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Husqvarna Svartpilen e Vitpilen, storia di un flop A ottobre 2019 grandi sconti, poi nel 2020 il listino giù del 20% in tutto il mondo!

svartpilen

Il flop mondiale delle Husqvarna Vitpilen e Svartpilen non ha fine. Se ricordate, a ottobre 2019 la Casa svedese lanciò una campagna promozionale per vendere le moto rimaste in magazzino a 8.000 Euro, anziché agli oltre 10.000 Euro di listino. E nel 2020 ha abbassato il prezzo del 20% in tutto il mondo.

La storia delle Husqvarna Svartpilen e Vitpilen è davvero travagliata. Quando la Casa austro-svedese la presentò, pareva una buona idea: prendere la KTM Duke 690, darle una veste “di tendenza” e sparare un prezzo fuori dalla grazia di Dio. Pensavano infatti che bastassero un nome impronunciabile e un design “particolare” a fare di questa moto un oggetto del desiderio. E soprattutto a connotarla come moto del segmento “premium”. Quelle cioè dove gli utenti e gli appassionati sono disposti a riconoscere un valore superiore.

Ma non è stato così. Svartpile e Vitpilen 701 sono state un flop clamoroso. Anche perché, in realtà, motore brillante a parte, non offrono nulla di eccezionale. Tanto che a ottobre 2019, pur di svuotare i magazzini dei concessionari fu fatta un’offerta clamorosa: moto in vendita a 8.000 Euro anziché i 10.400 richiesti fino al giorno prima!

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Poi a novembre 2019 escono i listini 2020 e… sorpresa: nuovo prezzo fissato a 8.700 Euro… Per la gioia di quei pochi che le avevano pagate il 20% in più!

La stessa operazione di “revisione della politica commerciale” è stata attuata dai responsabili del marketing KTM-Husqvarna su scala mondiale, fra i quali ci risulta abbia peso anche il capo del marketing in Italia, Paolo Carrubba. Ma in nessun mercato si registrano segni di vita di questi modelli. Anzi, a dire il vero un segno l’hanno dato: le poche vendute hanno cominciato a prendere fuoco, tanto da meritarsi un richiamo ufficiale della Casa negli USA e un divieto di utilizzo fino a riparazioni effettuate dal concessionario. Non è che magari  gli incendi sono stati appiccati di proposito da chi le ha comprate, dopo averne vista la brutale svalutazione?

Che non sia il caso di ritirare questi due modelli dal mercato e pensare a qualcosa di nuovo? Magari, ci permettiamo di suggerire a Carrubba e agli altri manager KTM, con un nome che risulti pronunciabile anche al disotto del circolo polare artico…

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