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Il nuovo Yamaha TMax a rischio flop

Yamaha TMax 2017

Lo Yamaha TMAX 2017 sembra proprio non piacere. Ad oggi solo 100 persone lo avrebbero prenotato. Poche, anzi pochissime, rispetto alle precedenti versioni. Per colpa di chi?

Di Yamaha TMax dal 2001 ad oggi, i designer di Iwata non ne hanno sbagliato uno; il 2017 potrebbe essere il primo progetto a rischio flop. Sua maestà TMax questa volta potrebbe non ripetere se stesso sia nelle vendite che nella considerazione del pubblico a due ruote. Infatti il nuovo Yamaha Tmax disponibile in tre diversi allestimenti, Abs, Sx e Dx – mentre è piaciuto molto sul davanti, con la stessa intensità negativa è stata criticato nella parte posteriore: i due fari e l’esagerata larghezza che caratterizzano la nuova versione, riportano alla mente mezzi come il Madison della Malaguti e altri scooter simili con poco appeal sportivo.

Yamaha TMax DX 2017 2Ma come è stato possibile rovinare l’immagine di un prodotto vincente senza competitori? Noi riteniamo che la risposta possa essere racchiusa nel metodo utilizzato oggi dalle Case produttrici, basato su Business plan e relative previsioni di vendita troppo legate a numeri ed equazioni matematiche (troppa teoria, poca pratica), piuttosto che sull’opinione dei consumatori, scelti e individuati su un troppo ristretto campione, che si esprime con fantasie che portano l’analista a individuare e dare corpo a un utente che qualche volta non esiste.

Yamaha TMax, infatti, è stato oggetto negli ultimi anni, di continue indagini di mercato con relative interviste – non è detto che siano state poste le domande nel modo giusto – ai possessori: a loro, infatti, si chiedeva di evidenziare i pregi, i difetti, gli accessori desiderati, le modifiche attese, insomma tutto ciò che poteva essere utile a migliorare il veicolo. Se tali risposte hanno portato ad un risultato che non trova l’approvazione del grande pubblico, qualcosa non torna nel metodo utilizzato e nel campione considerato.

Yamaha TMax DX 2017 1Fare previsioni di vendita del nuovo modello non è così semplice. Ad oggi, dicono alcuni vicini al mondo dei tre diapason, le prenotazioni sarebbero sotto i 100 pezzi in tutta Italia. Pochissimi! La causa principale è data dai prezzi presunti molto elevati, anche se non ancora comunicati, e dalla linea della parte posteriore che ha “sformato” la sua nota immagine sportiva e al contempo elegante.

I concessionari sono “incazzati”: Yamaha TMax per loro era il pane e il traino per tutta la gamma; alcuni “sotto copertura” ci confermano la volontà della Casa madre di apportare entro il primo anno di vita un restyling, proprio, alla parte posteriore (un mezzo nuovo in toto che prevede già una rivisitazione è poco accettabile e corretto nei confronti degli acquirenti). Un bel dilemma che rischia di riversarsi in maniera negative sulle vendite. Colombi (Country manager di Yamaha Italia) dovrebbe dialogare di più e ascoltare i suggerimenti dei dealer (quelli che sul campo devono vendere il brand- non solo le moto) e che, oltre a meritare rispetto dalla casa madre, capiscono di moto e scooter, qualcosa di più di quegli “impiegati” che si sono avvicendati in Yamaha, costringendola a rifugiarsi in Olanda, abbandonando Lesmo, lasciando disoccupate professionalità importanti (probabilmente gli “amici degli amici” sono rimasti sulle proprie sedie).

Yamaha TMax 2017 posterioreLa storia ci insegna come i prodotti di successo divenuti status-symbol non debbano essere stravolti: lo dimostra Honda con Sh, il primo degli scooter in termini di vendite, rimasto pressoché uguale dalla nascita del progetto ad oggi (con solo ritocchi estetici e aggiunta di tecnologia per stare al passo coi tempi); lo dimostra BMW con la GS e, ce lo insegna anche il mondo dell’automobile, con FIAT 500 (la prima rivisitazione fu un flop proprio perché lontana dalla versione originale che motorizzò l’Italia e che tanto piaceva), la MINI oggi della BMW (mai stravolta e sempre piaciuta), la Delta integrale Lancia, che ancora oggi piace, emoziona e vede gente disposta a spendere più di quello che costava da nuova per averla; per tutti quelli che hanno stravolto prodotti di successo, il nuovo modello, che ha preso il posto dell’icona, era così stravolto, imbruttito e normalizzato, che ha segnato la fine del suo successo.

E a voi lettori, il nuovo TMax 2017 piace?

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