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Ibrido 2T nei piani futuri di Kawasaki  La Casa di Akashi progetta un ibrido a quattro cilindri a due tempi con compressore

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In un brevetto depositato recentemente, il progetto di un motore a due tempi a iniezione quattro cilindri che viene usato per ricaricare le batterie di una moto mossa da un motore elettrico.

In un recente brevetto di Kawasaki sono riunite tre tecnologie che per certi versi sono agli antipodi una dell’altra: il motore endotermico a due tempi, la tecnologia dell’ibrido e la sovralimentazione. 

Kawasaki sta quindi studiando la possibilità di riunirle in una moto per offrire un’alternativa decisamente “personale” alla mobilità del futuro. Bisogna ammettere che per costruirla effettivamente bisognerebbe ripensare completamente le basi delle motociclette così come la conosciamo.

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Si tratta di un ibrido in serie, non parallelo come nella maggior parte delle auto.

La base dell’idea è che la nuova moto è un ibrido in  serie, piuttosto che ibrida in parallelo come viene usato comunemente nel settore auto. Gli ibridi paralleli sono quelli, ad esempio, che muovono la Toyota Prius e altre auto che usano motori elettrici per “assistere” i loro motori a combustione.

Ma un ibrido in serie è diverso; utilizza la sola energia elettrica per muovere le ruote, con un motore a combustione utilizzato semplicemente per generare l’elettricità necessaria. Normalmente, gli ibridi in serie sono veicoli elettrici con un piccolo motore a combustione a potenza ridotta che fornisce una carica  aggiuntivo per aumentare l’autonomia delle batterie. Auto come la Chevy Volt e la Fisker Karma sono esempi di macchine di produzione (due fallimenti comunque) che si rifanno a questo concetto.

Invece l’idea di Kawasaki è quella di utilizzare un motore ad alte prestazioni che può essere molto più efficiente e più pulito della norma perché funzionerà costantemente alla sua velocità di rotazione più efficiente.

Nonostante il motore a due tempi sia visto come “sporco”, in realtà oggi può essere adatto a progetti puliti ed efficienti. Ma ciò significa innovare rispetto al vecchio due tempi con luci di ammissione nel cilindro e a lubrificazione a tutta perdita. 

L’efficienza di questo ibrido può arrivare ai livelli di un motore elettrico standard.

Kawasaki si è ispirata ai grossi diesel sovralimentati a due tempi usati su molte navi, che sono famosi per essere alcuni dei motori a combustione più efficienti del pianeta. Raggiungono infatti un’efficienza del 50%! E non è difficile pensare che un progetto come quello di Kawasaki possa raggiungere almeno il 60-70% di efficienza. I motori elettrici sono a circa il 95% di efficienza. Ma a questa va sottratta la quota che si perde per generare energia elettrica, distribuirla e ricaricare le batterie. Insomma, si potrebbe arrivare anche ad un pareggio!

Il nuovo motore Kawasaki non assomiglia molto a un tradizionale due tempi. Invece di luci di ammissione  nelle pareti del cilindro, ha valvole a fungo come nei quattro tempi, complete di doppi alberi a camme in testa. È solo il ciclo che viene cambiato da quattro tempi a due tempi.

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Ciò è possibile grazie all’uso del compressore. Su un normale motore a due tempi, la carica di aspirazione viene forzata nel cilindro attraverso una porta che si apre grazie al movimento verso il basso del pistone. Senza questo, è necessario un compressore per aumentare la pressione dell’aria di aspirazione in modo che possa riempire il cilindro ed evacuare i gas esausti dal ciclo precedente.

Inoltre, qui le valvole di scarico e di aspirazione si aprono contemporaneamente, il che rende necessaria  l’iniezione diretta di carburante. Per farlo arrivare nella camera di combustione dopo che entrambe le valvole sono state chiuse. E questo evita che del carburante incombusto possa uscire dallo scarico.

Albero a gomiti di tipo crossplane.

Poiché il motore è a due tempi anziché a quattro tempi, ogni cilindro ha una fase di combustione per ogni giro dell’albero di 360 gradi, anziché ogni 720 gradi.

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Con un albero a gomiti tradizionale, ci sarebbero due cilindri mossi in contemporanea, creando vibrazioni e sollecitazioni importanti sul motore. Kawasaki ha adottato quindi un albero a gomiti del tipo “crossplane”. In modo che le fasi di combustione si diffondano uniformemente, con un cilindro “acceso” ogni 90 gradi di giro dell’albero motore.

Ci sono poi due generatori. Uno ad ogni estremità dell’albero. Questi alimentano un sistema di accumulo che può essere una batteria relativamente piccola o una serie di super condensatori. Che a sua volta invia elettricità a un motore elettrico collegato alla ruota posteriore. Kawasaki nel brevetto afferma che il motore e il sistema ibrido potrebbero essere utilizzati su moto, jet ski, trike e buggy.

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