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Kawasaki H2 e Z1000. Perché non si vendono?

kawasaki h2

Inauguriamo una serie di articoli dedicati ai modelli che non si vendono. O che si vendono poco. Per ogni Casa prenderemo in esame le moto che sono nella parte bassa della classifica di vendita, cercando di spiegare perché non riescono ad entrare nella top 100. Partiamo con due modelli Kawasaki: H2 e Z1000.

La Kawasaki forse pensava che con i 205 CV della H2 avrebbe fatto breccia nel cuore degli appassionati. Speriamo per loro che non fosse questo il piano originario, perché ritrovarsi al terzo anno di vendite con ben tre Model Year (2016, 2017 e 2018) ancora pubblicizzati nel sito ufficiale, non è un bel risultato commerciale.

Vogliamo essere buoni e pensare che in realtà la H2 sia soltanto un modello sviluppato per fini promozionali (mostrare i muscoli di Kawasaki). O che sia stato sviluppato pensando solo ad alcuni mercati dove le moto “muscolose”, superveloci e superpotenti si vendono a prescindere. Alcuni Stati degli USA, alcuni Paesi del Golfo Arabo e del Sud-Est Asiatico in effetti fanno dei buoni numeri con certe moto.

Il mercato italiano non può digerire certi modelli.

Ma in Italia non si poteva sperare di sfondare. Lo si doveva sapere fin dall’inizio. Se tecnicamente la Ninja H2 può fare leva su un motore turbocompresso da 205 CV (che nella versione R da 55.000 Euro e non omologabile supera anche i 300 CV di potenza massima), per il resto proprio non ci siamo…

Esteticamente fa pensare ai fumetti giapponesi (caratteristica questa comune a molte Kawasaki purtroppo) e costa come due moto… Il modello 2016 viene venduto a 26.000 Euro, quello 2018 a quasi 30.000). No, non ci siamo. Giusto che non se ne venda più di qualche decina all’anno e solo delle versioni esteticamente e tecnicamente addomesticate, la SX ed SE. Due versioni carenate e trasformate in chiave granturismo.

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Per la Z 1000 (12.790 Euro di listino) il discorso è più o meno equivalente. Con l’aggravante che questo modello dalle fattezze forse ancor più “ispirate” al mondo Manga rispetto all’H2, deve pure combattere una guerra fraticida con la Z900. La Z900 è molto simile esteticamente, chiaramente  meno dotata tecnicamente, ma molto meno costosa. E il cliente tipo di queste naked solitamente non dà valore ai contenuti tecnici (telaio e motore della Z1000 sono molto più “avanzati” rispetto alla Z900, ma quest’ultima costa 3.500 euro in meno). Perdipiù la Z900 sfrutta una politica commerciale che la vuole in vendita ad un prezzo ulteriormente ribassato di 1.000 euro. (8.190). 

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Kawasaki Z1000.

Insomma, con questi due modelli c’è una sola politica commerciale che il buon Sergio Vicarelli, direttore vendite e marketing di Kawasaki Italia, si possa inventare per risollevare le vendite: abbassare in modo considerevole il prezzo fino all’esaurimento degli stock. E poi magari dovrebbe trovare il coraggio di far notare ai giapponesi che certe moto, a certi prezzi, sarebbe meglio non proporle più in Italia. 

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