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Il punto sulla linea: TRIUMPH SPEED TWIN 1200

TRIUMPH SPEED TWIN 1200

Nel complesso niente di nuovo sotto il sole. Al primo sguardo si ha una percezione di qualità di materiali e finiture che danno a Triumph un vantaggio netto sui competitors che negli ultimi anni hanno affollato i segmenti neo-retrò. Il progetto non è innovativo ma è giocato sulla cura dei dettagli, buona l’ idea del forcellone con il trattamento superficiale a contrasto e molto bella la copertura degli iniettori e acciaio satinato. La volumetria del serbatoio è praticamente perfetta.

TRIUMPH SPEED TWIN 1200 Molto importante il volume delle fiancatine sottosella, rese visivamente più leggere dalla decorazione orizzontale. I parafanghi con l’effetto acciaio spazzolato danno dinamismo e movimento alla forma spezzando il nero del motore e delle ruote. Gli ammortizzatori in un progetto così curato finiscono per avere un aspetto un po’ troppo cheap, sono peraltro le unità che Triumph utilizza su molti altri modelli della gamma.

È probabilmente uno dei primi punti di intervento per eventuali personalizzazioni. Azzeccati i cerchi in lega, che conferiscono credibilità rispetto alla performance della moto. La zona strumentazione è ricca e curata. Gli strumenti sono tradizionali si differenziano nettamente dal look smartphone di molta concorrenza. Ben disegnati e ben realizzati anche i blocchetti al manubrio e le leve. Specchietti pregevoli ai lati all’estremità del manubrio, quasi da special. Un progetto ben condotto e senza ombre.

TRIUMPH SPEED TWIN 1200
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