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Fase 2: Paolo Magri, presidente ANCMA: «Riaprire subito la filiera due ruote»

confindustria ancma

Il presidente dell’associazione dei produttori di cicli, motocicli e accessori (ANCMA): «I nostri veicoli avranno ruolo importantissimo nella mobilità della ripartenza. Imprese pronte a riprendere già oggi adottando con responsabilità protocolli sanitari condivisi». Insomma, si vuole una Fase 2 con le moto e le bici protagonisti.

«Il nostro sistema industriale e la rete di distribuzione e vendita stanno subendo un danno economico molto rilevante, la tenuta è a rischio». A lanciare il grido d’allarme della filiera nazionale delle due ruote è Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA, l’associazione dei produttori di cicli, motocicli e accessori, che in una lettera indirizzata al Governo e a Vittorio Colao, il manager che guida la task force per la ripartenza, ha chiesto «La riapertura immediata delle imprese del settore» nella Fase 2 di ripartenza.

Riaprire seguendo protocolli sanitari rigorosi.

 «I nostri associati – sottolinea Magri in una nota diffusa stamane – sono pronti a riprendere già oggi e a farlo con responsabilità, adottando in modo rigoroso i protocolli sanitari condivisi con le parti sociali, nell’interesse dei lavoratori e della tutela di un mercato contraddistinto da una forte stagionalità».

«A differenza di altri settori – continua il presidente di ANCMA – quello delle due ruote concentra infatti la gran parte delle vendite nel periodo tra aprile e luglio. Solo nel mese di marzo, con la chiusura dei concessionari, abbiamo subito una contrazione del 66% rispetto all’anno precedente. E le previsioni su maggio sono molto negative. Proprio per le caratteristiche del nostro mercato difficilmente potremmo recuperare una parte di questi volumi se si protrarranno le chiusure».

Il nostro settore è fatto di eccellenze produttive leader in Europa.

 Ma a preoccupare l’associazione sono anche le ripercussioni sull’export e le vendite su mercati esteri attivi, dove le aziende italiane giocano un ruolo indiscusso di leadership. «Basti pensare – spiega Magri – che il 18% della produzione europea di biciclette e quasi la metà di moto avviene in Italia. Parliamo di un eccellenza industriale da circa 320.000 veicoli e 2,6 milioni di bici all’anno. A cui si aggiungano importanti realtà industriali e artigianali. Aziende che producono accessori, componenti e abbigliamento tecnico che hanno fatto la storia di questo settore a livello internazionale».

Infine, il pensiero del presidente di Confindustria ANCMA va alla rete di vendita. «Un tessuto commerciale costituito da circa 5.000 negozi, piccole realtà imprenditoriali talvolta a conduzione familiare. Aziende che in questo momento con l’adozione, ad esempio, di misure di vendita alternative potrebbero in qualche misura tornare a respirare. E favorire la diffusione di bici e moto».

Le due ruote avranno un ruolo cruciale nella Fase 2 di ripartenza. 

 «Le due ruote, siano esse a pedale, a motore o a trazione elettrica – ha concluso Magri – giocheranno infatti un ruolo importantissimo nella mobilità individuale della ripartenza. Soprattutto nei contesti urbani, dove possono assicurare in maniera esclusiva il distanziamento sociale, la velocità negli spostamenti e una maggiore sostenibilità ambientale». 

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