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Inchiesta: moto a Km0 e non solo

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Il mercato delle due ruote prosegue il suo cammino positivo e in testa alle classifiche di vendite (cioè veicoli targati) restano BMW per le moto e Honda per gli scooter. Ma si tratta di moto realmente vendute o di km0? La differenza è fondamentale.

Il mese di settembre ha continuato a segnare il trend positivo del mercato delle moto con un +12%, circa, e una leggera flessione al ribasso nel segmento scooter a -3,5% (fonte Ancma). Nel complesso il 2016 è in positivo, e segna un +11,5%. Fin qui, dati alla mano, nessuna novità.

inchiesta km0 bmw r 1200 gsAnalizziamo però le immatricolazioni dove è facile stilare una classifica dei modelli più venduti: prima tra le moto, la (solita) BMW R1200 GS Adventure, seguita a ruota dalla GS normale; tra gli scooter primo come sempre l’SH150i. Questo il quadro formale, e se ci soffermassimo sulle immatricolazioni, cioè sui numeri di moto effettivamente targate la classifica e il podio, combacerebbero perfettamente con la realtà dei fatti. Nessuno però fa i conti con tutti quegli aspetti di contorno (ma di assoluto rilievo) ai fini di una analisi e un’interpretazione più corrette.

Parliamo di chilometri zero

Parliamo per citare un esempio, di moto e scooter a Km0: veicoli immatricolati dai concessionari o direttamente dalla Casa madre, che inficiano in modo significativo i dati.

inchiesta km0 honda sh150iStando ai numeri, di BMW R1200GS e declinazioni, se ne dovrebbero incrociare tre o quattro ad ogni semaforo; stessa cosa per gli Honda SH. Chiariamoci, non che tali modelli siano poco diffusi, probabilmente sono e rimarranno nei primi posti delle classifiche, ma, magari, qualcuno in posizione diversa.

Le moto targate da concessionarie e Case produttrici, note come Km0, sono prassi solo per i marchi più importanti perché vogliono rimanere sempre al vertice delle classifiche di vendita e per “accortezze” dei responsabili alle vendite, che così facendo danno ai vertici informazioni un “cicinin drogate”.

tricity 125Le case in questione sono BMW, Honda, Yamaha e tante altre che seguono tutte la stessa politica commerciale. Ci si può rendere conto del fenomeno, cercando tra le pagine Web di annunci di moto usate, i siti sono colmi di Km0. Marchi come Yamaha, che utilizzano i Km0 in modo meno diffuso, è successo per il Tricity 125, utilizzano anche politiche commerciali basate sui prezzi molto bassi.

Non solo Km0

piaggio enjoyAltro aspetto importante, che contribuirebbe alla classificazione reale delle vendite e relativi numeri di motoveicoli venduti, riguarda tutti quegli accordi commerciali tra le aziende, parliamo delle cosiddette flotte aziendali: in questo caso il riferimento è Piaggio, che con Poste Italiane immatricola mezzi in quantità elevatissime, ed è all’avanguardia nel proporre l’utilizzo dei suoi mezzi nelle reti di “veicoli condivisi” come Enjoy.

piaggio liberty poste italiane_2Se le informazioni anche su questi aspetti fossero condivise potrebbero essere analizzabili, per comprendere veramente l’origine del successo vero dei prodotti sul mercato. Questa mancata trasparenza delle case concorre a creare confusione costringendoci a dare un flusso di numeri che avvantaggia chi ha la capacità di gestire la leva finanziaria e dei rapporti istituzionali che in Italia privilegia Piaggio, mentre in Francia il privilegiato è Peugeot.

Moto e scooter destinati ai test ride

Abbiamo parlato di “Km0”, “non solo Km0” e messo in evidenza il comportamento di case importanti come BMW, Honda, Yamaha, Piaggio, ma non si può dire che le altre case secondo possibilità e budget a disposizione, non ricorrano a “trucchi del mestiere” che incidono anch’essi in modo significativo sui numeri di vendita. Stiamo parlando di moto e scooter destinati ai test ride (le prove su strada) che, soprattutto al lancio di nuovi modelli, contribuiscono a far lievitare le immatricolazioni.

Moto retrò

Gli anni ’70, erano bei tempi, perché allora la moto era per i giovani, perché della moto si doveva scoprire tutto, perché erano finalmente arrivati i colori, su moto e abbigliamento, in contrasto violento con la moto nera e grigia degli inglesi. Tempi in cui la moto era sinonimo di libertà e forza ai massimi livelli di coraggio, concetti condivisibili ancor oggi; tempi di rischi grossi e di sfide avventurose cui i motociclisti non erano ancora abituati. Le prime linee che ancora oggi fanno emozionare e battere il cuore degli appassionati, amanti dei fari tondi e degli scarichi aperti; di selle dritte e piatte, di cerchi a raggi che stanno tornando a fare tendenza da parte di molti costruttori: Triumph con Bonneville; BMW con Nine T; Yamaha con tutta la serie Faster Sons; Ducati con Scrambler …

Il caso Ducati Scrambler

ducati scrambler Parliamo di quest’ultima come esempio di quanto i dati di vendita odierni possano essere fuorvianti e dare una differente idea della realtà.

La Scrambler è stata la moto più venduta, nei primi mesi della sua produzione e, sulla spinta di questo “successo” molto pompato dai giornali, stimolati dall’ufficio stampa Ducati, tutti i principali costruttori si sono lanciati a produrre moto con le stesse filosofie retrò in chiave moderna, e sui mercati di mezzo mondo sono arrivate proposte di tutti i tipi e per ogni marchio.

Ma, almeno in Italia, i concessionari asseriscono che il genere in questione, per quanto apprezzato, rimanga di nicchia, non di larga diffusione, perché il mondo dei motociclisti apprezza moltissimo il passato ma, per sua natura, preferisce traguardare il futuro …

In sintesi di Ducati Scrambler se ne vedono poche rispetto ai dati di vendita: che siano Km0? E alle industrie non converrebbe dedicarsi di più allo studio della nuova mobilità?

 

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