Motospia

Il mercato italiano… tira meno di quello europeo

HONDA SH125I ABS

Le vendite di moto e scooter nei primi nove mesi dell’anno si sono chiusi in Europa con un confortante +8,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Tutti i mercati crescono, e il nostro paese si conferma il mercato, per numeri di immatricolato, più importante del vecchio continente, anche se cresce meno della media europea.

In Italia

Le vendite quest’anno, da gennaio a settembre totalizzano 186.281 immatricolazioni, gli scooter la fanno da padrone con 106.934 veicoli, ma il trend scalchigna, solo +1,9%. I preferiti sono i 125 cc, che totalizzano 39.233 pezzi, con un confortante +10,5%. Perdono molto i maxiscooter, tenuti su solo da Honda con X-ADV e Kymco con K50.
Sui modelli gli italiani preferiscono SH di Honda, ottimo mezzo, molto ambito dai ladri, che tra le ragioni del suo successo ha senz’altro il fatto che nasce in Italia, ad Atessa dove Honda ha i propri stabilimenti europei.

Le moto vanno molto meglio, anche se calano i valori medi di prezzo, e quindi il fatturato del settore. Merito, o colpa, le moto economiche come Benelli che stanno vendendo molto bene, ma costano molto poco, e per guadagnare i dealer devono venderne molte.

La Benelli TRK 502, casa cinese, marchio italiano. Nonostante non esprima una propria personalità, troppi sono gli spunti presi dai best seller del mercato, vende bene. Forse perchè sembra una moto grande

Crescono le maxi oltre i 1000cc, perdono le medie (800/1000cc) mentre esplodono le piccole da 300 a 600cc: la ragione risiede nell’offerta cresciuta in questo segmento come in nessun altro, e nel prezzo basso.

Il segmento che tira di più si conferma quello delle naked, moto per fare pochi km, in molti troppi casi scelte solo per arrivare all’aperitivo, e di questo si lamentano le assistenze ufficiali che non riescono a fare tagliandi (uno delle voci più remunerative tra i magri ricavi dei concessionari che ormai dalla vendita del veicolo non ricavano più nulla)

Sono morti i cinquantini in Italia, meno di 16.000 motorini venduti con un crollo rispetto al passato, anche recente. In Europa si vendono ancora, basta vedere Francia e Paesi Bassi dove i due paesi insieme valgono circa 100.000 moped. In questo caso le colpe sono da imputare alle regole del nostro sistema dove la fanno da padrone le lobby delle assicurazioni e quella delle scuole guida: alla fine dei genitori che vogliono mettere in sella il figlio devono spendere migliaia di Euro. Una stupidaggine perché così facendo non si allevano nuove schiere di motociclisti, una razza in via d’estinzione, non fosse altro per raggiunti limiti d’età anagrafica dei praticanti di oggi.

Questo segmento verrà presto rimpiazzato dalle Ebike, le biciclette a pedalata assistita, hanno buona autonomia, non necessitano di assicurazione e non serve il casco per guidarle.

In Europa

Il segno è molto positivo, poi guardando nel dettaglio scopriamo che non crescono più di tanto i veicoli tradizionali, moto e scooter, ma tengono i cinquantini ed esplodono i mezzi elettrici, un mercato che da noi, per colpa del sistema (le nostre vetuste leggi che non hanno ancora aggiornato il codice della strada a questa”novità”) non decollano.
Italia primo paese (vale oltre 180.000 veicoli su un totale di 830.000= il 22,5% dell’intera Europa), a seguire la Francia dove, sommando tutto (elettrici e cinquantini) si sono venduti 146246 motocicli. Poi la solita Germania e Spagna e Regno Unito.

Le vendite in Europa per mese, 2018 vs 2017

Una considerazione. In India si immatricolano oltre 18.000.000 milioni di veicoli l’anno, quest’anno, in Europa, supereremo di poco il milione.

Impressiona la crescita dell’elettrico che segna un +49%. Un mercato che ci auguriamo con l’arrivo della Vespa elettrica si vivacizzi, anzi elettrizzi, anche da noi. Si tratta di un pubblico nuovo, che vive le grandi città e che sceglie le due ruote in luogo dell’auto. Due ruote ecologiche, ma solo nelle emissioni…..

Le vendite di motocicli elettrici in Europa per mese

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