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HARLEY-DAVIDSON ELECTRA GLIDE 1200.. l’è una passione!

HARLEY-DAVIDSON ELECTRA GLIDE 1200…. Una passione l’è una passione!

Son tornato a Rovereto. Nel parcheggio, aspetto il pomeriggio per riprendere i ragazzi che dopo il Museo della Guerra andranno a visitare le trincee austriache. Questa volta sono in relax: conosco la strada che mi aspetta e oggi ho un pulman che per lunghezza è la metà, e per capienza un terzo di quello della settimana precedente. Le energie che avrei speso in preoccupazioni e tensioni posso allora riporle nel pensare a tutt’altro. Tutt’altro significa sicuramente anche ‘sognare’: come si fa a non sognare quando sei in servizio in un posto così bello, che potresti raggiungere da casa in poco tempo e percorrerlo in lungo e largo con la moto? Ma in mezzo ai monti viene anche sicuramente voglia di dar vita all’antica passione, quella della pura montagna, che col suo richiamo sacro e ancestrale, ridà spesso vita e senso al senso della vita…

Passa il tempo, e un autista torna verso di me col pollice alzato: ‘Grazie! C’avevi proprio ragione! Si mangia bene a quel barettino’. Il collega ha uno spiccato accento toscano, così come spiccatamente toscani sono la parlantina e la verve. Inevitabile parlare di clienti, di pullman, di strade, dei tour che si stanno facendo…

Inevitabile non finire a parlare anche delle passioni! Quando ti ritrovi a vivere le stesse situazioni, non puoi non condividere per un attimo anche i tuoi sogni: è sicuramente un modo per sentirsi ancora vivi!
‘Certo – dunque, dico io – non vedo l’ora di tornare da queste parti in moto! ‘ – ‘In moto? Achillodiji?!?’ [a chi lo dici, ndr]. Ecco: il tasto rosso è stato premuto! Ho trovato un altro biker, camuffato pure lui sotto le spoglie di autista di pullman! Pare quasi di avere un sesto senso nell’individuarsi, o forse è solo coincidenza: a forza di chiedere, chi è del settore risponde prontamente ‘Presente’!

Io c’ho una Elettragla….’ Lì per lì, tra il toscano e i rumori della strada, non capisco bene il suono e resto un po’ spiazzato! Ecco allora l’aiuto di internet, che mi sono allenato a usare anche per sottrarmi a situazioni di imbarazzo come questa, ossia faccio finta di niente e gli chiedo di ripetermi il nome con la scusa di vedere le immagini su Google! Un piccolo tranello anche per materializzare per un attimo il sogno e la passione…

Una Electra Glide’ – Ah! Ecco! Ora ci siamo!! E, a guardarlo bene, avrei dovuto riconoscere da alcune caratteristiche estetiche che, sotto le spoglie del comune mortale, si celava un tipico Harley-Davidsoniano per stazza, pizzetto, e un orecchino a forma di anello al lobo sinistro. Me lo immagino col suo giubbotto in jeans, frangie al vento, foulard in testa…

La H-D Electra Glide 1200

La mia è una Electra Glide 1200, ancora con i due carburatori! Ora c’hanno tutte l’iniezione elettroni’a… Sono 14 anni che ce l’ho ma sai quanti chilometri ho fatto? Solo 14.000, mille all’anno!’ – ‘ Anche tu non la usi molto, eh?!…’ Il tono, quando si tocca questo tasto, è sempre un misto di rammarico per quanto non si è potuto fare, e di speranza per quanto si vorrà fare, illudendosi addirittura che il futuro sarà meglio del passato! [NB: se posso, direi che è sempre meglio però trovare chi la usa poco, la moto, rispetto a quei colleghi che oltre al lavoro, per impegni di famiglia o altre ragioni, rinunciano in partenza ad averla, magari costretti dalla moglie con un secco e irremovibile Aut Aut: O… o…! Quelli sì, che fanno proprio pena, poveretti!!]

Eh si! Non s’ha mai molto tempo, ma quando si può, si parte! L’è ‘na moto costosa, la pagai un occhio della testa, ma che ci vo’ fare? La passione è passione! C’è chi c’ha la passione del calcio, chi dè la pesca, …ognuno c’ha la passione che gli garba nella vita! Sicché alle volte, la domenica, con la mì moglie e ‘l cagnino si prende e si parte! L’è la mì passione!’ – ‘Anche il cagnetto??! – ‘Sicuro! E vedessi! Gli si mette la sù bandana e il caschetto e, in braccio a la mì moglie, si parte, o da soli o in compagnia col nostro gruppo’.

‘Incredibile! Ah! Ah! Che bello! E dove andate? Vai anche lontano con la tua Electra Glide?’ – ‘Sì, qualche viaggio lungo l’ho pure fatto, sennò si stà nelle nostre zone: Livorno, Cecina, Larderello, Volterra…’ Mannaggia!! I sogni e l’entusiasmo mi partono in quarta! Conosco quelle zone da anni, e da sempre mi hanno incantato a tal punto che proprio in tutti questi anni, ancor prima che credessi di poter avere un giorno una moto, sognavo già di tornarci proprio in moto!!

Certo che anche voi avete delle zone bellissime, ma… con quella moto riesci a passarci senza problemi? Voglio dire: quelle vostre strade, non sono alle volte un po’ troppo strette o dissestate?’ – ‘Ma no, ci passi benissimo: con la Electra Glide ci puoi andare dove vuoi, si passa ovunque’!

H-D Electra Glide model year 2017

E’ vero! Ricordo che neanche un mese fa avevo visto una scena che mi aveva lasciato a bocca aperta: si trattava in quel caso di una mastodontica Honda Gold Wing ultima versione, tanto appariscente quanto elegante nel suo colore bianco perla, ben piantata col suo motorazzo da 1800 cm3: credo di poter dire che come stazza e linee siamo in sintonia con le H-D (non me ne vogliano i rispettivi cultori), per cui credo che il mio collegamento possa reggere. Mi trovavo a Gardone Riviera, sulla ripida strada che scende (o sale!) al Vittoriale. Il conducente (che mi aveva già colpito per la giovane età di mezzo: avrei giurato che fosse una moto per gente più matura) mi passa affianco in discesa, a velocità non proprio ridotta, mano destra sull’acceleratore, mano sinistra nel taschino della giacca, intento a cercare qualcosa. Non posso non seguire la scena, manco fosse il passaggio del giro d’Italia! Di colpo, senza mettere freccia né dar segno di frenata, senza scomporsi, sempre tenendo il manubrio con una sola mano, butta in piega la massa infinita di quella moto e prende la traversa di destra: una curva secca, a 90 gradi, con cambio di pendenza! Non una svirgola! Non una grattata agli scarichi! Non un colpo alle pedane… Ho ancora i brividi lungo la schiena, se ripenso a quella scena!! C’ho messo un po’ a riprendermi dallo spavento che presi io per lui e la sua ‘bella’!! Non so quando mai riuscirò o riuscirei a curvare in quel modo – pensai, specie con una tale motocicletta, dalle dimensioni quasi di un camper…

La Honda Goldwing che l’autore ha incontrato sulla salita del Vittoriale

Beh, che dire?! Ripreso dai miei pensieri, impossibile non fare l’ultimo passo d’obbligo con un tale collega con una tale profilo, ossia lo scambio del nome e del numero di telefono: ‘Quando passerò in moto da quelle parti, ti chiamo di sicuro. Se non sei col pullman, ci facciamo una bella girata’ – ‘Vabbene! T’aspetto!’

C’è poco da fare: una passione l’è una passione!

Marco Gambardella

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