazione alla guida di un motoveicolo a cambio manuale e a marce automatiche?
«Il candidato che intende conseguire l’abilitazione alla guida di un veicolo con cambio manuale deve fare la prova di capacità e comportamento in sella a un veicolo dotato di tale tipo di cambio. Se il candidato esegue la prova di capacità e comportamento su un motociclo privo di leva manuale (ad es. scooter), per le categorie AM, A, A2 e A1, ciò deve essere debitamente indicato sulla patente rilasciata in base a tale prova. La patente rilasciata avrà il codice UE armonizzato “78” e per tale motivo, con questa limitazione, il patentato potrà guidare solo motoveicoli a cambio automatico».

– E se poi desidera guidare un motoveicolo con cambio manuale?
«È sufficiente sostenere nuovamente l’esame pratico su un veicolo adeguato. Non occorre rifare anche l’esame teorico. Per le caratteristiche di potenza e cilindrata dei veicoli d’esame valgono le stesse regole previste per i motoveicoli con cambio manuale».

– Il motoveicolo per le esercitazioni e gli esami è fornito dall’autoscuola?
«Si, perché il candidato iscritto in autoscuola non può sostenere l’esame con il proprio veicolo. Le autoscuole hanno l’obbligo di avere in dotazione un veicolo per ogni categoria di patente, quindi un ciclomotore e tre moto, che possono essere dotate di cambio automatico o manuale. Tali veicoli sono assicurati per la RCA e anche per eventuali danni riportati dall’allievo durante le esercitazioni (aspetto che la RCA non copre)».

– Quali dotazioni di sicurezza personale offre l’autoscuola agli allievi?
«Normalmente le autoscuole forniscono l’abbigliamento di sicurezza (giacche, ginocchiere, guanti, ecc.). Spesso anche il casco, sebbene sia consigliato ad ogni allievo di portare il proprio per motivi di sicurezza e di igiene».

– Generalmente, quanto costa ottenere la patente per un motoveicolo?
«Non esiste una tariffa prestabilita. Ogni autoscuola pratica le proprie tariffe in una logica di libero mercato, in funzione dei servizi offerti (pista, moto di proprietà o meno, modello e marca di moto, abbigliamento, garanzie assicurative, ecc.).
Per soddisfare la clientela che richiede patenti per motoveicoli a cambio automatico e manuale, numerose autoscuole si sono unite in consorzio per risparmiare sugli investimenti (poiché ogni autoscuola dovrebbe avere 8 veicoli invece di quattro!) e offrire servizi migliori a prezzi più bassi. Sicuramente per le autoscuole la formazione per la guida di un motoveicolo è più impegnativa e onerosa di quella per auto».

– A suo avviso vi sono aspetti da migliorare nella normativa sulle patenti per la moto?
«A parte la carenza di obbligo formativo, in Italia esiste una contraddizione dovuta alla sovrapposizione di due norme. Il Codice della strada prevede che le esercitazioni per veicoli dove non può prendere posto un istruttore (professionale o no) si debbano eseguire in luoghi poco frequentati, mentre la norma che riguarda gli esami, come abbiamo visto, prevede che si debbano effettuare in diverse condizioni di traffico e su vari tipi di strada, compreso l’autostrada. Ad oggi il legislatore non ha risolto il problema e ha creato notevoli rischi per chi si esercita perché potrebbe essere soggetto a sanzioni e a gravi problemi in caso di incidente. Ecco perché è meglio, in ogni caso, affidarsi a un’autoscuola. Le lezioni sono svolte in ambienti controllati, con particolari cautele, con attrezzature di sicurezza e con adeguate tutele assicurative».

CATEGORIE DEI VEICOLI DEFINITI CICLOMOTORI E MOTOCICLI
Secondo la definizione europea valida in tutti i Paesi membri, i veicoli a due e tre ruote motorizzati (compresi i quadricicli) appartengono alla categoria L e sono classificati in base alle seguenti caratteristiche:

Categoria Veicolo
L1e Ciclomotori a due ruote
L2e Ciclomotori a tre ruote
L3e Motocicli senza sidecar
L4e Motocicli con sidecar
L5e Tricicli
L6e Quadricicli leggeri
L7e Quadricicli non leggeri

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